2 Aprile 2018
by Giampiero Forcesi
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“TROPPI DIRITTI”. UN’ANALISI CONTROCORRENTE

2 Aprile 2018

Un libro del direttore de Il Mattino, Alessandro Barbano desta interesse; ne scrivono Biagio De Giovanni sul Mattino(“Se troppi diritti fanno un paese malato”) e Carlo Bordoni sul Corriere della Sera (“Troppi diritti fanno male all’Italia”). Desta interesse (e qualche perplessità) l’editoriale di Maurizio Molinari su La Stampa: “Una donna la governo del Paese”.  Due articoli su Repubblica sul Pd: Gianni Cuperlo, “Al partito occorre una rifondazione democratica”; Nadia Urbinati, “L’opposizione sia responsabile”. La posizione di Ettore Rosato: “Chi vuole trattare è ingenuo: hanno già un’intesa senza Pd” (intervista al Messaggero). Per Sabino CasseseL’Italia non regge a lungo senza un governo”  (intervista al Mattino). Sergio Fabbrini discute del superamento, con il 4 marzo anche in Italia, delle polarità destra-sinistra e dell’avvento di una nuova polarità, il sovranismo (che in Italia unisce M5S e Lega), da cui dovrebbe, per opposizione, nascere una polarità europeista (Pd-FI), capace però di promuovere l’interdipendenza senza accettare l’invasività della governante europea sulle politiche nazionali (“La nuova divisione che s’aggira per l’Europa”). Eliana Di Caro, sul Sole 24 ore, si sofferma sulla figura di Giglia Tedesco, parlamentare comunista e cattolica (“La politica arte della mediazione”).

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31 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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PD, MINORANZA SILENZIOSA

31 Marzo 2018

Mario Calabresi, direttore di Repubblica, getta l’allarme: “Se il Pd diventa la minoranza silenziosa”; e sullo stesso giornale Stefano Folli spiega qual è “Quel dilemma che minaccia il futuro del Pd”. Per capire l’acutezza della crisi del Pd, al di là del dilemma sul che fare oggi per il governo, si può leggere sul Mattino l’analisi di Umberto Ranieri (già dirigente “migliorista” del Pd), riferita a Napoli ma non solo: “Crollo Pd, perché serve una Costituente”. Similmente, assai bene, due giorni fa aveva scritto Guido Crainz: “Una sinistra da rifondare” (Repubblica). Intanto Graziano Delrio prova a fare il punto in un’intervista al Corriere della sera: “Tra Pd e 5 stelle la distanza è sostanziale”. Piero Ignazi prende di petto la questione Renzi: “Matteo Renzi e la bufala delle dimissioni” (Repubblica). Così anche Emanuele Macaluso: “Il Pd dica se Renzi è il capo” (Il Dubbiio). Gianrico Carofiglio prova a dire: “Il Pd è immaturo e non ascolta…” (a Il Fatto). Su Il Foglio Mauro Calise e Michele Salvati ragionano su “Il Pd e l’opposizione”. Guarda oltre Mauro Magatti, sul Corriere, e dice: “Nuovi partiti, vecchi temi. Ora si deve pensare ai fatti”. E Stefano Feltri, su Il Fatto, elenca alcuni fatti: “Redditi bassi, pensioni minime, poveri: ecco l’Italia senza ripresa”. Sui tempi che corrono avverte giustamente Mario Morcellini: “Odio ergo voto” (Il Foglio). Sul Manifesto scrivono Aldo Carra (“I 5 stelle e le speranza della sinistra”) e Alberto Olivetti (“Consapevolezza storica e iniziativa politica”).

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28 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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IL DECLINO DEL CENTRO

28 Marzo 2018

Analisi politiche (per lo più sconsolate): Angelo Panebianco, “Il declino del Centro (per il momento)” (Corriere della sera); Biagio De Giovanni,Urge lotta di idee” (intervista al Foglio); Michele Salvati,Le conseguenze della crisi e le ragioni degli elettori” (Corriere della Sera); Giuliano Ferrara,Che ne sarà dell’Italia nel mondo?” (Foglio); Alessandro Barbano, “Se questa è la Terza Repubblica” (Mattino); Claudio Cerasa, “La gabbia di Salvini e Di Maio (solo i mercati possono salvarci)” (Foglio); Sofia Ventura, “Al Paese serve una sinistra pragmatica” (La Stampa). Sul futuro governo: Lina Palmerini, “I poteri di veto del Quirinale con l’art. 81 sul pareggio di bilancio” (Sole 24 ore); Antonio Gibelli, “La sinistra riparta senza salire sul carro del M5S” (Secolo XIX); Stefano Folli,5 stelle, i veti portano nel vicolo cieco” (Repubblica); Claudio Tito, “I 5 stelle sono pronti a dialogare anche con il Pd” (Repubblica); Gianfranco Pasquino, “M5S-Lega: prima si tratta poi si governa insieme” (intervista al Fatto); Antonio La Spina (della Luiss), “Reddito garantito e sviluppo: una base di possibile accordo” (Avvenire); Nicola Rossi, “La flat tax:  unica rivoluzione possibile” e “Reddito di cittadinanza e flat tax? Si può fare”; Chiara Saraceno, “Quei poveri dimenticati” (Repubblica).

