Un effetto positivo indiretto può venire dall’antipolitica dominante: quello di indurre a “un parziale ritiro della politica in nome delle competenze settoriali”. Lo sostiene Sebastiano Maffettone sul Corriere della Sera; altrimenti, dice, ignoranza e arroganza dei politici condurranno alla loro scomparsa (“Studiare l’antipolitica per rifondare la politica”). Giovanni Belardelli: “Se il Pd col referendum scivola nell’antipolitica” (Corriere della sera). Franco Monaco su Il Fatto scrive che voterà No al referendum non perché teme derive autoritarie di Renzi, ma governi illiberali nel futuro (“Riforma. Il prezzo della lacerazione è troppo alto”). Per Stefano Folli “La posta in gioco del 4 dicembre è l’egemonia del partito renziano” (Repubblica). Paolo Pombeni commenta le parole di Mattarella: “Collaborazione, via obbligata per la gestione del dopo” (Sole 24 Ore). Sul Manifesto Alberto Burgio ammonisce: “La sinistra dem non cada nella trappola”. Eugenio Scalfari, deluso da Zagrebelsky, replica: “Perché difendo l’oligarchia” (Repubblica).
13 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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