6 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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STEFANO CECCANTI: “IL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO E LE RIFORME COSTITUZIONALI. DUE PASSAGGI CHIAVE (1979-1989)”

6 Giugno 2016

Sul sito www.ytali.com Stefano Ceccanti riprende un episodio già da lui ricordato sull’Unità qualche giorno fa: il convegno tenuto ad Arezzo nel 1979 dalla Lega Democratica, nel quale si era proposto (Roberto Ruffilli) di riprendere il dialogo con il Pci e le altre forze politiche rimasto interrotto nella fase costituente e discutere una riforma della seconda parte della Costituzione. Ceccanti vi unisce il ricordo di un secondo momento della vita politica italiana: una riunione della sinistra Dc nel 1989, con la presenza di Leopoldo Elia, Paolo Cabras e Nino Andreatta, oltre a Pietro Scoppola, in cui si decise di aderire all’iniziativa referendaria promossa da Mario Segni (“1979-1989: il cattolicesimo democratico e le riforme costituzionali. due passaggi chiave”)..

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2 Giugno 2016
by Giampiero Forcesi
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Proprio in tempi difficili, difendo sia la critica che il costituzionalismo

2 Giugno 2016
di Guido Formigoni

 

Il nuovo intervento di Sandro Antoniazzi solleva problemi che meritano una riflessione ulteriore, al di là dei dettagli e di una personalizzazione del dibattito che (per quanto mi riguarda) si fermerà qui. Si tratta di due punti.

Il primo è la concezione del referendum come battaglia politica. I 57 costituzionalisti hanno fatto un documento per il no, quindi non è importante quello che dicono. Le opposizioni sono all’attacco. La minoranza dem è infida e vuole solo affermare il proprio potere di veto. Chissà cosa può succedere se il no vince. La frase cruciale è: «Personalmente ritengo, guardando cosa sta succedendo in Europa e ora anche in America, che sia bene sostenere l’attuale governo; non vedo soluzioni migliori e ritengo che non sia bene scherzare a  riguardo coi problemi che ci ritroviamo». Siamo nei tempi dell’atomica, quindi usiamo l’atomica. Non c’è particolare scelta, anzi: silenzio e avanti. Io ritengo invece, non da oggi, che questo modo di pensare sollevi un problema decisivo.

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1 Giugno 2016
by Giampiero Forcesi
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Sono in gioco questioni rilevanti e decisive

1 Giugno 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Si riaccende il dibattito, all’interno della rete c3dem, intorno al referendum sulla riforma costituzionale …

 

Sono debitore di una risposta all’amico Guido Formigoni e mi permetto di esplicitare il mio dissenso, perché non sono in gioco considerazioni particolari e di merito su una proposta di riforma costituzionale, ma problemi politici e di concezioni di fondo, che ritengo del massimo rilievo (vedi qui il precedente articolo di Sandro Antoniazzi e il commento di Guido Formigoni, ndr).

Innanzitutto è doveroso rispondere alle quattro questioni sollevate da Guido.

  1. Sul primo problema, devo riconoscere che sono stato sbrigativo a parlare di una posizione dell’Ulivo favorevole all’abolizione del Senato. Sono andato a memoria e qualche volta la memoria tradisce. La proposta dell’Ulivo era la Camera delle Regioni, che però aveva competenza solo sulle questioni regionali e non era elettiva. Ritengo  che a questa posizione sia più vicina la proposta del governo che non le posizioni della minoranza Dem
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23 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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IL RITORNO AL ‘46

23 Maggio 2016

Sabino Cassese, “Sì al referendum e all’Italicum” (intervista al Giorno). Germano Nicolini (‘Diavolo’), “Non sono un renziano ma la Costituzione deve velocizzarsi” (intervista al Corsera). Guido Crainz, “Lo strano paese che è tornato al ‘46” (Repubblica). Aldo Cazzullo, “L’uso politico della Resistenza” (Corsera). Valeria Fedeli (vicepresidente del Senato), “Maria Elena è l’erede della Iotti, contestarla è sessista” (intervista al Giorno). Maria Luisa Boccia, “Il parlamento di Ingrao e le scandalose strumentalizzazioni propagandistiche” (sito del centro per la riforma dello Stato). Marco Follini, “Riforma senza equilibrio. Da democristiano mi opporrò” (intervista al Corsera).  Con una intervista di Roberto Saviano al Corriere della Sera: “Gomorra è la realtà che i politici negano”; e un articolo di Paolo Franchi sul leader radicale scomparso: “Pannella e la sinistra, due strade parallele” (Corriere della Sera).

