21 Ottobre 2018
by Giampiero Forcesi
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NUBI SULL’ITALIA. MA FORSE C’È UN RISVEGLIO

21 Ottobre 2018

Sul Messaggero Romano Prodi fa una carrellata sulle prospettive dell’economia mondiale e teme per l’Italia una debacle sulle pensioni (“Conto salato per l’abolizione della Fornero”). L’editoriale di Ferruccio De Bortoli sul Corriere della sera s’intitola “La fiducia perduta”. Ieri l’editoriale di Antonio Polito diceva: “Non si governa con il rancore”, e Davide Bellasio su Repubblica indicava “L’errore dei sovranisti”. Oggi Lucrezia Reichlin, sul Corriere, ricorda che nel piano del governo “Il Sud resta una cenerentola”. E sull’Avvenire Carla Collicelli, a proposito dei 5Stelle, si chiede: “Né destra né sinistra, ma dov’è il futuro?”. E L’OPPOSIZIONE? Michele Salvati, sul Corriere, ha un timore: “Appello a Forza Italia e Pd: non cedete al populismo”, e chiede al Pd di mantenere il suo profilo riformista anche se impopolare; mentre Federico Geremicca, su La Stampa, dice che il Pd deve dire a quali alleanze guarda per il futuro (“Lo choc che serve al Pd“). Ilvo Diamanti, su Repubblica, sembra guardare con qualche fiducia alla scelta di Renzi di pensare a persone nuove e a comitati civici, oltre il partito (“Se la Leopolda ritorna al passato”); scettico invece Riccardo Chiari sul Manifesto (“Una Leopolda per non sparire”). Da Riace a Lodi, scrive Marco Damilano sull’Espresso, sembra che stia nascendo una nuova opposizione civile (“Risvegli”). Lo aveva notato anche Enzo Scandurra sul Manifesto (“Dal vagone di coda le periferie inviano segnali”). Intanto Nicola Zingaretti propone un suo manifesto su Repubblica: “Ecco il mio piano per un’economia senza ingiustizie”. Anche Art. 1-MDP prova a dire come la pensa, con un suo documento. E in Cgil si torna a discutere: Paolo Griseri, “Cgil, riformisti contro massimalisti” (Repubblica).

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8 Ottobre 2018
by Giampiero Forcesi
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IL VECCHIO STA CROLLANDO E IL NUOVO NON SI VEDE. LA TESI DI MAGATTI

8 Ottobre 2018

Mauro Magatti, in un articolo sul Corriere della sera (“Il vecchio sta crollando e il nuovo non si vede“), sostiene che la rottura operata da Lega e 5Stelle va ormai assunta come un punto di non ritorno e che si deve lavorare perché non abbia esiti distruttivi ma sia invece “l’occasione per l’avvio di un processo virtuoso di innovazione economica e istituzionale”. Assai diversa l’opinione di Adriano Sofri (e di molti altri): “L’ombra del ventennio” (Foglio). Romano Prodi, “L’Italia rischia di diventare una democrazia illiberale. Alleati da Tsipras a Macron per battere i populisti” (intervista al Corriere della sera). Virginio Rognoni,Europeisti fino in fondo” (Repubblica). ALTRO: Sabino Cassese,I partiti, punto debole della democrazia” (Sole 24 ore). Giuseppe Cotturri,La Costituzione è dei cittadini” (intervista a Repubblica). Richard Sennet, “Nuovo capitalismo cercasi” (intervista all’Espresso).

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29 Settembre 2018
by Giampiero Forcesi
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L’ABOLIZIONE DELLA POVERTÀ

