28 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA DEMOCRAZIA POPULISTA

28 Maggio 2018

Meglio che la democrazia non giri senza scorta”, dice Altan… “Ora alzare una diga di responsabilità”, scrive il direttore del Mattino, Alessandro Barbano. Per Stefano Folli, su Repubblica, “Ora niente sarà più come prima”. Marcello Sorgi (La Stampa): “Quella deriva che il Paese deve evitare”. Guardando dalle parti del Pd, Piero Ignazi scrive: “L’errore fatale del Pd” (Repubblica), e Michele Salvati scrive: “L’orizzonte della politica dentro valori condivisi” (Corriere della sera).

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19 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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LINO PRENNA: “TORNARE AL POPOLO PER UN NEOPOPOLARISMO”

19 Maggio 2018

Dopo i 24 esponenti cattolico-democratici  (molti dei quali legati alla rete c3dem) che hanno firmato un appello ai militanti del Pd criticando l’indirizzo seguito dal partito negli ultimi anni e invitandoli a non rassegnarsi “a un partito irrisolto e dunque inutile”, interviene, con una lettera al direttore dell’Avvenire, un altro esponente dei cattolici democratici (e della rete c3dem), il quale mostra una diversa interpretazione del risultato elettorale: anche qui c’è una critica al Pd (senza metterlo in discussione), ma soprattutto c’è la sottolineatura dell’immaturità che il popolo italiano avrebbe dimostrato nel cedere alle lusinghe del populismo (Lino Prenna, “Tornare al popolo per un neopopolarismo”). Considerazioni sul voto, sulla sottovalutazione della gravità del governo che si profila e sulla scarsa consapevolezza del voto dei cattolici sono presenti sul giornale on line milanese “il Sicomoro”, a firma di Paolo Danuvola (pag. 8): “Accordo di governo: non basta fare dell’ironia”.

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14 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA POLITICA CHE FU E IL POPULISMO DALL’ALTO

14 Maggio 2018

Sergio Fabbrini, sul Sole 24 ore, stigmatizza un certo “populismo dall’alto” e si chiede: se andiamo incontro a “Un governo nuovo o un Paese diverso?”. Nadia Urbinati, su Repubblica, prova a dire “Come capire il populismo per batterlo”. Sul tema anche Ugo Intini: “La politica che fu e la generazione dell’antipolitica” (Mattino). Angelo Bolaffi polemizza con l’ideologismo della sinistra negli scorsi decenni: “L’europeismo senz’anima” (Repubblica). L’ironia di Claudio Cerasa: “La sinistra che farà una ridicola opposizione allo sfascismo” (Foglio). Da Beppe Elia, del Meic, un tentativo di ottimismo e la proposta di un “Esame di coscienza. E’ il momento di pensare al bene comune”. Sulle critiche a Mattarella si sofferma Stefano Ceccanti (“Le tensioni sul ruolo presidenziale”). La ricostruzione di Stefano Feltri su Il Fatto di un supposto tentativo di accordo tra Renzi e il M5S: “Il duello tra Quirinale e Renzi. Così è fallita l’intesa con i Cinque stelle”. Le intenzioni di Maurizio Martina: “Io candidato leader. Un anno di lavoro per ricostruire il Pd e riunire la sinistra” (a Repubblica).

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10 Maggio 2018
by Giampiero Forcesi
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GUIDO FORMIGONI, “DAL SESSANTOTTO ALL’OMICIDIO MORO”

10 Maggio 2018

Nel nuovo numero del Mulino, il n. 2 del 2018, tra i molti articoli si trova un ampio saggio di Carlo Trigilia, utile per la comprensione del deficit di rappresentanza all’origine della crisi di consensi da parte del Partito democratico (vedi l’Editoriale della rivista che ne fa la sintesi), un intervento di Guido Formigoni, “Dal Sessantotto all’omicidio Moro” (vedi la sintesi) e un’intervista a Nadia Urbinati su democrazia e popolo (vedi il testo intero). Per acquistare i singoli articoli vedi in www.rivistailmulino.it

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26 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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AGIRE POLITICAMENTE: “PER UN NUOVO POPOLARISMO”

26 Marzo 2018

“Politicamente”, il foglio informativo dell’associazione Agire Politicamente, nel suo primo numero del 2018, commenta il risultato delle elezioni del 4 marzo con un articolo di Lino Prenna (“Ritorno al popolo: per un nuovo popolarismo”) e uno di Pier Giorgio Maiardi (“Comunità ecclesiale e associazionismo politico: doveroso esame di coscienza”).

