9 Dicembre 2017
by Vittorio Sammarco
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SPES CONTRA SPEM. FRANCO MONACO SCRIVE A RENZI E GRASSO

9 Dicembre 2017

Franco Monaco, deputato Pd, negli ultimi tempi impegnato nel tentativo di Campo Progressista accanto a Pisapia, ha scritto una lettera a Matteo Renzi e a Piero Grasso (pubblicata dall’Huffington post), chiedendo il “miracolo” (così lo chiama) di un ripensamento e di una scelta di riavvicinamento: “Perché non sperare in un soprassalto di responsabilità? Se lo si volesse, il tempo ancora c’è. Non è necessario pensare a una impossibile unificazione di soggetti politici distinti. Si tratterebbe di convergere, più modestamente, su un programma di governo imperniato su pochi ma qualificati punti. Con due bussole: l’Europa e la lotta alle disuguaglianze…” (“Lettera a Renzi e Grasso: il miracolo dell’unità è ancora possibile”). Monaco, nella sua lettera, cita Emanuele Macaluso, che vede più distanze all’interno delle forze della coalizione della destra che non tra pd e Liberi e Uguali (“La destra avanza, gli altri litigano”, Il Dubbio). In una precedente, più breve, lettera Franco Monaco aveva scritto al direttore di Libero, attribuendo al Pd la responsabilità del fallimento del progetto di Pisapia.

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4 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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ASSEMBLEA DI “LIBERTA’ EGUALE”: TONINI, CECCANTI, NAPOLITANO

4 Dicembre 2017

Dal portale di Radio Radicale si possono ascoltare tutti gli interventi della prima giornata dell’assemblea tenuta ad Orvieto il 2 e 3 dicembre: la relazione introduttiva di Giorgio Tonini sui problemi economici e il rapporto con l’Europa “Italia-Europa; agenda istituzionale per dopo le elezioni” (con un ampio commento iniziale sulla distinzione tra la sinistra riformista e la sinistra che lui chiama conservatrice, e cioè quella che ripropone l’art. 18, che Tonini giudica come la messa in latino per i clericali), la relazione di Stefano Ceccanti sui temi politico-istituzionali, la lettera-intervento inviata da Giorgio Napolitano, gli interventi di Enzo Moavero Milanesi, Benedetto della Vedova, Salvatore Vassallo, Emma Fattorini, Sergio Fabbrini, Luigi Covatta ed altri. Si possono i testi scritti della relazione di Stefano Ceccanti e la lettera di Giorgio Napolitano.

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29 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA GERMANIA E NOI. LA LEOPOLDA E LA SINISTRA. DE RITA E MAGATTI

29 Novembre 2017

Romano Prodi, “Germania, crolla il mito. E’ un paese normale” (Messaggero). Sergio Fabbrini,La Germania, il caso Italia e l’incertezza” (Sole 24 ore). Francesco Giavazzi,Priorità, non mance” (Corriere della sera). Il consiglio di Massimo Recalcati su Repubblica: “Cara sinistra, per guarire rileggi Turati”. Della sinistra-sinistra Giovanna Casadio scrive: “Sinistra, nel simbolo il nome di Grasso e la rosa del Labour” (Repubblica). Marco Revelli: “Se la sinistra vuol vincere lasci il Pd al suo destino” (intervista a Il Fatto). Emilia Patta, “’Noi siamo quelli dell’Europa’. La svolta macroniana e antipopulista di Renzi”. Mauro Calise, “La Leopolda di Renzi resta in bilico tra dem e macronismo” (intervista alla Gazzetta del mezzogiorno). Giuseppe De Rita,La politica deve riscoprire il dialogo con i gruppi sociali” (Corriere della Sera). Mauro Magatti,Finito l’individualismo, si chiede di essere guidati” (Corriere della sera). Graziano Delrio, “Scegliere bene i candidati. Ci serve più società civile” (intervista a La Stampa). Sabino Cassese, “Perché Internet non è la nuova agorà” (colloquio con il Foglio). Carlo Brunelli, “Il grillo leghista che gestisce 19 siti di propaganda” (Repubblica).

