1 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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LE PARROCCHIE TERRENO DI SCONTRO?

1 Marzo 2016

Mario Adinolfi aveva scritto il 27 febbraio su La Croce un editoriale intitolato “Le ragioni di un No”, in cui aveva sostenuto c he il voto di fiducia sulle unioni civili era un attentato alla democrazia, e che dunque l’indicazione alle parrocchie di votare No al referendum istituzionale in autunno non era una ripicca ma una scelta coerente. E aveva intimato a Renzi di non recarsi nelle parrocchie, come il premier aveva invece già accennato (“Resti fuori dalle parrocchie; non può credere di assoggettare anche quelle”). Oggi Renzi replica: “Andrò nelle parrocchie a spiegare le riforme” (Unità). Un commento di Massimo Franco sul Corriere della Sera: “Nuovo tentativo di sabotare il governo con le adozioni”.

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23 Gennaio 2014
by c3dem_admin
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GIUDIZI SULLA PROPOSTA DI RIFORMA ELETTORALE RENZI-BERLUSCONI

23 Gennaio 2014

Della proposta di riforma della legge elettorale emersa dall’incontro Renzi-Berlusconi, Stefano Ceccanti offre una lettura punto per punto; e la commenta in una intervista al Messaggero (“La vera svolta è l’abolizione del Senato”). Mauro Calise, “Candidati e governabilità: nodi ancora aperti” (Mattino). Piero Capotosti, “Le incognite della riforma alla prova delle Camere” (Messaggero);  Cesare Mirabelli, “La soglia per il premio resta troppo bassa” (La Stampa). Ugo De Siervo, “Grande sforzo, ma la soglia è troppo bassa” (Repubblica). Roberto D’Alimonte, “Ecco perché può funzionare” (Sole 24 Ore). Michele Ainis, “Bene con due dubbi” (Corriere della Sera). Gianluigi Pellegrino, “Il pericolo porcellinum” (Repubblica). Massimo Villone, “La Consulta disattesa” (il manifesto). Renzo Menichini, “Morire per le preferenze”. Giovanni Orsina, “Ora serve il primo ministro” (La Stampa).

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18 Maggio 2013
by c3dem_admin
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Legge elettorale, riforma costituzionale. Interventi di De Siervo, Guzzetta e Ceccanti

18 Maggio 2013

Ugo De Siervo in un’intervista su La Stampa sostiene la necessità di intervenire subito per modificare la legge elettorale, il “porcellum”, senza aspettare il parere richiesto alla Corte costituzionale (“Legge sul voto. Lo stimolo dei giudici”). Giovanni Guzzetta, già fucino, costituzionalista, esprime lo stesso parere in un’intervista su Italia Oggi (“La politica non aspetti le toghe”), ma aggiunge la sua proposta di riforma costituzionale in senso presidenzialista. Guzzetta ha presentato alla Cassazione il 14 maggio un progetto di legge per l’elezione diretta del presidente della Repubblica. A sostegno dell’iniziativa vi è una petizione popolare che vede

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20 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Due editoriali

20 Aprile 2013

Interessante l’editoriale di Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera: “La Repubblica è sospesa nel vuoto”. Non solo e non tanto per l’apprezzamento per i dalemiani, la vecchia guardia ex-pci del Pd: “quelli ‘davano la linea’, non se la facevano dare” (dalla piazza), ma per questa considerazione: “il presidente della Repubblica può essere il frutto di una scelta partigiana (guelfi contro ghibellini, blu contro bianchi, eccetera) solo se egli prevale in una competizione aperta i cui arbitri siano gli elettori”. Taglio diverso nel breve editoriale del direttore di Repubblica, Ezio Mauro (“Dopo il naufragio”), il quale così si rivolge agli elettori del Pd: “propongano un  nome fuori dalla nomenklatura esausta del partito, scegliendo uomini che siano un segno dell’indispensabile rifondazione della sinistra”. Ma è realistico pensare che il Pd possa scegliere un candidato che, insieme, risolva la questione del Quirinale e rifondi la sinistra? Non è un po’ troppo?

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