4 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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VENTOTENE O VISEGRAD?

4 Marzo 2018

In questo interrogativo Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore riassume il nocciolo del voto (“Il voto di oggi e l’Agenda di domani”). Eugenio Scalfari, su Repubblica, immagina lo scenario post 4 marzo con un po’ di fiduciosa inventiva (“La sinistra per battere i populismi”). Sul Corriere della Sera Dario Di Vico indica, con nettezza e senza retorica, “il doppio compito” a cui siamo chiamati: “tenere alta la bandiera dell’apertura delle frontiere, dei mercati e delle menti e, al tempo stesso, ridurre le distanze con le periferie dello scontento” (“Reinventare la nostra democrazia”). Anche Mauro Magatti, sempre sul Corriere, prova a indicare la strada che si dovrebbe percorrere: “Ricostruire insieme l’idea di futuro”. Ma, per realismo (o scaramanzia?), il Corriere pubblica anche un’intervista a Steve Bannon, l’ideologo trumpiano presente in questi giorni in Italia, che dichiara: “Sento lo stesso clima pre-Trump”. Nel suo editoriale su L Stampa, Maurizio Molinari invita a non lasciar cadere le cose positive del governo uscente (“La staffetta dell’interesse nazionale”). Non è dissimile il senso dell’editoriale di Marco Tarquinio su Avvenire (“Prendeteci sul serio”). Sul Manifesto Norma Rangeri chiede, invece, il cambiamento (“Un voto a sinistra per cambiare questo Paese”). Intanto, anche in Germania, tra gli iscritti della SPD, c’è un voto importante. Lo spiega Jurgen Habermas su Repubblica: “Perché l’SPD deve essere più coraggiosa”.

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25 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL MORALISMO IMMORALE

25 Febbraio 2018

Marco Damilano, sull’Espresso, racconta “L’ultima campagna dei partiti dimezzati” (e senza veri partiti, ricorda citando il costituzionalista Massimo Luciani, l’attuazione della Costituzione rimane sospesa). L’ultima dei 5 stelle la racconta Ilario Lombardo su la Stampa: “Di Maio, la tentazione di un governo a sinistra”. Ma Pietro Grasso appare perplesso: “Sostenere Di Maio? La vedo dura” (intervista al Corriere della sera). Paolo Gentiloni, intervistato da Repubblica, dice: “Voto utile contro il populismo o si ritorna al passato”. Sulla stessa lunghezza d’onda Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore: “Sovranismi diversi ma stessi obiettivi”. Di Luciano Violante c’è una bella riflessione sull’uso della morale come strumento di lotta politica: “Il moralismo immorale che produce la paralisi” (Corriere della sera). Il Sole pubblica una nota sulle elezioni di mons. Bruno Forte (“La voce italiana nella casa comune europea”). Sul Messaggero Romano Prodi invita a dare priorità al recupero della produttività e dei salari (“Se il costo del lavoro divide l’Europa”). Da Giulio Santagata, di Insieme, una proposta: “Diamo la priorità all’abbattimento del cuneo fiscale” (Sole 24 ore). La Stampa pubblica uno stralcio di un discorso di Aldo Moro (“Il nostro dovere di schierarci”). Carlo Bastasin, sul Sole 24 ore, spiega “Perché la crisi Spd non è una questione solo tedesca”. tre contributi su elezioni e welfare: Tito Boeri, “Serve un piano serio per gli anziani” (intervista all’Avvenire); Emanuele Ranci Ortigosa, “2013-2018: una legislatura di rilancio e innovazione, ma molto resta ancora da fare” e Sergio Pasquinelli: “Elezioni 2018. Le politiche sociali fra bilanci e prospettive” (su Welforum.it).

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19 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO DI PRODI. E DELLE “PARTI SOCIALI”

