9 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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DE BENEDETTI A RENZI: RISCHI DI DIVENTARE IL FASSINO D’ITALIA

9 Luglio 2016

“Renzi con l’Italicum rischia di diventare il Fassino d’Italia”: questa singolare affermazione è contenuta in un’ampia intervista di Aldo Cazzullo a Carlo De Benedetti pubblicata sul Corriere della Sera (“Il fallimento delle elite aiuta i 5 Stelle. Nuova legge elettorale o voterò no”). Sempre il Corriere pubblica un proprio sondaggio tra i parlamentari del Pd: sui 181 che hanno risposto il 62% chiede cambiamenti alla legge elettorale (Giuseppe Alberto Falci, “I cambiamenti chiesti dai dem”). E ancora sul Corriere Massimo Franco annota: “Un leader pd più morbido non spezza l’assedio”. Giudizio pessimista anche da parte di Stefano Folli su Repubblica: “Il pericolo della palude sul mare piatto del governo”. Fabio Martini su La Stampa dice che “Renzi spera nell’assist della Corte costituzionale” (e cioè che sia essa a cambiare l’Italicum).E c’è un altro assist per Renzi: Lina Palmerini, “Assist dell’Economist al percorso riformatore di Renzi” (Sole 24 Ore). Il Foglio dà conto delle adesioni alla sua proposta di elezioni subito: “Subito elezioni? Nel partito c’è chi dice sì”. Quanto a Matteo Renzi, dice: “Se parliamo di contenuti, arrivano i sì alle riforme” (Unità). Michele Ainis su Repubblica difende i referendum da chi li critica: “Il pianeta dei referendum”. Su Repubblica Stefano Rodotà offre una densa analisi critica: “La doppia partita della legge elettorale”. Sul Manifesto due articoli contro la riforma costituzionale: Geminello Preterossi, “Il referendum: uno stop alla deriva oligarchica”; e Leonardo Paggi (che recensisce un libro di Michele Prospero su Gramsci), “Alla ricerca di un Politico nell’era dei piccoli Napoleoni”.

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8 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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POLITICA ITALIANA: LA TEMPESTA QUASI PERFETTA

8 Luglio 2016

Diffusi i timori, se non le previsioni, di una crisi di governo. Fa il punto sul Sole 24 Ore Lina Palmerini: “Le premesse di una crisi politica e il rebus di una uscita di sicurezza che non c’è”. L’editoriale del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, si intitola “La tempesta quasi perfetta”. Claudio Cerasa consiglia al premier di provocare elezioni anticipate subito, prima del referendum: “Subito elezioni contro il partito della graticola” (Foglio). Sull’Unità Franco Marini scrive che “L’intero Paese deve schierarsi senza se e senza ma per il sì”. Il deputato dem Antonello Giacomelli, intervistato da Repubblica, dice: “Il no delegittima le Camere. Le elezioni sarebbero inevitabili”. Umberto Rosso riferisce: “Napolitano: riforme, non ci sarà una seconda chance” (Repubblica). Massimo Franco, sul Corriere, osserva: “Dem in affanno per raccogliere le ultime firme per il referendum”. Sempre sul Corriere un artico a quattro mani di Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera: “Il Centrodestra voti sì per non tradire lo spirito riformatore”. Livio Pepino sul Manifesto scrive: “La Costituzione bottino di guerra”. Su Il Fatto un’intervista all’Unità di Roberto Morassut: “Il Pd, non solo romano, è morto. E’ da rifondare”.

