24 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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IN DIFESA DI RENZI (CON CONSIGLI PER IL FUTURO)

24 Giugno 2016

Scrive Pietro Reichlin sull’Unità, dopo aver rigettato molte delle accuse che vengono fatte al governo Renzi e aver rilevato l’efficacia ma anche la povertà del messaggio politico di Cinquestelle , che “è necessario presentarsi ai cittadini con un messaggio politico più sincero e realista”, perché la crisi economica e istituzionale è profonda”, e che “è giunto il momento di affrontare con più forza i nodi strutturali che determinano la debolezza del nostro sistema economico e la stagnazione della produttività”, a cominciare dall’istruzione secondaria e universitaria” (“Quale è stato l’errore?”). Per Umberto Ranieri, sempre sull’Unità, il biennio riformista del governo Renzi è stato positivo, benché sia ancora in mezzo al guado, e “sarebbe molto meglio per gli interessi del paese e del Pd se la cosiddetta sinistra interna al partito funzionasse da stimolo critico alla coerenza del disegno riformista cui lavora il governo piuttosto che mostrarsi interessata al suo fallimento” (“Non fare la stessa fine di Ulivo e Unione”). Per Paolo Pombeni “Renzi dovrà avere molta ‘visione’ e altrettanta umiltà: ha dalla sua l’incertezza delle alternative in campo” (“Fuoco incrociato, il premier alla prova”, Sole 24 Ore). Quanto allo stesso Matteo Renzi, dice: “Non torno al Pd delle correnti” (intervista a La Stampa). La prende da lontano Marco Olivetti, sull’Avvenire, dicendo che dei partiti non si può fare a meno anche se devono sempre affrontare la sfida di darsi una reale legittimazione sociale; quanto alle vittorie dei Cinquestelle, “per ora non si può che stare a guardare, sospesi tra la sensazione che stia nascendo qualcosa di radicalmente nuovo e il timore di un fallimento già scritto” (“Torna a porsi la questione-partiti”).

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23 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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IL NEMICO DA BATTERE È L’UMORE ANTIPOLITICO

23 Giugno 2016

“Sembra che si sia di fronte alla resa, davvero piena di incognite inquietanti, dei partiti” scrive Massimo L. Salvadori su Repubblica e afferma che non esistono in democrazia partiti della nazione ma solo partiti nella e per la nazione, e però partigiani cioè sostenitori di un’idea di società rispetto (e contro) ad altre; e non sono sufficienti le primarie, specie se troppo aperte (“Che cosa c’è dopo i partiti”). Dice Mario Tronti, in un’intervista all’Unità, che oggi il nemico da battere è l’umore antipolitico, che il Pd ha a lungo cavalcato in passato (“un errore devastante”); e l’antipolitica (e il M5S con essa) il Pd deve combatterla smettendo di guardare al centro, che non esiste quasi più, ma costruendo non un centro-sinistra ma una sinistra nuova, di governo, anche con una leadership forte ma con classi dirigenti autorevoli e riconosciute, al centro e in periferia (“Per battere l’antipolitica il Pd riscopra il conflitto”). INOLTRE:  Matteo Renzi, “E-news“. Stefano Folli, “Pd, anche la minoranza cerca una rotta” (Repubblica). Stefano Ceccanti, “Riforme, ecco perché D’Alema sbaglia” (Unità) e Claudio De Vincenti, “D’Alema sbagli. Il Paese viene prima degli interessi di parte” (intervista al Corriere della Sera). Pier Luigi Bersani, “Più sinistra per battere i movimenti populisti” (intervista all’Unità). Emanuele Macaluso, “L’M5S vuole smantellare la democrazia” (Il Dubbio). Marianna Madia, “Noi rottamati dai cittadini. Prodi fa bene a richiamarci” (intervista a Repubblica).

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2 Giugno 2016
by Giampiero Forcesi
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La politica come libertà di tutti. Un piccolo libro di Giuseppe Cotturri

2 Giugno 2016
di Giampiero Forcesi

 

Giuseppe Cotturri ha scritto un prezioso libricino, pubblicato dalla casa editrice Ediesse e dal CRS, il Centro per la Riforma dello Stato, di cui Cotturri è stato per molti anni direttore, quando presidente era Pietro Ingrao. Il libro si intitola Declino di partito. Sottotitolo: Il PCI negli anni Ottanta visto da un suo centro studi. In realtà si tratta di un libro composito. La parte più consistente è uno scritto di Cotturri che risale al 2007, Ingrao e il CRS (1979-1993). Ricerca di autonomia e processo costituente, uscito all’interno del secondo volume dell’Archivio dedicato a Ingrao da Mario Tronti, in quegli anni presidente del CRS. Questo volume non uscì in libreria perché era in gran parte un catalogo di documenti d’archivi; e lo stesso testo di Cotturri era nato come una serie di schede sui quindici anni, appunto dal 1979 al 1993, che egli passò al fianco di Ingrao (all’origine, le schede dovevano servire a Ingrao, ormai assai vecchio, per orientarsi per un’intervista che gli avrebbe fatto il curatore di quel volume). Si dirà: un materiale poco attraente, se non per gli storiografi del Pci. Invece no.