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23 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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PD E SINISTRA: SI RIFLETTE

23 Marzo 2018

Piero Ignazi delinea “I tre scenari per il gioco del potere” (Repubblica), privilegiando quello M5S-Pd. L’intervista di Luigi Zanda: “Impossibile governare con il M5s” (Corriere della Sera). Anche Andrea Orlando, minoranza dem, favorevole a incidere nel votare le presidenze ma contrario ad un’alleanza Pd-M5s (“Non si può restare a guardare”). Michele Serra, “Perché bisogna parlare con i 5 stelle” (Venerdì di Repubblica). Achille Occhetto, in un’intervista a Sette: “La sinistra non è populista”. Sul Foglio V. Valentini scrive: “Nasce il modello Zingaretti: Pd e M5s insieme”. A sinistra un’analisi ragionata di Aldo Garzia sul Manifesto: “Riorganizzare l’opposizione con una coalizione plurale”. Adriana Pollice: “La marea gialla sale dalle periferie” (Manifesto).

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17 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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IL PROSSIMO GOVERNO? FARE PIANO…

17 Marzo 2018

Il sondaggio curato da Ilvo Diamanti: “Governo Lega-M5S o meglio tornare subito alle urne” (Repubblica). Il sondaggio curato da Nando Pagnoncelli: “Governo M5S-Lega: sì al 37%, per l’incarico ‘vince’ Di Maio” (Corriere della sera). SUL FUTURO GOVERNO: Claudio Cerasa, che invita a prendere tempo: “Fate piano. I governi naturali hanno bisogno di tempo per nascere” (Foglio);  Bruno Vespa, “La via stretta del governo di tutti” (Mattino); Leonardo Becchetti, “La teoria dei giochi può aiutarci a capire la soluzione per il prossimo governo, forse”; e, a sinistra-sinistra, un’idea ardita: Ugo Mattei e Alberto Lucarelli, “Un governo costituzionale di salute pubblica” imperniato sul M5S per battere il neoliberismo (Il Fatto). RIFLESSIONI: Mauro Magatti, “La necessità di fissare confini che non sigillano” (Corriere della sera); Ermete Realacci, già deputato Pd non ricandidato, che torna sulle posizioni di Marco Bentivogli e Carlo Calenda: “Un Paese più unito per vincere le sfide”; Maurizio Ferrera, “La storia non è un senso unico” (recensione a un libro di Salvatore Veca); Riccardo Saccenti, del Meic, “Un paese da ricucire”; Lorenzo Gaiani, dei Circoli Dossetti, “Passaggio in ombra”; Gaetano Azzariti, “La sinistra sta morendo perché si è chiusa in se stessa” (Manifesto); Luciano Violante, “Calenda e Toscani nel Pd, benissimo ma non bastano” (Corriere della sera); Giuseppe Berta, “Risposte mirate per la nuova questione meridionale” (Sole 24 ore).

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2 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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È CRISI DELLA SOLIDARIETÀ

2 Marzo 2018

L’incipit del cupo articolo di Ezio Mauro su Repubblica è un formidabile riconoscimento dei meriti della Dc  (“Che cosa tocca alla sinistra”). D’altronde le forti difficoltà della sinistra hanno cause profonde, come spiega Giannino Piana su Rocca (“Crisi della solidarietà”). Di “oscuramento dell’intelligenza collettiva” parla, con amarezza, Biagio De Giovanni sul Mattino (“Il peso del populismo”). Più da sinistra il timore è appare analogo, come fa capire Alfio Mastropaolo sul Manifesto (“Pagheremo i danni del renzismo con l’egemonia del populismo”). E forse insufficiente è l’analisi di Rossana Rossanda, intervistata da La Stampa (“La sinistra risale se scopre i deboli”). Su Il Fatto due intellettuali anomali, Ugo Mattei e Carlo Freccero, puntano ai 5 stelle ma vanno oltre Di Maio e propongono un altro leader, più accattivante e che piacerebbe anche – dicono – a molti cattolici (“Se Di Maio non ce la fa, proviamo Petrin Carlini”). Mentre qualcuno ipotizza l’uscita di Renzi dal Pd (Marcello Mancini,Renzi prepara la scissione dal Pd”, La Verità), Leonardo Becchetti su Avvenire individua tre temi su cui le principali forze politiche, a suo dire, potrebbero trovare un’intesa (“Per iniziare a ricucire”). La testimonianza di Enrico Peyretti:Riflettendo sulle elezioni politiche”; e quella di Giaime Rodano: “La mia dichiarazione di voto. In risposta a mio figlio Tommaso”.

