Pio Cerocchi
In una notte preda delle nebbie e del freddo, al chiuso dello studio ho inseguito ricordi di musiche lontane. Mediterranee, cariche di malinconie e di infinita dolcezza. Inchiodate nella memoria delle generazioni nelle esecuzioni che le hanno rese celebri: Melina Mercouri, la danza di Zorba, Segovia e le musiche di Albeniz. Grecia, Spagna, Pireo, Asturie, Andalusia. Le canzoni, la poesia, la storia: la cuna ancestrale della nostra civiltà. E noi italiani tra Spagna e Grecia, immersi in questo mare; in questo specchio della nostra anima infelice e cuore stesso della vita.
Si, mi sono abbandonato e ho lasciato correre, la fantasia. Senza una meta