29 Settembre 2018

Il commento di Romano Prodi sul Messaggero alla manovra economica del governo: “Il consenso per l’oggi e le necessità di domani”. La reazione del Pd: Graziano Delrio a Repubblica: “Pd in piazza contro il governo nemico del popolo”; Matteo Renzi al Corriere della sera: “Ora resistenza civile”.  Ma c’è anche “La sinistra che applaude alla manovra espansiva” (Marco Palombi, Il Fatto) o che avanza una diversa critica, come Piero Bevilacqua: “I confini e le sovranità necessarie alla retorica del capitalismo” (Manifesto). Sull’Avvenire: Leonardo Becchetti, “I conti sbagliati”; Massimo Bordignon, “Ora è aumentato il rischio di una nuova crisi”. Sul Corriere della sera: Alesina e Giavazzi, “Se nessuno pensa più a chi lavora e produce”. Su La Stampa: Carlo Cottarelli, “Tre ragioni di allarme sul deficit”. Su Repubblica: Chiara Saraceno, “Se la povertà non scompare ma raddoppia”; l’allarme di Roberto Perotti, “Il progetto nascosto della Lega: ‘uscire dall’euro’”; allarme condiviso da Andrea Bonanni, “Il cigno nero che nessuno vuole vedere”; Stefano Folli, “Italia-Europa, la posta in gioco dopo la manovra”. Sul Sole 24 ore: Adriana Cerretelli, “Italia e Europa fra pace armata e guerra aperta” . NEI GIORNI SCORSI: Dino Pesole, “Deficit. Legittimo salire ma per crescere” (Sole 24 ore). Lorenzo Bini Smaghi, “Con più debito non si fa più crescita” (Sole 24 ore). Paolo Onofri, “Pensioni, tutte le incognite di quota 100” (Repubblica). Massimo Calvi, “Ma le scorciatoie in economia non possono esserci” (Avvenire). Giuseppe Anzani, “Non tutto sia comizio” (Avvenire). Veronica De Romanis, “Ecco che cosa blocca l’economia” (Foglio). Una proposta di Francesco Gesualdi, “Come creare occupazione senza fare nuovo debito” (Avvenire).

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24 Settembre 2018
by c3dem_admin
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IN GIOCO L’IDENTITÀ EUROPEA

24 Settembre 2018

Romano Prodi, “L’Europa vaso di coccio nella guerra dei dazi” (Messaggero). Ilvo Diamanti, “Risale la fiducia nell’Europa per paura di perderla” (Repubblica). Eugenio Scalfari,Subito un movimento europeista o sarà la fine” (Repubblica). Angelo Panebianco, “L’Europa una terra di contesa” (Corriere della sera). Sebastiano Vassallo, “Popolari europei al bivio. In gioco l’identità” (La Nazione). L’intervista del ministro Lorenzo Fontana a Libero: “Orban sarà il nostro cavallo di Troia nella Ue”.

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11 Settembre 2018
by Giampiero Forcesi
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“QUESTO BARATRO INATTESO E VERO”

11 Settembre 2018

Emanuele Felice avverte: “La libertà muore con calma” (Espresso). Non dissimili le considerazioni di Anna Foa: “Questo baratro inatteso e vero” (Avvenire). Nadia Urbinati riflette sul futuro dell’Europa: “Terra di conquista” (Repubblica). Monica Perosino riferisce: “Sull’Europa la scossa svedese” (La Stampa), e lo scrittore svedese Hakan Nesser commenta: “Non riconosco più il mio paese. Hanno vinto gli estremismi” (La Stampa). Andrea Bonanni fa il punto sul che fare: “Respingere o cooptare i populisti, il dilemma europeo dopo l’avanzata” (Repubblica). Intanto Steve Bannon spiega che “In Europa serve un unico gruppo populista” (Messaggero).  Sergio Fabbrini spiega “Che cosa significa allearsi con Orban” (Sole 24 ore). A fronte di queste analisi assai sconfortate, qualcuno sostiene che la sinistra deve cambiare schema di gioco se vuole evitare il baratro: Paolo Mieli, “Opporsi (male) ai populisti” (Corriere della sera);  Mauro Calise, “L’ultima sfida dei sovranisti è ai popolari” (Mattino). Ma spostare ora gli italiani dal loro orientamento prevalente è difficile anche per ragioni antropologiche, come sembrano dire Romano Prodi (“Riflessioni sui vizi degli italiani”, Il Gazzettino) e Leonardo Becchetti (“Tentazione Mugabe”, Avvenire). Massimo Villone, sul Manifesto, prova a discolpare l’attuale governo italiano: “Gialloverdi né nuovi né barbari” (Manifesto); non così Ezio Mauro, su Repubblica: “I giornali e i giallo verdi” (Repubblica). E ci sono ripensamenti sul tema immigrazione: Gian Enrico Rusconi, “La socialdemocrazia ha fallito sull’integrazione dei migranti” (La Nazione); Giovanni Cominelli, “Gli immigrati clandestini: il nostro fastidio, le nostre ragioni”.

