Riceviamo questo articolo, che l’autrice fa circolare tra amici, e volentieri pubblichiamo
Speriamo che dopo il voto la questione referendaria si liberi da livori incomprensibili e si possa ragionare – possibilmente con compostezza – di contenuti. Non ci spero più di tanto, ma mi auguro che il malpancismo come ogni patologia trovi un rimedio.
Da Micromega arriva l’invito a votare sindaci M5S (“nelle elezioni a Roma e Torino si gioca la prima partita decisiva – la seconda sarà al referendum – tra la colonizzazione schiacciasassi delle istituzioni da parte della Nuova Cricca o la possibilità che si riaprano gli spazi per un’altra politica. Chi è incapace di restare indifferente alla resistibile ascesa dell’ex sindaco di Firenze, filiazione e sintesi di Craxi e Berlusconi, ha una scelta obbligata: votare per i candidati Cinque Stelle”) come obiettivo strettamente legato al referendum costituzionale. Non ci sono parole di giustificazione: conferma il postulato che la sinistra, dopo decenni di esclusione dal potere, non debba mai governare, solo fare opposizione come ai tempi del Pci. (leggi qui l’articolo di Paolo Flores d’Arcais su Micromega; l’immagine riproduce quella scelta da Micromega, ndr).