2 Giugno 2016
by Giampiero Forcesi
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Proprio in tempi difficili, difendo sia la critica che il costituzionalismo

2 Giugno 2016
di Guido Formigoni

 

Il nuovo intervento di Sandro Antoniazzi solleva problemi che meritano una riflessione ulteriore, al di là dei dettagli e di una personalizzazione del dibattito che (per quanto mi riguarda) si fermerà qui. Si tratta di due punti.

Il primo è la concezione del referendum come battaglia politica. I 57 costituzionalisti hanno fatto un documento per il no, quindi non è importante quello che dicono. Le opposizioni sono all’attacco. La minoranza dem è infida e vuole solo affermare il proprio potere di veto. Chissà cosa può succedere se il no vince. La frase cruciale è: «Personalmente ritengo, guardando cosa sta succedendo in Europa e ora anche in America, che sia bene sostenere l’attuale governo; non vedo soluzioni migliori e ritengo che non sia bene scherzare a  riguardo coi problemi che ci ritroviamo». Siamo nei tempi dell’atomica, quindi usiamo l’atomica. Non c’è particolare scelta, anzi: silenzio e avanti. Io ritengo invece, non da oggi, che questo modo di pensare sollevi un problema decisivo.

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1 Giugno 2016
by Giampiero Forcesi
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Sono in gioco questioni rilevanti e decisive

1 Giugno 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Si riaccende il dibattito, all’interno della rete c3dem, intorno al referendum sulla riforma costituzionale …

 

Sono debitore di una risposta all’amico Guido Formigoni e mi permetto di esplicitare il mio dissenso, perché non sono in gioco considerazioni particolari e di merito su una proposta di riforma costituzionale, ma problemi politici e di concezioni di fondo, che ritengo del massimo rilievo (vedi qui il precedente articolo di Sandro Antoniazzi e il commento di Guido Formigoni, ndr).

Innanzitutto è doveroso rispondere alle quattro questioni sollevate da Guido.

  1. Sul primo problema, devo riconoscere che sono stato sbrigativo a parlare di una posizione dell’Ulivo favorevole all’abolizione del Senato. Sono andato a memoria e qualche volta la memoria tradisce. La proposta dell’Ulivo era la Camera delle Regioni, che però aveva competenza solo sulle questioni regionali e non era elettiva. Ritengo  che a questa posizione sia più vicina la proposta del governo che non le posizioni della minoranza Dem
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18 Maggio 2016
by Giampiero Forcesi
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Il contraddittorio documento dei costituzionalisti italiani

18 Maggio 2016
di Sandro Antoniazzi

 

La domanda che sorge spontaneamente leggendo il documento dei cinquanta e passa costituzionalisti italiani è ispirata alla semplicità: dove sono stati questi esimi studiosi negli ultimi due anni? Hanno seguito il dibattito che si è svolto in Parlamento e hanno forse registrato proposte alternative provenienti da forze politiche rappresentative più rispondenti alle loro aspettative?

Non è certo difficile sostenere la tesi che si poteva realizzare una riforma migliore; dal documento dei costituzionalisti si evince questa chiara convinzione, che alcuni di essi hanno anche esplicitato personalmente.

E’ fuor di dubbio che un buon costituzionalista sarebbe stato in grado, a tavolino, di redigere un testo migliore e più coerente. Ma sarebbe passato alla Camera e al Senato? Perché qui sta il problema che gli eminenti costituzionalisti si guardano bene dall’affrontare.

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29 Marzo 2016
by Giampiero Forcesi
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Il declino dei corpi intermedi

29 Marzo 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Il presidente delle Acli Gianni Bottalico, coadiuvato dal giurista Vincenzo Satta, si è fatto autore e promotore di un utile libro dal titolo “Corpi intermedi”.

L’intento del libro, reso esplicito dal sottotitolo “Una scommessa democratica”, è chiaramente rivolto al rilancio del dibattito su questo tema centrale  della cultura democratica, particolarmente di parte cattolica.

E d’altra parte la sussidiarietà di cui tanto si parla che senso avrebbe in mancanza di corpi strutturanti la società civile?

