15 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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PER IL ROSATELLUM SONO TANTE LE STRONCATURE

15 Ottobre 2017

Stroncature della legge elettorale approvata alla Camera vengono , nei giornali di sabato 14, da Gustavo Zagrebelsky su Repubblica (“I diseredati della politica”), Gianfranco Pasquino su Il Fatto (“Il budino letale e puzzolente dei soliti cuochi”), Paolo Mieli intervistato da Il Fatto (“Legge criminale fatta solo per ammazzare i 5 stelle”), Massimo Cacciari su La Stampa (“Una legge ignobile per fermare i grillini”), Arturo Parisi intervistato da Il Dubbio (“Col Rosatellum il compleanno del Pd è diventato un funerale”). Un breve giudizio, invece, parzialmente positivo viene da Pierluigi Castagnetti su Facebook, che la considera una necessità. E Claudio Cerasa sposta le accuse sulla classe dirigente (“Grillo e il golpe silenzioso contro lo stato di diritto”). Quanto al decennale del Pd, Franco Monaco, intervistato dal Corriere della Sera, dice: “Cominciò Veltroni a cambiare il progetto. Romano voleva un’altra cosa”. Luca Ricolfi, sul Messaggero, sostiene che “Dopo dieci anni al Pd serve una nuova identità”. Giorgio Tonini ricorda Pietro Scoppola: “Pietro Scoppola e le radici del Partito Democratico”. A Repubblica Matteo Renzi rilascia un’intervista: “Se perde il Ps salta il sistema, coalizione ma senza primarie, il candidato premier sono io”.

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27 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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LE MIGRAZIONI DALL’AFRICA E IL DEBITO DELL’OCCIDENTE

27 Agosto 2017

Dice benissimo Agnese Moro su La Stampa: “L’Occidente ha l’occasione di poter fare la cosa giusta” (… e l’Italia di farla, in particolare, con eritrei e etiopi, invece di sbatterli in strada). Ma facciamola “Almeno noi”, scandisce il card. Pietro Parolin al Meeting di Cl. Paolo Mieli sul Corriere della Sera enfatizzava, due giorni fa, i risultati della politica migratoria del ministro Minniti: “I migranti e la svolta ignorata”. Potrebbe avere qualche ragione, ma non mette in conto l’attuale sorte dei migranti non partiti o respinti in Libia, come dice oggi a Repubblica Emma Bonino in un’intervista che ha per titolo: “Salvini e Di Maio imprenditori dell’intolleranza”. Torna sullo sgombero degli eritrei a Roma l’ex assessore Paolo Berdini con una severa critica ai 5 Stelle romani: “Il vuoto politico lascia spazio al manganello” (Manifesto). Anche il presidente dei Comuni italiani Antonio Decaro è critico: “Decaro: meglio sconfitti che razzisti” (Repubblica). Ancora sul Manifesto Bia Sarasini annota: “Migranti, il papa e la Civiltà cattolica non fanno sconti”. Nella speranza che il governo e Minniti facciano davvero ora quello che andava fatto prima, leggiamo quel che scrivono Ilaria Sacchettoni sul Corriere (“L’intesa dell’Italia con i sindaci libici sul tavolo del vertice con Macron”) e Alberto D’Argenio su Repubblica (“Centri di raccolta in Africa. Verso l’intesa europea a Parigi”). Anche Eugenio Scalfari spera che alla rigidità di Minniti faccia seguito un impegno nuovo di vera cooperazione: “Gli immigrati e il piano Minniti: se dalla paura può nascere nuova energia”.

