18 Maggio 2016
by Giampiero Forcesi
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18 Maggio 2016
La domanda che sorge spontaneamente leggendo il documento dei cinquanta e passa costituzionalisti italiani è ispirata alla semplicità: dove sono stati questi esimi studiosi negli ultimi due anni? Hanno seguito il dibattito che si è svolto in Parlamento e hanno forse registrato proposte alternative provenienti da forze politiche rappresentative più rispondenti alle loro aspettative?
Non è certo difficile sostenere la tesi che si poteva realizzare una riforma migliore; dal documento dei costituzionalisti si evince questa chiara convinzione, che alcuni di essi hanno anche esplicitato personalmente.
E’ fuor di dubbio che un buon costituzionalista sarebbe stato in grado, a tavolino, di redigere un testo migliore e più coerente. Ma sarebbe passato alla Camera e al Senato? Perché qui sta il problema che gli eminenti costituzionalisti si guardano bene dall’affrontare.
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