L’autore è professore ordinario di Filosofia morale e di Etica e religione presso l’Università degli studi “Federico II” di Napoli
Il papa Francesco sorprende, attira la simpatia delle persone assai al di là della cerchia dei cattolici, e dei cattolici praticanti in particolare, per la genuinità del suo tratto, la semplicità dell’atteggiamento, il modo diretto e aperto di rapportarsi agli altri, la spontanea condivisione che egli manifesta dei confronti dei malati e dei sofferenti, insomma: per il suo simpatetico andare incontro alla vita. Ci si potrebbe domandare: si tratta di una situazione favorevole provvisoria, sostenuta o alimentata soprattutto da fattori emotivi, dalla novità rappresentata da un vescovo di Roma venuto dalla “fine del mondo”, ma destinata a sfiorire con il trascorrere del tempo ed eventuali prese di posizione ‘impopolari’?
Penso che quando si sottolinea la semplicità di papa Bergoglio bisogna coglierne decisamente il significato spirituale. Semplicità non significa