Però il dato che emerge incontrastato dai molti interventi autorevoli che compongono il libro, dalla prefazione di Romano Prodi, agli scritti di De Rita, di don Fabiano Longoni dell’Ufficio Lavoro della Cei, del gesuita Francesco Occhetta, di don Sciortino di Famiglia Cristiana, di Nando Pagnoncelli presidente dell’Ipsos, è la comune constatazione della continua erosione e dissoluzione dei corpi intermedi

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12 Febbraio 2016
by Vittorio Sammarco
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La cultura politica del centro sinistra

12 Febbraio 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Molte sono le insofferenze e le critiche che si manifestano attorno al Pd, alle posizioni del  suo leader, a una politica che sembra muoversi quasi solo sul piano empirico del fare, con poca attenzione a una prospettiva più ampia. In sintesi, la critica lamenta la mancanza di una cultura politica degna di questo nome.

Sarebbe bene però andare più a fondo.

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27 Gennaio 2016
by Vittorio Sammarco
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Lavoro e povertà

27 Gennaio 2016
di Sandro Antoniazzi

 

Quando il movimento sindacale è nato, ai tempi della prima rivoluzione industriale, i lavoratori erano tutti poveri.

Anni dopo, al Congresso mondiale di Beneficienza, svoltosi a Milano nel 1890, si censivano nella città circa 20.000 operai, che venivano catalogati globalmente tra i poveri.

E per venire a tempi più recenti, quando sono entrato nel sindacato nel 1958, l’impegno sociale era l’impegno nella classe operaia.

Invece da qualche decennio oramai quando si parla di “sociale” ci si riferisce alle più diverse categorie bisognose, ma nessuno ha in mente i lavoratori.

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14 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Antoniazzi e Monaco: linee di pensiero molto diverse sulla posta politica in gioco

14 Dicembre 2015
di Mario Giuseppe Molli

 

A proposito della discussione avviata su c3dem

 

Ho letto con attenzione lo scritto di Antoniazzi e a me pare che nel flusso del suo ragionamento non ci sia nulla di nuovo, ma piuttosto uno schierarsi chiaramente con le frange moderate del PD, senza nessuna capacità di intercettare o di misurarsi con il futuro molto pesante che abbiamo davanti. Di fatto, a suo giudizio, il posizionamento di Franco Monaco è da considerarsi, rispetto a quello di Renzi, una scelta di retroguardia e non di avanguardia. A parere di Antoniazzi, quindi, il renzismo sarebbe una punta avanzata.

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9 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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L’Assemblea Cisl non sia autoreferenziale

9 Ottobre 2015
di Sandro Antoniazzi

 

Il sindacato non può più limitarsi a distribuire la ricchezza che viene prodotta; deve preoccuparsi della formazione del reddito, dell’equità, della distribuzione del lavoro. Non può più solo godere dei frutti dell’economia, bisogna mettere le mani dentro l’economia. Battaglia nuova, dura, impegnativa che impegna tutto il sindacato (e naturalmente tutti i sindacalisti, a uno a uno, nessuno escluso, che devono essere all’altezza del compito).  Il sindacato deve decidere di dare una battaglia storica per realizzare un’economia umana.

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3 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Le  prospettive del cattolicesimo democratico

3 Settembre 2015
di Sandro Antoniazzi

 

Il cattolicesimo democratico è da tempo, a mio parere, in una situazione di stallo. E’ cambiata un’epoca e, al di là dei problemi comuni a tutti, vi sono problemi più strettamente inerenti al cattolicesimo democratico che richiedono di essere affrontati, se si vuole superare l’impasse.

Il primo di questi è relativo alle relazioni personali, ai rapporti sessuali, alle questioni connesse alla vita: questo insieme di problemi costituisce ormai una mole cospicua che fatica a trovare soluzioni legislative e che registra anche un’insufficienza di elaborazioni morali e culturali. In questo campo i cattolici democratici sono rimasti fermi perché la Chiesa ha avocato a sé la materia, scoraggiando con fermezza ogni tentativo di pronunciamento e di dibattito.

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2 Luglio 2015
by Giampiero Forcesi
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Perché sbaglia l’opposizione interna del Pd

2 Luglio 2015
di Sandro Antoniazzi

 

L’opposizione interna del PD non solo sbaglia, ma continua purtroppo e pervicacemente nei suoi propositi, salvo uno salutare ripensamento.

Il comportamento dell’opposizione è errato per almeno tre seri motivi.

Il primo attiene al comportamento scorretto che ormai ripetutamente ha manifestato in sede di votazione al Parlamento.

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