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27 Agosto 2018
by Giampiero Forcesi
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PIÙ LONTANI DALL’EUROPA

27 Agosto 2018

Ilvo Diamanti legge nella pancia del Paese e dice “Sta nascendo la Lega a Cinque stelle” (Repubblica). Luigi Ferrarella supporta l’analisi di Diamanti: “Chi può frenare Salvini, ma lascia campo libero” (Corriere della sera). Marco Minniti, intervistato da Repubblica: “Salvini porta il conflitto nello Stato e il paese alla deriva”. Monsignor Bruno Forte: “Dimenticata la dignità delle persone” (Sole 24 ore). Don Gino Rigoldi: “La coerenza dei cattolici con il Vangelo” (Corriere della sera). Gianrico Carofiglio: “Atto politico non è potere totale” (Repubblica). Sergio Fabbrini spiega: “Sovranismo e statalismo: matrimonio inevitabile” (Sole 24 ore). L’intervista di Luigi Di Maio a La Stampa: “Quest’Europa sparirà”. L’intervista di Alberto Bagnai (Lega) a Il Fatto: “Mettere il veto al bilancio UE conviene a tutti”. Mario Monti: “Più lontani dall’Europa senza dirlo” (Corriere della sera). Sylvie Goulard: “Roma rischia l’isolamento” (intervista a La Stampa). Federico Fubini:Italia isolata se ricatta Bruxelles” (Corriere della sera). Danilo Taino: “La fine dell’Europa” (Corriere della sera – La lettura). Alesina e Giavazzi: “Un paese da mondo antico” (Corriere della sera). L’intervista di Maurizio Martina a La Stampa: “Il governo ha fallito. L’Italia è più debole”. Marco Ruffolo: “Le tre manovre del governo che pesano sui conti di Tria” (Repubblica). Giulio Sapelli attacca Romano Prodi: “La vera storia delle privatizzazioni targate Romano Prodi” (La Verità).

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19 Agosto 2018
by c3dem_admin
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E AI FUNERALI GENOVA APPLAUDE IL GOVERNO

19 Agosto 2018
di Domenico Marino

Antonio Polito interpreta, con qualche ambiguità, l’ovazione che Genova ha tributato al governo (e i fischi al Pd) durante i funerali delle vittime del ponte Morandi: “La crisi di rigetto per la vecchia politica” (Corriere della sera). Intervista di Matteo Orfini a Repubblica: “Le contestazioni si accettano, ma la macchina del fango va fermata anche con le denunce”. Ugo Magri, su La Stampa, riferisce: “Mattarella: abbiamo bisogno di verità, ma il Paese rimanga unito”. Sulle responsabilità dello Stato, e dunque dei governi precedenti, si soffermano Maurizio Molinari, “La ferita fra lo Stato e i cittadini” (La Stampa), Massimo Giannini, “La stagione di avvoltoi e coccodrilli” (Repubblica) e Marco Imarisio, “Gli strappi da ricucire” (Corriere della sera). Sul Sole 24 ore, dopo la lettera di ieri del presidente di Confindustria Vincenzo Boccia (“Lavorare uniti, non cavalcare rabbie e rancori”), commentata oggi da Paolo Pombeni (“Risposta condivisa e ragioni del realismo”), pubblica un articolo di Alberto Mingardi: “Mai più opacità su clausole e contratti con lo Stato”. Goffredo De Marchis, su Repubblica: “Prodi e le vendite di Stato: ‘Parla chi non sa nulla’”. Sul Messaggero un’intervista a Jacques Attali: “Stato e privati tornino a collaborare. Il no alla Gronda è stato un disastro”. Stefano Lepri (La Stampa): “La trappola del sogno statalista”. Duro attacco di Bernard-Henri Levy su la Stampa: “Le favolette pericolose dei populisti”. Sul Messaggero di ieri un’intervista di Massimo Cacciari: “La macchina pubblica non funziona. Per questo il Paese non sta più insieme”. Per Claudio Cerasa si tratta di “Fare di un ponte il manifesto delle virtù italiane” (Foglio). Sabino Cassese parla de “L’Italia che fa e disfa” (Corriere della sera). Guido Viale sul Manifesto, invece, dice: “Dalla Tav alla Gronda le inutili Grandi opere”. Giancarlo Giorgetti, intervistato dal Messaggero: “Opere più sicure. Ecco il Piano”. La riflessione di Leonardo Becchetti su Avvenire: “La rivoluzione che serve davvero. Non senza competenze”.