 

 

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9 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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“LA RISCOSSA DELLA SINISTRA CATTOLICA”

9 Agosto 2017

Marco Minniti:Evitata un’estate di caos. Le mie norme non sono di destra” (intervista a Repubblica). Marcello Sorgi legge nel dibattito interno al Pd, e nel paese, sulla questione migranti “La riscossa della sinistra cattolica” (La Stampa). Al Corriere della Sera Maurizio Lupi dichiara: “Da cattolico dico: Delrio sia realista. Umanità e regole non sono in conflitto”. Sull’Osservatore Romano una nota dice: “Le politiche restrittive non servono. Aprire canali legali e sicuri“. Andrea Riccardi, intervistato da La Stampa: “Anche le Ong che non firmano sono legittimate a salvare vite“. Sul tema scrivono anche Paolo Mieli sul Corriere della Sera (“Salvataggi in mare, risultati e domande”), in netto sostegno della linea Minniti, Andrea Cangini sul Quotidiano nazionale (“Il tabù infranto”), che parla di scontro tra concretezza e astrazione, Rocco Buttiglione su Il Dubbio (“Spartaco aveva ragione, però…”), che comprende i migranti ma vuole tenerli lontano, e Massimo Adinolfi su Il Mattino (“Il diritto di un Codice”) che media tra più aspetti del problema; da questi due ultimi articoli prende spunto Stefano Ceccanti per una nota sul suo blog che potremmo titolare “L’immigrazione, Buttiglione e i principi non negoziabili”. Posizioni nettamente critiche sulla recente politica italiana sulle migrazioni sono quelle di Ezio Mauro, su Repubblica (“L’inversione morale“) e di Barbara Spinelli su Il Fatto (“La missione militare, le Ong, la politica del caos nel Mediterraneo“). Intanto Marco Ludovico sul Sole 24 ore informa: “Migranti, stretta anche sull’asilo. E il Viminale prepara nuove regole”.

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18 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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PER UN’ALTERNATIVA CREDIBILE A POPULISMO E XENOFOBIA

18 Luglio 2017

Lorenzo Dellai, presidente di Democrazia solidale, e Francesco Gagliardi, direttore di Eptaforum, scrivono al direttore di Avvenire un’ampia lettera in cui sostengono che chi si richiama al cattolicesimo democratico e alla cultura politica del popolarismo deve oggi sentire il dovere di una iniziativa politica che riporti alla partecipazione politica milioni di “elettori stanchi” per costruire un’alternativa credibile a populismo e xenofobia (“Ciò che il popolarismo può fare per il Paese”). Sullo stesso giornale Mauro Magatti scrive che, di fronte alla grande sfida delle migrazioni, non serve una risposta solo organizzativa e delegata alle istituzioni, ma serve una diffusa capacità di mobilitazione personale, una coscienza nuova della nostra umanità (“È ‘personale’ la sfida della convivenza”). Quanto allo ius soli, se è vero che “Nel Pd monta l’irritazione contro Gentiloni che non ha sfidato AP” (Carlo Bertini, La Stampa), che sul Manifesto Alessandro Portelli scrive “L’Italia peggio dell’Alabama”, e che nel mondo cattolico ci sono dure prese di posizione (Marco Tarquinio, “Questa legge s’ha da fare”, Avvenire), il presidente Mattarella mostra comprensione (Marzio Breda, “Sollievo del Colle sullo ius soli”) e Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, è convinto che dopo l’estate la legge passerà (“Centristi vicini alla Chiesa, come possono dire no?”, intervista al Corriere della sera). Maurizio Ambrosini, su lavoce.info, spiega “Perché ‘Aiutiamoli a casa loro’ è uno slogan semplicistico”. Gustavo De Santis e Salvatore Strozza, di Neodemos, fanno il punto sui benefici della presenza di stranieri in Italia (“Stranieri in patria. D’altri”). Paolo Mieli sul Corriere sostiene “Le ragioni della Chiesa sull’Africa”. Federica Mogherini dice a Le Monde che “Il faut cre’er un état stable en Libye”. Filippo Grandi, dell’UNCHR, dice che loro sono “Pronti a creare campi in Africa per i rifugiati”. Piero Bevilacqua, sul Manifesto, avanza una proposta di accoglienza e integrazione (“Vivere e lavorare per un patrimonio naturale immenso”).