19 Febbraio 2018

Romano Prodi: “Il mio ritorno da pensionato dopo nove anni. Ho fatto quello che dovevo fare” (intervista al Corriere della Sera), e il suo appello: “Primo impegno del dopo voto è cambiare la legge elettorale” (Messaggero). Il commento di Alessandro Campi all’appello di Prodi: “Lo scettro perduto della sovranità elettorale” (Messaggero). G.A. Falci racconta: “I delusi dal Nazareno tra Bonino e prodiani” (Corriere della sera). Paolo Gentiloni sul Sole 24 Ore: “Guai a tornare indietro, guai a restare fermi”. Sergio Fabbrini commenta positivamente le proposte politico-economiche avanzate dalla Confindustria (e dalla Cisl) e si sofferma su tre nodi: Europa, mercato, democrazia (“Organizzazioni sociali a sostegno della politica”, Sole 24 ore). Sulle proposte della Confindustria Anna Maria Furlan, leader della Cisl, dice: “Molte affinità con la nostra visione” (Sole 24 ore). Lucrezia Reichlin, sul Corriere della sera, indica “La spirale negativa da evitare”, invitando a tutelare le fasce sociali che il progresso tecnologico inevitabilmente emargina. Il saggio ammonimento di Marc Lazar, su la Repubblica: “Cari partiti, ricordate i problemi seri”. Emanuele Felice spiega perché al Sud il Pd perde: “Se il Sud tradisce il Pd” (Repubblica). Su La Stampa Luigi Di Maio, intervistato, dice: “Avrò l’incarico di premier”. Sul Foglio, Andrea Minuz, “L’algoritmo Di Maio”.  Vincenzo Visco e Maria Cecilia Guerra replicano a Roberto Perotti sui costi del programma di Leu (Perotti: “Leu, 30 miliardi allo scoperto“; Visco e Guerra: “Non sogni con Leu, la crescita sarà realtà”; Perotti: “Un elenco smisurato di proposte senza cifre”, Repubblica). Giudizi sui programmi anche in Enrico Marro,Tante promesse, quali realizzabili?” (Corriere della sera) e Carlo Cottarelli, “Programmi vaghi e pieni di omissioni” (la Stampa). Maurizio Ferrera sui partiti e l’immigrazione: “La domanda più difficile per chi governa” (Corriere della sera). Il botta e risposta di Stefano Ceccanti con i giovani dell’associazione La Rosa bianca in un incontro elettorale a Pisa. Massimo Giannini vede nero: “La sinistra da salvare” (Repubblica). Vede rosa Lidia Menapace: “Un altro 4 dicembre è possibile” (Manifesto).

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12 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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QUEL VENTO CONTRARIO…

12 Febbraio 2018

Lo storico ed ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, paragona le prossime elezioni a quelle del 1919 ed evoca la marcia su Roma (“La storia e il futuro che i partiti non vedono”). Grande preoccupazione anche in Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore di domenica: “Il buio oltre la siepe elettorale”. Ancora sul Corriere, Antonio Polito guarda a Mezzogiorno: “Qui fronte del Sud: la partita decisiva”, Ferruccio De Bortoli accusa di passività le classi dirigenti: “In silenzio verso il voto. Dov’è la classe dirigente?”, e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, lancia un appello: “Basta promesse, avanti le riforme”. Federico Geremicca, su Il Secolo XIX, racconta di “Quel vento contrario che spaventa l’ex rottamatore”. Roberto Perotti inizia una serie di articoli sul costo delle promesse dei partiti: “Le promesse del Pd costano 56 miliardi” (Repubblica). Le riflessioni del sindaco di Macerata, Romano Carancini, in un colloquio col Corriere della sera: “Io sindaco nemico del popolo?”. Claudio Tito, su Repubblica, scrive: “5 stelle al bivio: ‘se stiamo fuori, scompariamo’”. Mauro Calise: “La politica non si fa senza curriculum” (Mattino). LAVORO: L’esperto Enrico Morelli su Repubblica: “Il robot non ci toglie il lavoro. Ingenuo pensarlo”. ESTERI: Domenico Quirico è in Niger e scrive: “Nel Niger che attende gli italiani. ‘Fermare i migranti? Perdete tempo’” (La Stampa). Romano Prodi: “Le due Coree e l’illusione olimpica” (Messaggero). Sul petrolio nel Mediterraneo scrive Gianluca De Feo: “Se dall’abisso può sgorgare una strada per la pace” (Repubblica).

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15 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL PD PUÒ ANCORA VINCERE LE ELEZIONI?

15 Gennaio 2018

Perché e come il Pd può ancora vincere queste elezioni”: intervista a Giorgio Tonini di Piergiorgio Mele per RaiNews. Franco Monaco: “La divisione a sinistra sbagliata, sì, ma non inspiegabile” (Huffington post). Pietro Ichino: “Mentre, in nome dell’Europa, l’SPD di Martin Schulz si sta accordando con il Centro-destra di Angela Merkel, qui da noi gli europeisti Bersani e D’Alema non si accordano neppure con il partito che è stato il loro fino a poco fa” (“I socialdemocratici tedeschi e quelli italiani”, sul suo blog). Ma Roberto Speranza: “Gori non va, insegue il Carroccio” (intervista al Corriere della Sera). Massimo Giannini su Repubblica critica Liberi e Uguali che strizza l’occhio ai 5 Stelle (“Le geometrie confuse della sinistra”). Sempre su Repubblica Paolo Griseri indaga sull’atteggiamento degli operai torinesi verso le elezioni: prevale il non voto, poi la Lega e il M5S (“Se la classe operaia non va al voto”). Sergio Fabbrini, sul Sole 24 ore, spiega che è urgente l’impegno europeista dell’Italia dopo il voto: “Italia decisiva nello scontro sull’anima dell’Europa”.  Emma Bonino, “Intesa con il Pd ancora possibile, ma Renzi ama ballare da solo” (intervista a La Stampa). Su La Stampa Andrea Carugati racconta: “Grasso detta le condizioni alla sinistra”. Alessandro Campi: “Grasso, Boldrini e istituzioni al tappeto”. Carlo Cottarelli, sponsorizzato dal M5S, spiega invece su la Stampa che “Senza Fornero la supergobba ci piegherà”.