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6 Agosto 2018
by Giampiero Forcesi
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EUROPA: “LA CULTURA BATTA UN COLPO”

6 Agosto 2018

Sulla crisi dell’idea di Europa e sull’assenza di un vero dibattito culturale nel continente scrive su Repubblica Guido Crainz: “La cultura batta un colpo”. Massimo Cacciari spiega il senso dell’appello di alcuni intellettuali italiani sulla deriva politico-culturale dell’Italia: “Un impegno collettivo” (Repubblica). Sergio Fabbrini, sul Sole 24 ore: “Il populismo e i pericoli dei movimenti ‘contro’”. Ian Buruma, “Attenti alla rete di Bannon” (Repubblica). Sul Manifesto Marco Buscetta prova a dire “Come scardinare il fragile ‘noi’ su cui poggia l’odierno populismo”. INOLTRE: Mauro Calise, “La democrazia inquinata dalla rete” (Mattino). Romano Prodi sulla situazione italiana: “Il paese che rallenta perché malato di incertezza” (Messaggero). Angelo Panebianco critica il governo: “La dannosa ostilità verso industria e scienza” (Corriere della sera). Piero Ignazi, su Repubblica, torna a spingere il Pd a guardare verso i Cinque stelle: “Quel ponte verso il M5S”. Un’intervista di Matteo Renzi al Messaggero: “Questo governo scherza col fuoco”. Carlo Cottarelli, “Il miraggio che il debito non conti” (La Stampa). Isaia Sales:L’assistenza che non crea sviluppo al Sud” (Mattino). Marco Tarquini, sull’Avvenire, difende la linea dell’Avvenire contro i segnali di razzismo: “Senza vergogna”. Un articolo molto discutibile di Ugo Mattei su Il Fatto: “Il Quirinale sembra il Cremlino”.

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12 Luglio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL VECCHIO COMBONIANO SCRIVE A SALVINI

12 Luglio 2018

Lettera al ministro Salvini di Teresino Serra, già superiore generale dei missionari comboniani: “In nome di quale Vangelo?”.  Claudia Lodesan, presidente di Medici senza frontiere: “Senza le Ong non ci sono meno partenze, ma più morti” (Corriere della sera). Una poesia di Sergio Guttilla, capo scout Agesci del gruppo Bolognetta1: “Se fosse tuo figlio”. Melania Mazzucco, “Che vuol dire ‘umanitario’” (Repubblica).  Se Salvini insiste sul cinismo (Carlo Bertini, “Salvini: I dirottatori scendano in manette”, La Stampa), uno spiraglio di buon senso s’apre presso il ministero della Difesa (“La parola accoglienza è bella”, intervista di Avvenire al ministro Elisabetta Trenta). Commenta Andrea Malaguti: “La sfida dell’accoglienza, tallone d’Achille del governo” (La Stampa). Su La Stampa del 9 luglio Romano Prodi ha rilasciato un’intervista un po’ spiazzante: “Africa, un piano Europa-Cina per regolare i flussi migratori”.

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30 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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VIETATO SALVARE. COSÌ L’EUROPA PERDE L’ANIMA

30 Giugno 2018

Dopo il summit di Bruxelles e il nuovo naufragio nel Mediterraneo: Mario Morcone (nuovo direttore del Consiglio per i rifugiati), “Così si vuole eliminare ogni attività umanitaria” (Avvenire); Luca Liverani, “La denuncia delle associazioni: Bruxelles ci sta dicendo di non salvare più vite” (Avvenire); Giulio Isola, “Vietato salvare” (Avvenire); Domenico Quirico, “Guardiamo il mattatoio fra le onde” (La Stampa). L’intervista a Matteo Salvini: “Porti sempre chiusi per le Ong. E chi sarà salvato non finirà in Italia” (al Corriere della Sera). I commenti più ‘politici’: Romano Prodi, “La solidarietà europea così resta lettera morta” (Messaggero); Adriana Cerretelli,Compromesso di facciata per evitare il peggio” (Sole 24 ore); Federico Fubini,Ecco perché a Bruxelles perdono tutti” (Corriere della sera); Marco Bresolin, “Quote, rimpatri e centri. Così Parigi e Berlino hanno spiazzato Roma” (La Stampa); Andrea Bonanni,L’isolamento dell’Italia populista” (Repubblica); Marco Minniti, “Patto fragilissimo che punisce le Ong” (a Repubblica); Ignazio Masulli, “I numeri sull’immigrazione, quelli veri” (Manifesto). Aveva scritto prima del summit Marc Lazar: “Perché sono così lontane Roma e Parigi” (Repubblica).

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