2 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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IL MESSAGGIO E’ IL FINE

2 Aprile 2013

Crisi della Parlamento, dei partiti, della moneta e della comunicazione politica: per Raniero La Valle sono i quattro fattori che hanno determinato la fine della prima Repubblica. L’articolo è pubblicato sul n. 8 della rivista quindicinale Rocca, della Cittadella di Assisi

 

Un governo ci vuole. Ma intanto la cosa da fare, fino a quando il nuovo Presidente della Repubblica con tutti i suoi poteri, compreso quello di sciogliere le Camere, potrà rimettere in marcia la politica nazionale, è di legiferare.

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1 Marzo 2013
by Vittorio Sammarco
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DE GASPERI, I POPULISMI E I PROBLEMI DELLA POLITICA DI OGGI

1 Marzo 2013

Con l’accattivante titolo “De Gasperi, la tradizione e il balcone vuoto di San Pietro, i populismi e i problemi della politica di oggi” lo psicanalista Massimo Recalcati, lo scorso 13 febbraio, ha tenuto l’intervento conclusivo dei Seminari su “De Gasperi, il desiderio e il dovere nella vita pubblica”, organizzati dallIstituto De Gasperi di Bologna. “Io pongo il problema di come si possa,

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24 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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Città metropolitana: cioè?

24 Gennaio 2013

L’associazione Polis di Legnano, che fa parte della rete C3dem, ha dedicato l’ultima assemblea annuale alle linee legislative, politiche e amministrative del nuovo ente che dovrebbe sorgere in dieci regioni italiane. Il caso di Milano e il possibile ruolo di Legnano e dell’Alto Milanese. Interventi di Pigni, Quaglia, Sabbioni e Centinaio

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2 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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IL DISCORSO DI GIORGIO NAPOLITANO. «La questione sociale sia il cuore della politica”

2 Gennaio 2013

Pubblichiamo il testo integrale del discorso di fine anno del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha esordito dicendo: “Muoverò dal bisogno che avverto di una considerazione più attenta e partecipe della realtà del paese”: una realtà grave che “bisogna sentire nel profondo della nostra coscienza e di cui ci si deve fare e mostrare umanamente partecipi. La politica, soprattutto, non può affermare il suo ruolo se le manca questo sentimento, questa capacità di condivisione umana e morale” (le frasi in grassetto sono redazionali).

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6 Dicembre 2012
by Vittorio Sammarco
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L’Istituto De Gasperi offre in lettura Max Weber

6 Dicembre 2012

 L’Istituto Regionale di Studi sociali e politici “A. De Gasperi” di Bologna, in preparazione del primo Seminario su De Gasperi (che si tiene il 6 dicembre alle 17,30  nella Sala dei Fiorentini in Corte Galluzzi 6, sulla base di una relazione del prof. Guido Formigoni sullo “stile” del politico De Gasperi) offre ai partecipanti, e a coloro comunque interessanti al tema, la lettura di

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21 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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La credibilità della politica

21 Novembre 2012

È necessario che i partiti politici ritrovino “la via per la credibilità”: lo scrive padre Giacomo Costa nell’editoriale di Aggiornamenti sociali (n 6/2012): “La forte disaffezione nei confronti dei partiti politici richiede di essere ascoltata con attenzione per distinguere i …

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20 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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L’Italia faccia di tutto per fermare le armi

20 Novembre 2012

Sull’Unità di lunedì 19 novembre 2012 interviene Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace, per chiedere un intervento che riporti almeno una tregua nella Terra santa

Pochi giorni fa sono andato a Sderot in segno di solidarietà e vicinanza con gli israeliani che dal 2001 vivono sotto il tiro dei razzi lanciati dalla Striscia di Gaza. Ci sono andato, con altri duecento italiani, sfidando le sirene che quel giorno hanno suonato cinque volte e il silenzio mediatico calato da lungo tempo su quella tragedia.

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14 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Coesione e fiducia, per riabilitare la politica e risanare il Paese

14 Novembre 2012
di Angelo Bertani

Siamo tutti un po’ scontenti di come si sviluppa la vicenda politica nel nostro Paese. Anche su c3dem sono apparse varie riflessioni, tra le più recenti quelle di Lino Prenna, di Ernesto Preziosi; e Vittorio Sammarco si chiede se le primarie fanno bene o male. Qualcosa di analogo ci si può chiedere sul tema del sistema “maggioritario” rispetto al “proporzionale”, al giochino dei “premi d’incoraggiamento a governare”.

L’impressione è che ogni soggetto cerchi di ottenere regole che lo avvantaggino piuttosto che strumenti per  soddisfare il desiderio di rappresentanza dei cittadini e creare così coesione sociale. Anche il tema della stabilità viene spesso frainteso: è più stabile la governance di una minoranza che, aiutata da un “premio”, ottiene una formale maggioranza parlamentare oppure quella di una maggioranza che si crea, magari faticosamente, nel dialogo e nella convergenza responsabile di minoranze diverse ma che, trovando ragioni e programmi per stare assieme, esprimono la volontà di una reale maggioranza dei cittadini?

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13 Novembre 2012
by Vittorio Sammarco
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Giovani e lavoro al Sud. Sfide per il mondo adulto

13 Novembre 2012
di Giovanni Serra

La crisi economica originatasi nel 2008 sta impattando in misura considerevole sull’occupazione e sulle prospettive di vita dei giovani meridionali. L’ultimo rapporto Svimez ricorda che, nel triennio 2008-2011, gli occupati giovani (under 30) sono scesi dell’11% a livello nazionale, del 22% al Sud. Vi è difficoltà a trovare lavoro e difficoltà a conservarlo. Si riduce la motivazione allo studio (in calo le immatricolazioni all’Università) ed aumenta il numero dei Neet (not in education, enployment or training) cioè dei giovani che non lavorano e non studiano. In Italia si tratta di 3,2 milioni di giovani, 1,8 dei quali vive al Sud. Un dato impressionante, quasi la metà dei giovani meridionale, semplicemente, non fa nulla!

Giovani choosy, come li definirebbe il ministro Elsa Fornero? Giovani schizzinosi che non vogliono fare lavori non graditi? Forse in parte. Così come in parte si tratta di giovani lavoratori in nero, costretti a lavorare senza contratto e senza diritti.

Ma la maggior parte sono giovani senza prospettive, senza speranza di futuro, perché credere nel futuro è difficile e richiede anche i mezzi per decidere di investire ancora nella formazione o solo per scegliere di emigrare.

Su questi giovani, però, non si può, con disinvoltura, scaricare la responsabilità della crisi che vivono, limitandosi ad inventare gli aggettivi che possano, di volta in volta, apparire più cool.

La società degli adulti deve fare autocritica. Quanta parte ha avuto

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