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1 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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“SENZA FARE DEMAGOGIA”…

1 Gennaio 2018

Franco Monaco, a cavallo dell’anno, legge alcuni aspetti della fase politica: “L’apparente equivoco per cui, se il Pd cala, Gentiloni invece sale” (Il Fatto) e “Tre cespugli artificiosi non fanno un Ulivo” (Manifesto). Gianni Toniolo, sul Sole 24 ore, sostiene che “La ‘prova debito’ resta il vero esame dell’Italia in rimonta”. Romano Prodi, sul Messaggero, approva l’invio di soldati in Niger ma teme lo scarso peso politico dell’Italia: “Purchè l’Italia non diventi la Croce rossa dell’Africa”. Un’analisi lucida dei problemi dell’Europa 2018 di Sergio Fabbrini: “I frangiflutti necessari per arginare i nazionalismi” (Sole 24 ore). Luigi Di Maio “apre”: “Con Lega o Grasso? Dopo il voto vedremo chi può collaborare con noi” (intervista a La Stampa). E Davide Casaleggio “spiega”: “Una multa è il minimo per chi tradisce gli elettori” (intervista al Corriere della sera). Stefano Cappellini, “La metamorfosi finta del M5s” (Repubblica). Sullo scenario elettorale Ilvo Diamanti parla de “La stagione del meno peggio”, in cui, secondo Fabio Bordignon, “Studenti e anziani guidano il fronte degli ottimisti” (Repubblica). Dice Marco Minniti che “Non sarà un voto inutile” (intervista a Repubblica). Intanto forse Renzi s’accorge dei tanti errori fatti: “Renzi cerca la rimonta, ma ‘senza fare demagogia’” (Goffredo De Marchis, Repubblica).

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17 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL “CASO” BOSCHI

17 Dicembre 2017

Repubblica, con il commento di ieri di Stefano Folli ha accusato il clima pessimo del confronto politico in atto, ma ha criticato l’operato del sottosegretario (“L’evidenza di un conflitto”). Oggi il Sole 24 Ore pubblica un intervento di Paolo Pombeni, che ritiene discutibile l’opportunità dei comportamenti della Boschi ma dice che gli interventi del Colle, di Gentiloni e di Padoan indicano quali sono i rischi della campagna in atto (“Non regoliamo i conti politici a spese delle banche”), un analogo e più severo articolo di Sergio Fabbrini critico verso la politica che guarda dal buco della serratura (“Ritorniamo alla politica che affronta i nodi del paese”) e un’intervista a Luigi Zanda (“C’è accanimento su Maria Elena Boschi”). Sul Corriere della sera un articolo di Federico Fubini e Fiorella Sarzanini (“Gli incontri con i ministri e i controlli, ecco che cosa chiederanno a Visco”), un’intervista a Andrea Orlando (“Candidare Maria Elena? Ci dobbiamo ragionare. Serve chi prende più voti”) e un editoriale di Antonio Polito che fa il bilancio della legislatura (in parte positivo) ma giudica che la Boschi avrebbe dovuto dimettersi dopo il referendum del 2016 (“La ripresa e le ombre. La fine di un progetto”). Sul Mattino Luciano Violante, intervistato, dice: “Sulla Boschi clima di veleni, ma il Pd ha sbagliato”.

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12 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SCHULZ, SOCIALISTA RESPONSABILE. CENTENO, SOCIALISTA CONTRO CORRENTE

