6 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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ACCOGLIENZA E RIMPATRI. IL DIBATTITO

6 Gennaio 2017

Il ministro Minniti e il premier Gentiloni hanno spiegato che tipo di CIE hanno in mente (Fiorella Sarzanini, “Cento posti e vicino a un aeroporto. Così funzioneranno i CIE”, Corriere della Sera), ma restano forti i dubbi: p. Camillo Ripamonti, “Pensare di risolvere con CIE e rimpatri è un’illusione” (Huffington post); Enrico Rossi, “Abolire i CIE incluso il nome, insieme alla Bossi-Fini” (intervista al Manifesto); Giusi Nicolini, “Inutile riaprire quei Centri, alimentano odio e violenza” (intervista al Mattino); Luigi Manconi, “Minniti sbaglia, pensi alle falle dell’intelligence” (Manifesto). La testimonianza del direttore del Cuamm, Dante Carraro: “Sandrine, morte atroce. Lo Stato riprenda in mano la situazione” (intervista al Manifesto). Vladimiro Polchi spiega su Repubblica la difficoltà dei rimpatri: “Espulsioni, perché s’inceppa la macchina dei rimpatri”. Carmela Rozza, assessore a Milano, propone: “Rigore e lavori socialmente utili, un modello che funziona” (intervista all’Unità). Livia Turco riflette: “La via italiana alla convivenza” (Unità).

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28 Giugno 2015
by Giampiero Forcesi
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Cambiare verso sull’immigrazione

28 Giugno 2015
di Guido Formigoni

 

Il flusso migratorio ininterrotto di persone che cercano di entrare in Europa sta diventando sempre più una pietra pesante di paragone per le politiche, le pratiche, le retoriche e fors’anche le teorie del nostro mondo contemporaneo. Siamo già intervenuti su questo portale con diverse voci, ma forse si può ancora provare a sottolineare alcune dimensioni cruciali del problema.

Non merita più di qualche parola la deriva estremista che su questa vicenda stanno prendendo le destre nostrane, capeggiate dalla Lega, ma inseguite anche dai forzisti come Toti. Siamo arrivati alla follia istituzionale, tecnicamente eversiva, delle dichiarazioni dei presidenti di regioni leghisti contro i sindaci che compiono atti dovuti rispetto alle norme nazionali di redistribuzione dei profughi. Ma l’uso abietto del tema, come sempre succede, è la spia di un problema esistente.

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