30 Giugno 2014
by c3dem_admin
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30 Giugno 2014
In un giornale, la Repubblica, ampiamente pro-Renzi, Eugenio Scalfari va controcorrente, con belle citazioni di Montaigne e una sferzante ironia nei confronti di Matteo Renzi (“Quant’è bravo il premier, ma chi ripara gli errori che sta facendo?”). Ernesto Galli Della Loggia, sul Corriere della Sera, mostra abbastanza simpatia per Renzi, ma, a conclusione di un articolo in cui lo invita a mettere la scuola, la cultura e le idee forti al centro della riscossa del Paese (“Ciò che Renzi ancora non ha”), conclude impietoso: “In politica nulla si costruisce e nulla dura senza le idee, senza un’idea-forza. E le idee nascono dall’impulso a conoscere, a studiare, a pensare. Matteo Renzi è giovane d’anni ma appare un politico già sagace abbastanza per non capirlo”. Pippo Civati, intervistato dall’Unità, dice: “Da Matteo una gestione al limite dell’autoritarismo”. Critiche sferzanti dall’economista Emanuele Brancaccio sul Manifesto: “L’austerità flessibile del premier, conquista risibile nella crisi”. Consigli amichevoli da Gian Enrico Rusconi: “Mai fidarsi troppo di Angela”. Più ottimista Roberto Gualtieri, parlamentare europeo del Pd, sull’esito del Consiglio europeo: “Vertice storico, riaperta la strada agli investimenti” (intervista all’Unità).
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