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20 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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SU REFERENDUM, PARTITI, LAVORO, CULTURA, ECONOMIA, MAFIA, CHIESA

20 Maggio 2016

Referendum d’ottobre: Massimo L. Salvadori, “Perché il referendum sarà comunque un bivio massimo” (Repubblica); un appello di vecchi e meno vecchi collaboratori della rivista socialista Mondoperaio per il Sì. Partiti: Sabino Cassese, “Democrazia e paradossi dei partiti” (Corriere della Sera); Piero Ignazi, “Il futuro della destra” (Repubblica). Lavoro: Ignazio Masulli, “La lezione francese” (Manifesto). Cultura: Tommaso Montanari, molto critico con Renzi, “Al mercato della bellezza” (Repubblica). Europa-Italia: F. Fubini e altri, “Le 8 richieste dell’Europa all’Italia” (Corsera). Mafia: lo storico Salvatore Lupo, dopo l’attentato in Sicilia, “Ma Cosa Nostra è più debole” (Messaggero). Chiesa: Marco Marzano, che la vede in tutt’altro modo da Alberto Melloni,“Bagnasco dice quel che il papa pensa” (Il Fatto). Sandro Magister, sempre gentile con il papa: “I quattro chodi a cui Bergoglio appende il suo pensiero”.

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28 Aprile 2016
by Giampiero Forcesi
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Le trivelle… l’affluenza alle urne… e il futuro della democrazia in Italia

28 Aprile 2016
di Nino Labate

 

Gli storici narrano che nella Grecia antica la stragrande maggioranza del  popolo era povera, ignorante e sostanzialmente senza diritti. Nonostante che la forma di governo dei molti nasca in quel paese, la democrazia politica antica intesa come governo di popolo, era valutata dalle èlite e dai filosofi che contavano come un sistema politico inferiore all’aristocrazia, intesa come governo di pochi, ricchi e sapienti. Sono passati 2500 anni e la democrazia bene o male si è diffusa. In questo lunghissimo tempo si è pure capito che il popolo diventato intanto cittadino ha i suoi diritti e che non è ignorante. Anche se continua a essere povero.

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5 Aprile 2016
by Vittorio Sammarco
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RENZI, LE TOGHE, IL REFERENDUM, MARCHIONNE, E LA ROSA DEL RIFORMISMO

5 Aprile 2016

Franco Monaco scrive ancora all’Avvenire: “Dissento dal mio partito, sta facendo un errore. Non è educativo predicare la non partecipazione”. Paolo Pombeni,La narrativa di reazione di Matteo Renzi” (Sole 24 ore). Pier Paolo Baretta, “Quell’emendamento l’ho firmato io, alla luce del sole” (intervista a La nazione). Matteo Renzi,Non è reato sbloccare le opere” (Unità). Goffredo De Marchis,Il premier e le toghe: vogliono umiliare la politica” (Repubblica). Claudo Cerasa,Che cos’è la guerra per procura dei giudici contro la politica” (Il Foglio). Carlo Nordio, “Rapporto con le toghe: la lezione che la politica non ha capito” (Messaggero). Marco Bentivogli,Noi, Matteo e Marchionne” (Unità). Enzo Mauro,Come innaffiare la rosa del riformismo” (Repubblica). Giuseppe Bedeschi,Il futuro dei leader in mano dei cittadini” (Corriere della Sera). Romano Prodi,La governance dell’Europa è in crisi, i partiti tradizionali non danno risposte” (intervista a La Stampa).

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17 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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“IL GOVERNO PIÙ DI SINISTRA”

17 Marzo 2016

Un colloquio di Claudio Cerasa con Giuliano Amato sul Foglio: “Come cambiano i partiti, Pd compreso, nell’era dei Trump e dei Grillo”. Un articolo di Claudio Magris sul Corriere della Sera che torna sul dibattito etico in tema di omosessualità e genitorialità: “Non è giusto trasformare ogni desiderio in diritto”. Andrea Manzella scrive su Repubblica: “La stepchild adoption e i bambini oggetto”. In un’intervista al Corriere della Sera il ministro Giuliano Poletti elenca le misure prese sui poveri e dice: “Noi, il governo più di sinistra nella storia d’Italia”. Sul prossimo referendum di aprile sulle trivelle nell’Adriatico un articolo del Manifesto: “Trivelle, il Pd farà campagna per l’astensione, col metodo Ruini”. Sul tema della gestione acqua, se pubblica o privata, sale la contestazione al decreto del governo sulla disciplina dei servizi pubblici locali: Marco Bersani, “Attacco all’acqua e alla democrazia” (Manifesto); Stefano Rodotà, “La battaglia dell’acqua” (Repubblica). Sull’art. 49 della Costituzione e la riforma dei partiti il testo dell’audizione di Stefano Ceccanti alla I Commissione della Camera il 16 marzo. 