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16 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO SPIEGA IL CENTROSINISTRA PD-M5S

16 Marzo 2018

Mattarella sembra non escludere nessuna soluzione di governo e  vuole evitare il ritorno alle urne: così Ugo Magri su La Stampa (“Tre condizioni del Quirnale per il governo”). Franco Monaco, sul Manifesto, spiega perché il Pd dovrebbe dialogare con i 5 stelle: “Il centrosinistra Pd-M5S che Renzi non vuole”. Paolo Pombeni, intervistato dalla redazione bolognese di Repubblica, dice: “La sinistra che insegue i grillini perderà ancora voti”. Carlo Cottarelli, su La Stampa, misura le convergenze e le divergenze di Lega e 5 stelle e di 5 stelle e Pd (“Le affinità elettive dei grillini”). Lavinia Rivara su Repubblica dice cosa accomuna Lega e 5 stelle: “Pensioni, vitalizi e Del per l’asse grillo leghista”. Paolo Mieli, “Quel balzo sul carro dei 5 stelle” (Corriere della sera). L’allarme di Giuliano Ferrara: “Non credo a un esecutivo segnato dalla volontà dei vincitori” (Foglio). Federico Fubini teme che il populismo durerà (“I populisti e le inutili illusioni”, Corriere della sera). Anche Nadia Urbinati sostiene che la nuova visione (populista) della democrazia è destinata a durare (“La democrazia del pubblico”). Claudio Cerasa: “Il grillismo non ha bisogno di utili idioti” (Foglio). Claudio Tito: “Il piano Lega-M5S: governo per rifare la legge elettorale e tornare al voto” (Repubblica). Mauro Calise, sul Mattino, propone un’alleanza Pd-Fi contro Lega e 5 stelle, e nuove elezioni (“Un patto per fermare la crisi”). Gian Enrico Rusconi, “Le ricette nel cilindro dei populisti” (La Stampa).

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2 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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È CRISI DELLA SOLIDARIETÀ

2 Marzo 2018

L’incipit del cupo articolo di Ezio Mauro su Repubblica è un formidabile riconoscimento dei meriti della Dc  (“Che cosa tocca alla sinistra”). D’altronde le forti difficoltà della sinistra hanno cause profonde, come spiega Giannino Piana su Rocca (“Crisi della solidarietà”). Di “oscuramento dell’intelligenza collettiva” parla, con amarezza, Biagio De Giovanni sul Mattino (“Il peso del populismo”). Più da sinistra il timore è appare analogo, come fa capire Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Pagheremo i danni del renzismo con l’egemonia del populismo”). E forse insufficiente è l’analisi di Rossana Rossanda, intervistata da La Stampa (“La sinistra risale se scopre i deboli”). Su Il Fatto due intellettuali anomali, Ugo Mattei e Carlo Freccero, puntano ai 5 stelle ma vanno oltre Di Maio e propongono un altro leader, più accattivante e che piacerebbe anche – dicono – a molti cattolici (“Se Di Maio non ce la fa, proviamo Petrin Carlini”). Mentre qualcuno ipotizza l’uscita di Renzi dal Pd (Marcello Mancini,Renzi prepara la scissione dal Pd”, La Verità), Leonardo Becchetti su Avvenire individua tre temi su cui le principali forze politiche, a suo dire, potrebbero trovare un’intesa (“Per iniziare a ricucire”). La testimonianza di Enrico Peyretti:Riflettendo sulle elezioni politiche”; e quella di Giaime Rodano: “La mia dichiarazione di voto. In risposta a mio figlio Tommaso”.