 

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19 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO DI PRODI. E DELLE “PARTI SOCIALI”

19 Febbraio 2018

Romano Prodi: “Il mio ritorno da pensionato dopo nove anni. Ho fatto quello che dovevo fare” (intervista al Corriere della Sera), e il suo appello: “Primo impegno del dopo voto è cambiare la legge elettorale” (Messaggero). Il commento di Alessandro Campi all’appello di Prodi: “Lo scettro perduto della sovranità elettorale” (Messaggero). G.A. Falci racconta: “I delusi dal Nazareno tra Bonino e prodiani” (Corriere della sera). Paolo Gentiloni sul Sole 24 Ore: “Guai a tornare indietro, guai a restare fermi”. Sergio Fabbrini commenta positivamente le proposte politico-economiche avanzate dalla Confindustria (e dalla Cisl) e si sofferma su tre nodi: Europa, mercato, democrazia (“Organizzazioni sociali a sostegno della politica”, Sole 24 ore). Sulle proposte della Confindustria Anna Maria Furlan, leader della Cisl, dice: “Molte affinità con la nostra visione” (Sole 24 ore). Lucrezia Reichlin, sul Corriere della sera, indica “La spirale negativa da evitare”, invitando a tutelare le fasce sociali che il progresso tecnologico inevitabilmente emargina. Il saggio ammonimento di Marc Lazar, su la Repubblica: “Cari partiti, ricordate i problemi seri”. Emanuele Felice spiega perché al Sud il Pd perde: “Se il Sud tradisce il Pd” (Repubblica). Su La Stampa Luigi Di Maio, intervistato, dice: “Avrò l’incarico di premier”. Sul Foglio, Andrea Minuz, “L’algoritmo Di Maio”.  Vincenzo Visco e Maria Cecilia Guerra replicano a Roberto Perotti sui costi del programma di Leu (Perotti: “Leu, 30 miliardi allo scoperto“; Visco e Guerra: “Non sogni con Leu, la crescita sarà realtà”; Perotti: “Un elenco smisurato di proposte senza cifre”, Repubblica). Giudizi sui programmi anche in Enrico Marro,Tante promesse, quali realizzabili?” (Corriere della sera) e Carlo Cottarelli, “Programmi vaghi e pieni di omissioni” (la Stampa). Maurizio Ferrera sui partiti e l’immigrazione: “La domanda più difficile per chi governa” (Corriere della sera). Il botta e risposta di Stefano Ceccanti con i giovani dell’associazione La Rosa bianca in un incontro elettorale a Pisa. Massimo Giannini vede nero: “La sinistra da salvare” (Repubblica). Vede rosa Lidia Menapace: “Un altro 4 dicembre è possibile” (Manifesto).

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17 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA SPINTA DI GENTILONI E PRODI. L’IPOTESI LARGHE INTESE. LE IMPRESE E IL VOTO

17 Febbraio 2018

Il cambio di passo del premier, l’asse con Calenda e il sostegno di Prodi” (Monica Guerzoni, Corriere della sera). Graziano Delrio, “Un errore dividerci, ma ora possiamo recuperare” (intervista a Il Resto del Carlino). “Mediaset, Bonino, Maroni: il partito delle larghe intese” (Andrea Carugati, La Stampa). Mario Ajello, “La tela di Minniti” (Messaggero). Marco Panarari, “Le larghe intese non sono un tabù” (La Stampa). Francesco Verderami, “Il ritorno alle urne non conviene a nessuno” (Corriere della sera). Bruno Vespa, “L’orizzonte dell’unità” (Quotidiano nazionale). Antonio Polito spiega perché un governo pur si farà: “L’attesa del 5 marzo”.  Luciano Fontana, direttore del Corriere, intervistato da Il Fatto: “Il primo compito del post voto è una nuova legge elettorale”. IL DIBATTITO A SINISTRA: Enzo Scandurra, “Contro la destra è necessario unire la sinistra” (Manifesto). Gianni Ferrara, “Come costruire un nuovo patto tra stato e mercato” (Manifesto). LE IMPRESE E IL VOTO: Dario Di Vico, “La Confindustria e il voto”; Paolo Bricco, “Quella passione civile del fare impresa”; Gianni Trovati, “Da Confindustria il piano per l’Italia” (Sole 24 Ore). Mauro Magatti, “Piccole e medie imprese, il Paese che ce la fa” (Corriere della sera). Anna Maria Furlan, “Un ‘patto della fabbrica’ per dare futuro al Paese” (Avvenire).