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7 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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NELL’IPOTESI CHE VINCA IL NO

7 Luglio 2016

All’intervista di Massimo D’Alema alla Stampa di mercoledì (“Se Renzi perde, possibili altri governi senza di lui”) replica Mauro Calise sul Mattino (“L’antico vizio di cucinare il governo”). Intanto, “La controriforma di D’Alema fa discutere i costituzionalisti” (Alessandro Di Matteo, La Stampa). Paolo Pombeni valuta “Tutte le incognite sottese a un’improbabile crisi di governo” (Sole 24 Ore). Marzio Breda spiega: “Il Colle e l’ipotesi che vinca il No” (Corriere della Sera). Francesco Bei riferisce “La svolta di Renzi: ‘Perdo? Resterò segretario’” (La Stampa). Claudio Cerasa critica Renzi: “Il modo sbagliato di andare al referendum” (Foglio). Uno studio di C. Vezzoni e P. Segatti su ilmulino online: “Il referendum costituzionale tra personalizzazione e antipolitica”. Nando Pagnoncelli avverte: “I 13 punti in più dei 5Stelle sul Pd al secondo turno dell’Italicum” (Corriere della Sera). Luigi Zanda, intervistato dal Sole 24 Ore: “L’Italicum può cambiare, ma partiti divisi”.  “Piero Ignazi critica “Il mantra della governabilità” (Repubblica).

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5 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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DIRITTI INDIVIDUALI E MERCATO NON BASTANO

5 Luglio 2016

Diritti individuali e mercato sono indispensabili a una democrazia, ma non bastano; servono valori condivisi, senso civico, memorie, e corpi intermedi, cioè la politica e delle elite legittimate: così Giovanni Orsina su La Stampa(“Il girotondo delle democrazie”). Ancora una riflessione su come intendere la democrazia in casi come il referendum sulla Brexit: Antonio Polito, “La roulette russa nelle democrazie” (Corriere della Sera). Piero Ignazi, in un’intervista all’Unità, dice: “Il nodo è ancora la distanza tra i cittadini e il potere”. Sempre sull’Unità Pietro Reichlin discute e critica alcune tesi di T. Piketty: “Piketty, la sinistra, l’uguaglianza”. Ora anche l’Economist riconosce che le grandi infrastrutture della vita collettiva devono essere sottratte al mercato: lo scrive Giuseppe Berta in “Brexit e i limiti della globalizzazione” (Mattino). Natalino Irti riflette sull’antipolitica (che è sempre, in realtà, una politica) e scrive sul Corriere un articolo intitolato “L’antipolitica come visione alternativa della società”. Stefano Fassina sul Manifesto riflette sulla costruzione di un polo di sinistra e spiega perché “Per tornare in campo rottamare Renzi non basta”. Alle idee del ministro tedesco Wolfgang Schauble espresse due giorni fa (“Che cosa fare ora”, intervista al Corriere) e la replica del governo italiano scrive Marco Valerio Lo Prete: “L’Europa secondo Palazzo Chigi e secondo Schauble” (Foglio).

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3 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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LE ELITE, IL POPOLO E I SINDACI NEOBORGHESI

3 Luglio 2016

Roberto D’Alimonte sul Sole 24 Ore torna dire: “Premio alla coalizione: leva politica per far saltare la coerenza dell’Italicum”; e Gianfranco Pasquino sul Fatto polemizza con lui: “L’Italicum e i cavoli a merenda”. Dario Di Vico sul Corriere della Sera riflette sull’opzione di Confindustria per il sì al referendum: “Quando a dare l’allarme sono proprio le elite”. Contro le elite scrive invece Nadia Urbinati su Repubblica (a proposito dei commenti al Brexit): “Gli intellettuali contro la democrazia”. Giuseppe De Rita interpreta con ottimismo la vittoria di molti grillini alle elezioni amministrative: “La sfida alle corporazioni dei sindaci neoborghesi” (Corriere della Sera); più cauto Paolo Macry, sempre sul Corriere: “Gli elettori senza patria, volto nuovo della politica“. Sull’Unità un’intervista a Andrea Riccardi: “Fase difficile per Roma. L’incontro con il papa? Non è un’incoronazione”.

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27 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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IL REFERENDUM BRITANNICO ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA?