 

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1 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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“VOTI DEL CIELO IN ORDINE SPARSO”

1 Marzo 2018

Così il Manifesto titola un articolo di Luca Kocci, “Voti del cielo in ordine sparso. I cattolici arrivano divisi alle urne”. Ma dopo le urne, secondo Giorgio Merlo, i cattolici democratici e popolari dovranno per forza prendere l’iniziativa: “Dopo le elezioni gli schieramenti si scomporranno. Il ruolo dei cattolici” (Il Dubbio). Si vedano anche le posizioni di Noi Siamo Chiesa (“4 marzo. Per un nuovo corso nella società e nella chiesa”) e di Raniero La Valle (“Verso dove”). Un editoriale di Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in guardia dalle forze populiste ma denuncia gli errori degli altri: “Il senso della democrazia nelle urne del 4 marzo”. Massimo Adinolfi, sul Mattino, è sconsolato e evidenzia “La deriva ingovernabile del rancore che avanza”.  SULLE ULTIME SCELTE DEL M5S: Claudio Cerasa, “Giù la maschera: il 4 marzo è un referendum su Di Maio” (Il Foglio); Mauro Calise, “Se Di Maio calpesta la Carta” (Mattino); Gaetano Azzariti, “Una mossa propagandistica e ingenua” (Manifesto); Michele Prospero, “Svolta governi sta. Di Maio pagherà un prezzo” (Manifesto); Emanuele Macaluso, “Il Corriere si è accorto degli imbrogli di Di Maio” (Il Dubbio); Renzo Rosati, “Fioramonti, mr. Sottosviluppo” (Foglio). Ma ecco Andrea Roventini, candidato M5S all’Economia, “Piano Cottarelli, tax expenditure, più crescita: così ridurrò il debito” (intervista al Sole 24 ore). CHE FARÀ MATTARELLA? Claudio Tito, “Governo, le regole di Mattarella” (Repubblica); David Allegranti, “Nella testa di Mattarella” (Foglio).

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25 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL MORALISMO IMMORALE

25 Febbraio 2018

Marco Damilano, sull’Espresso, racconta “L’ultima campagna dei partiti dimezzati” (e senza veri partiti, ricorda citando il costituzionalista Massimo Luciani, l’attuazione della Costituzione rimane sospesa). L’ultima dei 5 stelle la racconta Ilario Lombardo su la Stampa: “Di Maio, la tentazione di un governo a sinistra”. Ma Pietro Grasso appare perplesso: “Sostenere Di Maio? La vedo dura” (intervista al Corriere della sera). Paolo Gentiloni, intervistato da Repubblica, dice: “Voto utile contro il populismo o si ritorna al passato”. Sulla stessa lunghezza d’onda Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore: “Sovranismi diversi ma stessi obiettivi”. Di Luciano Violante c’è una bella riflessione sull’uso della morale come strumento di lotta politica: “Il moralismo immorale che produce la paralisi” (Corriere della sera). Il Sole pubblica una nota sulle elezioni di mons. Bruno Forte (“La voce italiana nella casa comune europea”). Sul Messaggero Romano Prodi invita a dare priorità al recupero della produttività e dei salari (“Se il costo del lavoro divide l’Europa”). Da Giulio Santagata, di Insieme, una proposta: “Diamo la priorità all’abbattimento del cuneo fiscale” (Sole 24 ore). La Stampa pubblica uno stralcio di un discorso di Aldo Moro (“Il nostro dovere di schierarci”). Carlo Bastasin, sul Sole 24 ore, spiega “Perché la crisi Spd non è una questione solo tedesca”. tre contributi su elezioni e welfare: Tito Boeri, “Serve un piano serio per gli anziani” (intervista all’Avvenire); Emanuele Ranci Ortigosa, “2013-2018: una legislatura di rilancio e innovazione, ma molto resta ancora da fare” e Sergio Pasquinelli: “Elezioni 2018. Le politiche sociali fra bilanci e prospettive” (su Welforum.it).

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3 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA NECESSITA’ DI FORMARE UNA NUOVA CLASSE POLITICA

3 Febbraio 2018

La crisi dei gruppi dirigenti. La loro sostituzione con leader solitari e narcisistici, che tendono a circondarsi di persone scarsamente autonome. Dibattito politico che si impoverisce. Crisi dei partiti socialisti e socialdemocratici, più attenti ai diritti civili che ai diritti sociali. Le ragioni della vittoria di Trump. Le posizioni politiche antisistema propagandate anche da chi è dentro nel sistema. La crisi dei partiti che non educano più le masse  ma si fanno guidare da esse. “Occorre riprendere il filo della costruzione delle classi dirigenti”, fronteggiando la forza del neoliberismo e delle varie forme di individualismo che ne discendono. Passare da leader soli e carismatici a gruppi politici capaci di dirigere – dice Luciano Violante nella lectio magistralis tenuta e Roma il 2 febbraio (“Società civile e istituzioni: il ruolo della classe dirigente”). Ma i gruppi politici dovrebbero essere….

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