12 Dicembre 2017

Andrea Bonanni dice bene e sinteticamente: “Da Schulz il messaggio per tutte le sinistre” (Repubblica Affari e finanza). E così Luca Ricolfi, “Lezione tedesca per i leader di casa nostra” (Messaggero) e Fernando D’Aniello, “Berlino, 11/12/2017” (il mulino online). Danilo Taino spiega chi è il nuovo leader dell’Eurozona: “Mario Centeno, un socialista contro corrente: l’austerità serve a crescere” (Corriere della sera Economia). Andrea Boitani, “Eurozona, cosa fare con il bilancio comune” (Repubblica Aff. E Fin.). Sergio Fabbrini è critico verso il programma europeo della Commissione Junker:  “La casa Europa ha bisogno di restauri” (Sole 24 ore). Alberto Quadro Curzio, “Da Bruxelles un progetto troppo fragile” (Sole 24 ore). Christoper Castaner, braccio destro di Macron, “Via i vecchi schemi, En Marche dialoga con tutti, compresi Berlusconi e Grillo” (intervista a Repubblica). Bernardo Valli, “Macron a Israele e Usa: la pace è in pericolo” (Repubblica); ma il macroniano Claudio Cerasa lancia un inusitato “Appello al governo italiano per una grande battaglia a favore di Israele” (Foglio). Furio Colombo, “I nemici di Israele ringraziano Trump” (Il Fatto). Romano Prodi,Così la mossa di Trump rafforzerà il ruolo di Putin” (Messaggero). Sergio Romano, “E se la Brexit fosse un’occasione?” (Corriere della sera),

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29 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA GERMANIA E NOI. LA LEOPOLDA E LA SINISTRA. DE RITA E MAGATTI

29 Novembre 2017

Romano Prodi, “Germania, crolla il mito. E’ un paese normale” (Messaggero). Sergio Fabbrini,La Germania, il caso Italia e l’incertezza” (Sole 24 ore). Francesco Giavazzi,Priorità, non mance” (Corriere della sera). Il consiglio di Massimo Recalcati su Repubblica: “Cara sinistra, per guarire rileggi Turati”. Della sinistra-sinistra Giovanna Casadio scrive: “Sinistra, nel simbolo il nome di Grasso e la rosa del Labour” (Repubblica). Marco Revelli: “Se la sinistra vuol vincere lasci il Pd al suo destino” (intervista a Il Fatto). Emilia Patta, “’Noi siamo quelli dell’Europa’. La svolta macroniana e antipopulista di Renzi”. Mauro Calise, “La Leopolda di Renzi resta in bilico tra dem e macronismo” (intervista alla Gazzetta del mezzogiorno). Giuseppe De Rita,La politica deve riscoprire il dialogo con i gruppi sociali” (Corriere della Sera). Mauro Magatti,Finito l’individualismo, si chiede di essere guidati” (Corriere della sera). Graziano Delrio, “Scegliere bene i candidati. Ci serve più società civile” (intervista a La Stampa). Sabino Cassese, “Perché Internet non è la nuova agorà” (colloquio con il Foglio). Carlo Brunelli, “Il grillo leghista che gestisce 19 siti di propaganda” (Repubblica).

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20 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA PROVA CHE ATTENDE LA SINISTRA ITALIANA

20 Novembre 2017

LA CRONACA, AD OGGI, DICE: “Ora Renzi ci crede: con l’aiuto di Prodi la sfida nei collegi è tra noi e la destra” (Carlo Bertini, La Stampa – e ieri: “Prodi-Renzi, la telefonata del disgelo”); “Tornano in campo i Prodi-boys” (Silvia Bignami, Repubblica); “Decolla il dialogo Fassino-Pisapia” (Emilia Patta, Sole 24 ore); “Mdp chiude a Pisapia e al Pd” (Andrea Carugati, La Stampa). POI CI SONO ALCUNE DICHIARAZIONI: Piero Fassino, “Il premier si sceglie dopo le elezioni” (intervista al Corriere della Sera), Pierferdinando Casini, “Appello ai moderati per un’alleanza con i dem” (intervista al Corriere). POI CI SONO LE ANALISI (CHE RESTANO) AMARE: Paolo Mieli sul Corriere: “La prova che attende la sinistra italiana”, in un’intervista a Libero: “Silvio e Renzi sbagliano i conti. Ci aspettano due anni d’inferno”; Massimo Adinolfi sul Mattino: “La sinistra rissosa in cerca d’autore”; Claudio Tito su Repubblica: “Dai partiti al sindacato, la frattura senza ritorno” (e, sul sindacato, Pietro Reichlin, sul Mattino, scrive: “La trattativa pensioni sulla pelle dei giovani”; Francesco Bei su Repubblica: “Il sindacato, Trentin e i parolai”; Alberto Orioli sul Sole 24 Ore: “Il fantasma dell’art. 18 e la sinistra”; Annamaria Furlan afferma: “Camusso sbaglia. Abbiamo ottenuto più di quanto chiedevamo un anno fa”); Marco Damilano sull’Espresso: “La storia non siamo (più) noi”; Biagio De Giovanni sul Mattino, allargando lo sguardo: “Se i regimi fanno la storia”; Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore: “La campagna elettorale tra realtà, omissioni e falsi miti”. Più ottimista Eugenio Scalfari: “Un partito democratico e aperto per fermare i populismi” (Repubblica).

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