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12 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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“IL SEME DELL’UNITÀ” E IL PARADOSSO DELLE ALLEANZE

12 Gennaio 2018

Nella sua nota politica su “La sinistra e il paradosso delle alleanze” (Repubblica) Stefano Folli cita, con qualche scetticismo, l’invito di Franco Monaco, in un articolo sull’edizione milanese di Repubblica, perché Liberi e Uguali e Pd trovino l’unità nelle elezioni in Lombardia (“Piantiamo in Lombardia il seme dell’unità”). Su La Stampa un’intervista al prodiano Giulio Santagata: “Comincio a pensare che Renzi non sia interessato a una coalizione attorno al Pd”. Dopo Bill Emmott altri analisti politici stranieri giudicano Berlusconi  l’uomo-chiave delle prossime elezioni: Jean-Paul Fitoussi, “Il cavaliere ago della bilancia contro i populismi”, David Gros, “L’Europa guarda alle forze moderate perché teme i grillini” (intervista al Quotidiano Nazionale). Marco Bentivogli, leader Fim-Cisl, sul Corriere della Sera giudica “Il salario minimo, bandiera ideologica”, e con Carlo Calenda firma sul Sole 24 ore “Un Piano industriale per l’Italia delle competenze”. Irene Tinagli, su La Stampa, auspica “Una riforma del lavoro che metta al centro i giovani”. Michele Salvati legge l’avvio della campagna elettorale: “Le fandonie demagogiche e la democrazia possibile” (Corriere della sera); così pure Dario Franceschini, intervistato dal Corriere: “Dai leader alle squadre”. Claudio Cerasa sul Foglio spiega “Perché il partito della ragione deve essere alternativo a Di Maio e Salvini”. Alesina e Giavazzi, sul Corriere, intervengono su “Le favole da evitare sul debito pubblico”.

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3 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA SINISTRA TRA GLI ORTI IMPAURITI E LA SVOLTA DEI DOVERI

3 Gennaio 2018

Stefano Folli prova a spiegare su Repubblica il perché il Pd di Renzi tiene poco all’accordo con la Bonino e cosa ne potrebbe derivare (“I radicali e il pasticcio del Rosatellum”). Emma Bonino dà la sua versione: Alessandra Arachi, “Lo sfogo di Emma: ‘Ho salito e sceso tutte le scale. Non si è risolto nulla’” (Corriere della sera). Lina Palmerini indica “I costi di una rottura tra Bonino e Renzi” (Sole 24 ore). Ma dal Pd si levano le voci di Piero Fassino (“Siamo pronti ad aiutarli, ma i radicali decidano se vogliono essere alleati”, a La Stampa) e di Ettore Rosato (“Con i Radicali tanto in comune”, al Messaggero). C’è poi un retroscena di Tommaso Ciriaco: “Letta e la cena della discordia” (Repubblica). Ieri Sandra Zampa aveva detto (a Repubblica): “Con Emma l’intesa ci sarà”. SINISTRA: Claudio Cerasa, direttore del Foglio, riprende coraggio e scrive che “E’ nata la sinistra dei doveri e non solo dei diritti” (quella di Renzi con Minniti Calenda Orlando e Gentiloni, anche se il Pd dovesse perdere…); viceversa Ezio Mauro su Repubblica scrive che la sinistra non riesce più a elaborare una sua lettura del tempo presente e, senza cultura, perde così anche l’anima (“Gli orti impauriti della sinistra“). CINQUE STELLE: Piero Ignazi prevede una lenta perdita di consensi dopo il cambio di passo del nuovo statuto (“M5s, l’angoscia di farsi partito” (Repubblica); Paolo Macry, su Il Mattino, vede il M5S forte soprattutto dove c’è impoverimento culturale (“I Cinque stelle e il pensiero della debolezza”; Ilario Lombardo, “I dubbi di Fico: finiti in mano a un’azienda” (La Stampa). TEMI: Enrico Giovannini, “Sviluppo sostenibile nella Costituzione” (Intervista ad Avvenire). Alesina e Giavazzi, “La verità malcelata sulle nostre pensioni” (Corriere della sera). Tommaso Nannicini,Giovani e lavoro. Le proposte del Pd” (Avvenire). Maurizio Molinari, “Iran, la rivolta che può cambiare il medio Oriente” (La Stampa). Francesco Damato,La lezione di giornalismo di Moro: ecco perché il bene non fa notizia” (Il Dubbio).

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