27 Giugno 2016

“La sinistra dice di amare il popolo, ma il popolo non ama più la sinistra. I ceti alti e medi prediligono la sinistra che però dice (finge?) di rappresentare il popolo”. Così sul Sole 24 Ore Luca Ricolfi. A suo dire il popolo più che affidarsi ai populisti non sa a chi altro affidarsi” e “pare diffidare dell’elite illuminata che lo rispetta quando ‘fa la cosa giusta’ e ne prende commiato quando fa quella sbagliata” (“Il popolo è sovrano ‘se vota come deve’”).  In polemica con le elites scrivono anche Silvia Truzzi su Il Fatto (“Basta con questa mania dei popoli che vogliono votare”), Giuliano Da Empoli sul Messaggero (“Il diritto di tutti di scegliere il proprio futuro”), Pierluigi Battista sul Corriere (“L’arroganza delle elites che criticano la Brexit”). Di diverso parere (con diverse motivazioni) Amartya Sen intervistato dal Corriere (“In democrazia deve decidere chi governa”), Bernard Henry Levy ancora sul Corriere (“Così ha vinto un sovranismo ammuffito”), il filosofo Luciano Floridi sul Mattino (“Così il popolo dei pub si è bevuto la civiltà”), Alain De Botton su Repubblica (“I cittadini britannici sono stati imbrogliati”), Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Fanno il referendum, ma non ascoltano i cittadini”),  e Stefano Rodotà  in un’intervista al Fatto (“Quando i referendum diventano un boomerang”).

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18 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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I due obbiettivi del referendum “costituzionale”

18 Giugno 2016
di Silvano Bert

 

Sono in quattro i convocati allo stesso tavolo per confrontarsi sulla riforma costituzionale, due per il sì e due per il no. Non succederà spesso, per questo dobbiamo essere grati a quelli, il sindacato della Cgil in primo luogo, che si sono cimentati in questa impresa. A Trento trovo la Sala Rosa affollata, e infuriata negli applausi e nei dissensi. C’è da essere preoccupati del clima con cui ci avviciniamo al “giorno del giudizio” d’autunno. Non è questione di ceto politico, di Giorgio Tonini e Sergio Fabbrini da una parte, di Felice Casson e Lorenza Carlassare dall’altra. La divisione è accesa proprio nell’area democratica e di sinistra della società, fra chi ritiene necessario, “un’urgenza”, modernizzare la macchina della Costituzione, e chi vi vede un imbroglio, “un pericolo”.

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16 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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Agli amici delle rete: si può votare diversamente, senza farne una questione morale

16 Giugno 2016
di Nicolò Fornasir

 

Seguo con disagio il confronto sulle nostre (profonde) diversità sul momento politico, anche perché noto con amarezza l’acuirsi di vere e proprie contrapposizioni che sfiorano avversioni sul piano personale.

Disagio che provo in questi giorni anche con amici, cattolici più bravi e coerenti di me, persone impegnate civilmente nel volontariato e nel lavoro che svolgono con molta coscienza, ma che, affrontando (per loro iniziativa) la stessa “questione politica”, si irritano fortemente con me in quanto “più addentro da sempre” alla vita politica, rischiando il deterioramento di un rapporto reciprocamente amichevole, anche sul piano famigliare.

Mi chiedo cosa sta succedendo.

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12 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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TUTTI CONTRO MATTEO E IL RISCHIO DI UN NUOVO PRECIPIZIO

12 Giugno 2016

Nell’incontro con Eugenio Scalfari, Matteo Renzi avanza una proposta: “Un termine per il premier”. (Repubblica). Sul Mattino Mauro Calise critica gli attacchi a oltranza a Matteo Renzi e scrive che la vittoria dei 5 stelle riporterebbe l’Italia sull’orlo del precipizio (“Perché non è un referendum ad personam”). Di nuovo su Repubblica Michele Ainis si sofferma sulle molte complicazioni della nuova legge di riforma e prova ad avanzare un suggerimento al governo: approvare subito un atto di indirizzo che assicuri almeno che vi sarà un mandato popolare per gli eletti al Senato (“Senza aspettare il referendum”).  Il Corriere della Sera pubblica una riflessione critica di Enzo Cheli sulla riforma costituzionale (“La riforma può aggravare i nostri difetti costituzionali”).

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