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22 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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LA RIFORMA DEL SENATO E LA STOFFA DEI SEDILI

22 Maggio 2016

Sergio Fabbrini, sul Sole 24 ore, replica ai sostenitori del No al referendum osservando che criticano specifici aspetti tecnici della riforma e ne trascurano completamente il senso generale: “è come se decidessimo di fare deragliare un treno semplicemente perché non ci piace la stoffa dei sedili degli scompartimenti” (“La riforma e l’Italia che vogliamo”). Dice Matteo Renzi: “I no al referendum sono per l’inciucio” (intervista al Messaggero). Risponde  Gianfranco Pasquino, sul Fatto: “La riforma che moltiplica i ricatti e gli inciuci”. Marco Olivetti, su Avvenire, replica alle critiche al linguaggio poco limpido della riforma (“Non è questione di semplicità”). Ancora sull’Avvenire interviene Mario Chiavario: “Non è questione di soli costi”. Alessandro Sterpa, sull’Unità, polemizza con il recente libro di Salvatore Settis sulla Costituzione (“La Costituzione non è una mummia”). Sempre sull’Unità Stefano Ceccanti interviene sul nesso riforma del Senato e legge elettorale (“Per non tornare nella palude”).Valerio Onida dichiara al Tg3: “E’ sbagliato insistere per cambiare la Costituzione”.  Mauro Calise sul Mattino parla di “Un voto decisivo dopo 30 anni di melina politica”. Pierluigi Bersani: “Se al referendum vince il no Renzi non deve dimettersi” (intervista a La Stampa). Francesco Verderami, “E il governo schiera i costituzionalisti del Sì” (Corriere della Sera). Michele Prospero, “Lo tsunami referendario” (Manifesto). Gli storici De Bernardi e Flores: “Perché l’Anpi ha torto” (Unità).

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18 Maggio 2016
by Vittorio Sammarco
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BAZOLI RACCONTA. CONFRONTO TRA TONINI E SCARPINATO. PROF DEL SÌ E DEL NO

18 Maggio 2016

Una bella intervista a Giovanni Bazoli di Ezio Mauro su Repubblica (con anche un parere per il Sì al referendum): “Io, Cuccia, il Corriere e la lunga stagione della finanza cattolica”. All’intervista rilasciata l’11 maggio dal giudice Roberto Scarpinato a Repubblica (“Il nostro compito è vigilare sui politici fedeli alla Carta più che alle leggi”) replica Giorgio Tonini sul Foglio: “Il Pd contro le tesi manichee dei giudici alla Scarpinato”. Sul Corriere della Sera di Bologna O. Romanini dà conto de “La carica dei prof che stanno con Renzi” (tra essi Luigi Pedrazzi). Sul Manifesto il prof. Alessandro Pace, presidente del Comitato per il No, spiega “Tutti i No alla riforma”. Si legga anche Ida Dominijanni, “Les nouveaux intellectuels”, in polemica con E. Gualmini e S. Vassallo. Stefano Folli su Repubblica racconta “Il referendum e la guerra dei due mondi”. Claudio Cerasa racconta, a modo suo, “Chi c’è nel Partito del referendum” (Foglio).

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18 Maggio 2016
by Giampiero Forcesi
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Il contraddittorio documento dei costituzionalisti italiani

18 Maggio 2016
di Sandro Antoniazzi

 

La domanda che sorge spontaneamente leggendo il documento dei cinquanta e passa costituzionalisti italiani è ispirata alla semplicità: dove sono stati questi esimi studiosi negli ultimi due anni? Hanno seguito il dibattito che si è svolto in Parlamento e hanno forse registrato proposte alternative provenienti da forze politiche rappresentative più rispondenti alle loro aspettative?

Non è certo difficile sostenere la tesi che si poteva realizzare una riforma migliore; dal documento dei costituzionalisti si evince questa chiara convinzione, che alcuni di essi hanno anche esplicitato personalmente.

E’ fuor di dubbio che un buon costituzionalista sarebbe stato in grado, a tavolino, di redigere un testo migliore e più coerente. Ma sarebbe passato alla Camera e al Senato? Perché qui sta il problema che gli eminenti costituzionalisti si guardano bene dall’affrontare.

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13 Maggio 2016
by Giampiero Forcesi
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MELLONI, TONINI, LA VALLE. RIFORMA COSTITUZIONALE E OPZIONI DI FEDE

13 Maggio 2016

Alberto Melloni su Repubblica commenta l’intervento del gesuita p. Occhetta su La Civiltà cattolica, a favore del sì al referendum sulla riforma costituzionale, riconoscendone equilibrio e saggezza: “Referendum, sì del Vaticano: ‘serve al paese’”. Anche Giorgio Tonini parla di lezione di senso della storia: “Un invito a non fallire un risultato storico” (Unità). Raniero La Valle, su Adista, difende la liceità dell’Appello dei Cattolici del No e confuta la tesi per cui i cristiani non dovrebbero chiamare in causa la fede nella dimensione politica: “è una tesi tardo-maritainiana, che era giustificata dalla cultura di ieri ma oggi assumerebbe un significato regressivo di privatizzazione e di sterilizzazione della fede” (“Referendum costituzionale: se c’entra la fede”). L’articolo di Salvatore Curreri sull’Unità citato da La Valle (“Quando la riforma è questione di fede”). Ettore Colombo, “Renzi, i vescovi e la Costituzione” (Il Giorno). INOLTRE: Sul Manifesto Massimo Villone confuta le accuse di conservatorismo mosse ai sostenitori del No: “Renzi, la riforma e i tesori dell’archeologia”;  Francesco Clementi sull’Unità scrive invece: “Sulla riforma i 56 costituzionalisti contraddicono se stessi”; Roberta De Monticelli sul Fatto scrive: “Caro Cacciari se la riforma ti fa schifo perché la voti?”; Sull’Unità due articoli del costituzionalista Roberto Bin: “Il valore della riforma/1” e “Il valore della riforma/2”.

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