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15 Marzo 2016
by Giampiero Forcesi
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A proposito di primarie. Le interviste di Vassallo e Ceccanti   

15 Marzo 2016
di Nino Labate

 

Spero tanto che Salvatore Vassallo segua questo sito e risponda. In una sua recente intervista al Corriere prende infatti le distanze da una qualche legge che regolamenti le primarie di partito: “I problemi delle primarie non si risolvono per legge. A difesa della sua deregulation, Vassallo chiama in causa le tradizioni della Dc e del Pci, che le suppone senza democrazia interna e nelle mani dei capibastone; non si scandalizza troppo dei soldi regalati all’elettore  napoletano ricordando, forse, gli spaghetti di Achille Lauro; e compie un salto azzardato quando paragona il mercimonio del voto delle primarie napoletane  con la richiesta di un consiglio del nome da votare al segretario del vecchio Pci emiliano. Una pratica, quella di consigliare un nome da votare, presente in tutte le elezioni democratiche del mondo. Vassallo insomma, gli impicci napoletani, i brogli e il voto comprato e a Roma gonfiato, li ritiene “…una dinamica purtroppo nota di un voto organizzato”, da  digerire e sopportare con pazienza perché non c’è niente da fare.

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9 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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MAGATTI, VACCA, MAURO…: L’ANIMA SMARRITA DELLA POLITICA (E DEL PD)

9 Marzo 2016

Una riflessione di Mauro Magatti, sul Corriere della Sera, sulla necessità per la politica di reagire alla sua impopolarità (un po’ ovunque), aprendo una decisa stagione di innovazione istituzionale di cui fornisce qualche indicazione (“La politica non deve diventare imprenditoria del malessere”). Beppe Vacca, sull’Unità, difende le primarie, critica la posizione del quotidiano La Repubblica che le ha ridicolizzate e che mette di continuo in cattiva luce il Pd, e critica anche gli intellettuali del Comitato per il No al referendum costituzionale (“La ricostruzione della politica”). Ezio Mauro su Repubblica, in effetti, è molto duro (dopo Stefano Folli ieri) sulle primarie dei giorni scorsi, ma ne difende l’istituto, e però si chiede come sia possibile che il Pd non abbia saputo proporre ai romani un candidato di statura nazionale (“L’anima smarrita”). Antonio Polito, sul Corriere, si sofferma sui guasti delle primarie e esorta: “Ora regole per salvarle”. Due articol sul Pd vengono da Salvatore Merlo sul Foglio (“Giachetti ci spiega perché non gli fanno schifo i voti di destra”) e da Antonello Caporale sul Fatto (“Mezzogiorno, la cambiale sporca dei Dem”). Il Giornale intervista Stefano Fassina: “Triste per questo sfacelo. Comandano i capobastone”. Francesco Verderami racconta: “Salvini: al ballottaggio Sì ai 5 stelle, No al Pd” (Corriere della Sera).  Infine recuperiamo un’interessante intervista rilasciata due settimane fa da Romano Prodi all’Avvenire (“Prodi, combattere le diseguaglianze”).

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7 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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UNA REPLICA A ZAGREBELSKY. LE PRIMARIE DI ROMA E NAPOLI

7 Marzo 2016

Sull’Unità Carlo Fusaro replica al documento di Gustavo Zagrebelsky per il no al referendum costituzionale (“Ecco perché Zagrebelsky sbaglia”). I risultati delle primarie a Roma e Napoli commentate non negativamente da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera (“La resistenza di un rito”), e più criticamente da Stefano Folli su Repubblica (“I numeri dell’apparato”) e da Mario Ajello sul Messaggero (“La ferita capitale non si è rimarginata”). Assai critico il politologo Gianfranco Pasquino intervistato dal Fatto: “Sconfitti Orfini e un Pd romano sconquassato”. La valutazione di Roberto Speranza, intervistato da Libero: “Renzi ci ha fregato, ma il Pd non sarà sempre cosa sua”. Su La Stampa Carlo Bertini scrive: “E’ già scontro tra Dem e M5S sulla legge per i partiti”.

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