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22 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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LA POLEMICA SUL 25 APRILE

22 Aprile 2017

Paolo Mieli, “Il 25 aprile e i meriti degli ebrei” (Corriere della Sera). Guido Crainz, “Le scelte inaccettabili di un’associazione che ha smarrito la via” (Repubblica). Carlo Smuraglia, “Aperti al confronto, ma niente esclusioni” (intervista a Repubblica). Miguel Gotor, “I dem come le nuove destre. Noi in piazza con i partigiani” (intervista a La Stampa). Marcello Sorgi, “Sul 25 aprile il Pd cambia la sua identità” (La Stampa).  Luciano Canfora, “Chi polemizza è in malafede. Al Pd l’Anpi dà fastidio” (intervista al Fatto). Alessandro  Portelli, “Dove stanno i ‘veri’ partigiani” (Manifesto). Massimo Villone,Orfini divide il Pd dai partigiani. Si tenga i boys scout” (Manifesto).

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6 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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IL RISCHIO WEIMAR E IL QUIRINALE

6 Marzo 2017

Stefano Folli, su Repubblica, invita esplicitamente il presidente Mattarella a intervenire nella pericolosa involuzione politica in atto: “Il rischio Weimar e il Quirinale”. Paolo Mieli, sul Corriere della sera, considera un azzardo il tentativo di rivincita che Matteo Renzi sta mettendo in atto in queste settimane e titola il suo editoriale “Il cammino a ritroso della politica italiana”. Il Corriere pubblica un’intervista di Aldo Cazzullo a Andrea Orlando: “Io posso battere Matteo”. Guglielmo Epifani dice a Il Fatto: “Il Pd renziano è crollato. Siamo usciti troppo tardi”. Gianfranco Pasquino, sul mulino online, scrive che nel Pd non esistono più spazi di discussione sulle politiche e la visione complessiva, mentre la rielaborazione di una cultura politica riformista avrebbe dovuto essere centrale per guidare una comunità e un Paes (“Scissione e culture politiche”). Giuliano Pisapia, intervistato dal Corriere, dice: “Noi alleati di chi unisce”. Alessandro Campi, sul Mattino, spiega “Perché Berlusconi ritorna in gioco”. Massimo Adinolfi, ancora sul Mattino, critica, però, la magistratura sul caso Consip: “Se si incrina il rapporto di fiducia tra magistrati e investigatori”. Quanto alle cose da fare da parte del governo Gentiloni, Massimo Giannini scrive su Repubblica: “Sotto il vulcano un’occasione irripetibile”; Gianfranvo Viesti sul Mattino dice “Perché tagliando si può migliorare”; Carlo Calenda: “La crescita ma senza scorciatoie” (intervista al Messaggero). Tommaso Nannicini (a proposito del programma di Renzi) scrive: “Irpef. Nel nostro piano i giovani pagano meno”.

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3 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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PATTO ITALIA-LIBIA PER FERMARE I MIGRANTI: UNA SCELTA GIUSTA?

3 Febbraio 2017

Francesca Paci su la Stampa dà conto del “Patto Italia-Libia: stretta sulla rotta dei clandestini”. L’iniziativa, sostenuta anche dal presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, trova contrarie le Ong: “Accordo Italia-Libia, preoccupate le Ong” (Avvenire); Centro Astalli, “E’ un piano inaccettabile”. Critico anche il vicepresidente dell’Arci Filippo Muraglia sul Manifesto: “Canali d’ingresso legale per salvare i migranti”. Ivo Caizzi sul Corriere annota: “Ma la riforma del Trattato di Dublino non passa”. Federica Mogherini, intervistata dal Corriere della Sera, sembra sostenere il progetto ma aprendo al superamento delle criticità: “Fermare gli arrivi è solo un’illusione. Vanno gestiti i flussi dai Paesi di partenza”. Nei giorni scorsi, sul tema, erano usciti alcuni articoli: Gianandrea Gaiani sul Mattino: “Respingere i migranti, la svolta Ue in Libia”; Beda Romano, sul Sole 24 ore: “Migranti, piano Ue per i flussi da Sud”; Alberto D’Argenio su Repubblica: “L’Ue: stop subito ai migranti in acque libiche”; Federica Mogherini e Jirki Katainen: “Così l’Europa costituirà la sua difesa” (Repubblica); Daniela Fassini, su Avvenire, che dà conto della protesta del Centro Astalli, di Migrantes e della Caritas: “No ai vergognosi accordi”. E Paolo Mieli, dal canto suo, descrive il caos libico: “Benvenuti a Tripoli” (Corriere della Sera). E ci si chiede: “Fondo Africa a rischio: securizzazione o cooperazione?” (info-cooperazione.it).

