3 Maggio 2022
by Vittorio Sammarco
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QUARTO POTERE. LAVROV E IL NAZISMO

3 Maggio 2022

Il buongiorno di Mattia Feltri:Quarto potere” (La Stampa). L’intervista del direttore del Corriere della sera, Luciano Fontana, a papa Francesco: “Putin non si ferma. Voglio incontrarlo. Ora non vado a Kiev”. Fulvio De Giorgi, “La Chiesa è madre, fa e chiede pace pure quando il mondo non capisce” (Avvenire). Dice Marco Tarquinio: “Guerra più guerra non fa pace” (Avvenire). LAVROV, PUTIN E IL NAZISMO: Umberto Gentiloni, “Così Putin riscrive la lotta al nazismo” (La Stampa). Anna Zafesova, “’Da soli abbiamo sconfitto i nazisti. La propaganda che cancella la Shoah” (La Stampa). Ezio Mauro,Putin e l’ultima ideologia” (Repubblica). CONTE, DRAGHI E LE ARMI ALL’UCRAINA: Stefano Folli, “Draghi, i partiti e il caso Lavrov” (Repubblica). Franco Monaco, “Il Parlamento si esprima sull’escalation militare” (Il Fatto). Concetto Vecchio, “Conte: ‘il premier in Parlamento dica no all’escalation” (Repubblica). Adolfo D’Urso (pres. Copasir), “Prima di inviare carri armati a Kiev Draghi deve riferire in Parlamento” (intervista a LaVerità). GOVERNO ED ECONOMIA: Lina Palmerini, “Scudo sociale di Draghi contro i timori sulla guerra” (Sole 24 ore). Roberto Napoletano, “Altro che piccoli passi, sono miracoli!” (Il Quotidiano). Stefano Barazzetta e Andrea Roventini, “Buone e cattive politiche per l’indipendenza energetica” (Il Mulino). Renato Brunetta, “Produttività, salari e crescita. E’ l’ora di un patto sociale europeo” (La Stampa). Roberto Cingolani, “Entro il 2024 avremo le alternative al gas russo” (intervista a Repubblica). INOLTRE: Raffaella Gherardi, “Roberto Ruffilli, Riformismo autentico. Le occasioni mancate dal nostro Paese” (Il Quotidiano). Giovanna Casadio, “Legge proporzionale, i big del Pd d’accordo. ‘Bisogna provarci ora’” (Repubblica). Paolo Valentino,La scelta della Germania” (Corriere della sera). Marc Lazar, “Macron, vincitore in un paese diviso” (Il Mulino). Vera Negri Zamagni, “Quale futuro per l’economia mondiale?” (paradoxa forum).

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16 Aprile 2018
by Giampiero Forcesi
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ROBERTO RUFFILLI E LA NECESSITÀ DELLE RIFORME

16 Aprile 2018

A 30 anni dalla morte ne scrivono, tra gli altri, Augusto Barbera, “Roberto Ruffilli, ovvero la necessità delle riforme. 30 anni dopo” (Libertà eguale). Gianfranco Pasquino, “Una cultura della coalizione: l’eredità di Roberto Ruffilli” (Corriere della sera). Stefano Ceccanti, “Aiutò a vedere le elezioni anche come scelta del governo” (Democratica.com). L. Ornaghi e L. Gianniti, “Ruffilli e le riforme: un ‘deserto dei tartari’” (Vita e pensiero).

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13 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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Con la Riforma costituzionale la politica torna a restituire lo “scettro” al cittadino

13 Ottobre 2016
di Luigi Lochi

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo. L’autore, già dirigente di Sviluppo Italia, è collaboratore della Fondazione per il Sud e docente a contratto all’Università del Salento 

 

Al di là delle tecnicalità in cui si articola, la Riforma Costituzionale rivela una ratio, un significato profondo, che si collega ad un processo di “perfezionamento” della Costituzione del 1948.

Le riforme istituzionali – osservava nel 1988 Roberto Ruffilli, artefice di un disegno riformatore tragicamente interrotto dalla mano violenta delle Brigate rosse – se vogliono essere indirizzate allo sviluppo delle conquiste della democrazia repubblicana….debbono collegarsi ad un perfezionamento della Costituzione…”. Un perfezionamento richiesto – continuava Ruffilli –  “dagli innegabili limiti del disegno costituzionale in ordine ad una forma di governo parlamentare non compiutamente realizzata per quanto riguarda la stabilità dell’Esecutivo. (…)

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6 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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STEFANO CECCANTI: “IL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO E LE RIFORME COSTITUZIONALI. DUE PASSAGGI CHIAVE (1979-1989)”

6 Giugno 2016

Sul sito www.ytali.com Stefano Ceccanti riprende un episodio già da lui ricordato sull’Unità qualche giorno fa: il convegno tenuto ad Arezzo nel 1979 dalla Lega Democratica, nel quale si era proposto (Roberto Ruffilli) di riprendere il dialogo con il Pci e le altre forze politiche rimasto interrotto nella fase costituente e discutere una riforma della seconda parte della Costituzione. Ceccanti vi unisce il ricordo di un secondo momento della vita politica italiana: una riunione della sinistra Dc nel 1989, con la presenza di Leopoldo Elia, Paolo Cabras e Nino Andreatta, oltre a Pietro Scoppola, in cui si decise di aderire all’iniziativa referendaria promossa da Mario Segni (“1979-1989: il cattolicesimo democratico e le riforme costituzionali. due passaggi chiave”)..

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16 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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16 aprile 1988, l’uccisione di Roberto Ruffilli. Il ricordo di Stefano Ceccanti, Augusto Barbera e Fulvio De Giorgi

16 Aprile 2013

Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli, uomo di diritto, un democratico progressista, un cristiano laico, amico e partecipe dei percorsi del cattolicesimo democratico negli anni ’70 e ’80 (come testimonia Grazia Villa in altra parte del sito).  Su qdrmagazine.it lo ricorda Stefano Ceccanti (“Ruffilli. 25 anni dopo”) che, tracciando un rapido bilancio del suo impegno riformista, scrive: “purtroppo, i nodi lasciati allora irrisolti, buone leggi elettorali e alcune riforme costituzionali coerenti con esse, sono in larga parte gli stessi (…) in sostanza siamo inchiodati ancora lì”. Augusto Barbera lo ricorda in un articolo sulla edizione online della rivista Il Mulino. Di Fulvio De Giorgi sono usciti due articoli: uno sull’Unità (“L’intellettuale che precorse la strada verso il Pd”) e uno sull’Avvenire (“Roberto Ruffilli, le istituzioni come bene comune”).

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15 Aprile 2013
by c3dem_admin
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Memorie e considerazioni sull’oggi

15 Aprile 2013
di Grazia Villa, cittadina

 

Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli: un uomo di diritto, un democratico progressista, un laico perchè cristiano, un antieroe, un politico libero, un spirito allegro, un fratello maggiore… un amico.

Nella foto a fianco è ritratto con altri amici e maestri: Achille Ardigò, Pietro Scoppola e Paolo Giuntella, durante la Scuola estiva della Lega Democratica-Rosa Bianca dell’agosto 1983 nella serata pubblica dedicata alla memoria “pericolosa” di Aldo Moro e Vittorio Bachelet (le relazioni sono pubblicate in un bellissimo libretto edito dalla Casa editrice Il Margine).

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