Pubblichiamo il ricordo che Peyretti ha scritti a caldo alla notizia della morte di Pier Cesare Bori, suo amico dagli anni della Fuci. Bori aveva 75 anni. E’ stato per quarant’anni docente di Storia del cristianesimo a Bologna
Ricevo, lunedì 5 novembre, la notizia della morte di Pier – prevedibile a breve, ma è sempre troppo presto – mentre vedo le Alpi già tutte bianche, splendenti in un sole lucidato dal vento. Immagine dell’immensità. Un sms di Elena: “Pier è nella pace”. Ora, invisibile, rimane con noi, amico vibratile di sentimenti fini e grandi, di ricerca inesausta e sofferta, di cammino senza posa, di sete e passione di ciò che è più vero e puro.
Scriveva agli amici nell’ultima sua mail, del 24 ottobre: «Eccomi! Mi commuove sentire la sollecitudine di tanti cari, vecchi amici, per la mia salute. Devo affrontare una recidiva del mesotelioma (tumore causato dall’amianto respirato in gioventù), provando con una seconda chemioterapia, il cui esito non è affatto certo. Questa chemio – oppure la malattia in sé – comporta vari malesseri e disagi fra cui un grande gonfiore del ventre. Quando ho saputo della recidiva, da cui non si guarisce, anche se si può provare a curare, ho scritto un testo autobiografico, che ho chiamato CV, curriculum vitae, con ironia. Se qualcuno