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27 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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ISRAELE. ALEPPO. PUTIN E TRUMP. LA UE. L’EURO. MONTE DEI PASCHI

27 Dicembre 2016

Yael Dayan, “Le Nazioni Unite hanno ragione: pace e colonie sono inconciliabili” (Intervista all’Unità). Zvi Schuldner, “L’isolamento e l’isteria di Natanyahu” (Manifesto). Paolo Mieli,La lezione di Aleppo” (Corriere della Sera). Alberto Negri, “Dopo Aleppo ci sarà un’altra Aleppo” (Sole 24 ore). Luciano Violante, “Putin punta a disgregarci, potrebbe sostenere Le Pen” (Intervista al Mattino). Antonio Armellini, “La nuova Yalta cui sta pensando Donald Trump” (Corriere della sera). Francois Mathieu, “Un sogno sull’Unione” (Repubblica). Giorgio La Malfa e Paolo Savona, “Berlino deve riflettere sul futuro dell’euro” (lettera al Corriere). MPS: Angelo De Mattia, “Ora lo Stato gestisca Mps” (Avvenire); Isabella Bufacchi, “Il salvataggio non sarà una passeggiata” (Sole 24 ore); Alberto Mingardi, “Sventare la tentazione statalista” (La Stampa); Marcello Esposito, “Chi paga il regalo fatto al mercato” (Repubblica).

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21 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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ERDOGAN E LA DEMOCRAZIA. SABINO CASSESE VS PAOLO MIELI

21 Luglio 2016

Martedì 19 luglio Paolo Mieli aveva scritto un editoriale sul Corriere della Sera (“Quel silenzio sul golpe”) rimproverando ai governi occidentali di non aver condannato subito il tentativo di golpe in Turchia in quanto perpetrato contro un governo eletto democraticamente. Anche nel caso che violi diritti civili e sociali, se però è stato eletto democraticamente, tale governo deve essere rispettato – ha scritto Mieli -; sarà poi il popolo al successivo turno elettorale a poter scegliere in modo da tutelare i diritti violati. Replica oggi, sempre sul Corriere, Sabino Cassese, con un editoriale nel quale sostiene che non basta parlare in nome del popolo perché ci sia democrazia, e che i governi nazionali non debbono rendere conto soltanto ai popoli che li hanno eletti, ma anche agli altri popoli e ai governi che li rappresentano: “Solo una concezione errata della democrazia – afferma Cassese – può far pensare che, se un popolo vuole instaurare una dittatura, la comunità internazionale deve assistere in silenzio” (“Erdogan, il consenso e il rispetto dei diritti”). Sul tema anche Nadia Urbinati, “La democrazia dispotica” (Repubblica); Giorgio Ferrari, “E’ l’addio all’Occidente” (Avvenire); Alberto Negri, “L’imbarazzo che ci rende complici delle dittature” (Sole 24 Ore).

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30 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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ISLAM IN ITALIA. LIBIA. PAKISTAN

30 Marzo 2016

ISLAM: Carlo Cardia: “Islam e Repubblica italiana, la via è nella Costituzione” (Avvenire).  LIBIA: Paolo Mieli, “Evitiamo avventure in Libia” (Corriere della Sera); Fabio Martini, “Libia, i piani dell’Italia per l’intervento” (La Stampa). PAKISTAN: Moises Naim, “Lahore e noi. I costi del terrore” (Repubblica); Alberto Negri,Pakistan, alle radici della Jihad” (Sole 24 ore); Andrea Riccardi, “Lahore, la spinta totalitaria” (Corriere della Sera).

 

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