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20 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA PROVA CHE ATTENDE LA SINISTRA ITALIANA

20 Novembre 2017

LA CRONACA, AD OGGI, DICE: “Ora Renzi ci crede: con l’aiuto di Prodi la sfida nei collegi è tra noi e la destra” (Carlo Bertini, La Stampa – e ieri: “Prodi-Renzi, la telefonata del disgelo”); “Tornano in campo i Prodi-boys” (Silvia Bignami, Repubblica); “Decolla il dialogo Fassino-Pisapia” (Emilia Patta, Sole 24 ore); “Mdp chiude a Pisapia e al Pd” (Andrea Carugati, La Stampa). POI CI SONO ALCUNE DICHIARAZIONI: Piero Fassino, “Il premier si sceglie dopo le elezioni” (intervista al Corriere della Sera), Pierferdinando Casini, “Appello ai moderati per un’alleanza con i dem” (intervista al Corriere). POI CI SONO LE ANALISI (CHE RESTANO) AMARE: Paolo Mieli sul Corriere: “La prova che attende la sinistra italiana”, in un’intervista a Libero: “Silvio e Renzi sbagliano i conti. Ci aspettano due anni d’inferno”; Massimo Adinolfi sul Mattino: “La sinistra rissosa in cerca d’autore”; Claudio Tito su Repubblica: “Dai partiti al sindacato, la frattura senza ritorno” (e, sul sindacato, Pietro Reichlin, sul Mattino, scrive: “La trattativa pensioni sulla pelle dei giovani”; Francesco Bei su Repubblica: “Il sindacato, Trentin e i parolai”; Alberto Orioli sul Sole 24 Ore: “Il fantasma dell’art. 18 e la sinistra”; Annamaria Furlan afferma: “Camusso sbaglia. Abbiamo ottenuto più di quanto chiedevamo un anno fa”); Marco Damilano sull’Espresso: “La storia non siamo (più) noi”; Biagio De Giovanni sul Mattino, allargando lo sguardo: “Se i regimi fanno la storia”; Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore: “La campagna elettorale tra realtà, omissioni e falsi miti”. Più ottimista Eugenio Scalfari: “Un partito democratico e aperto per fermare i populismi” (Repubblica).

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18 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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MANUALE PER POLITICI COSTRETTI ALLE COALIZIONI

18 Novembre 2017

Sabino Cassese, sul Corriere della sera, offre un sensato “Piccolo manuale per politici ‘costretti’ alle coalizioni”. Sul Messaggero Luca Ricolfi traccia i contorni delle “Due sinistre al bivio tra nostalgia e tutela”, mostrando scarsa stima per quella che chiama SP (la Sinistra Purosangue) e indicando al Pd i tre temi su cui deve darsi da fare. Marcello Sorgi, su la Stampa, si dice certo che accordi a sinistra non ce ne saranno e le sinistre perderanno entrambe: “Le due sinistre e la frattura ormai irrecuperabile”. Simile il giudizio di Piero Ignazi: “Quella sinistra divisa da programmi e poltrone” (Repubblica). Arturo Parisi: “Renzi si è mosso tardi. La coalizione si può fare anche senza i bersaniani” (intervista di ieri al Corriere della sera). Franco Monaco: “Serve una lista dell’Ulivo che affianchi quella del Pd. Anche Prodi è d’accordo” (intervista al Corriere della sera). Sul fronte di Campo Progressista Emilia Patta scrive: “Parte da testamento biologico, ius soli e superticket la trattativa con Pisapia” (Sole 24 ore). Roberto Speranza (dopo le notizie di stampa: “Pd-Pisapia, Prodi pontiere”, E. Patta sul Sole 24 Ore) lancia un monito: “Cari Prodi e Veltroni, non è più tempo di appelli, servono fatti” (intervista a La Stampa). Antonio Floridia, sul Manifesto, fa due conti e dice: “Uniti con il Pd si perde”. Francesco Verderami, sul Corriere della sera, guarda al dopo voto: “Saranno di partito o di coalizione? L’inedito scenario delle consultazioni”. Intervista di Luigi Di Maio, reduce dagli Usa, a La Stampa: “Faremo come Trump”. Sul Foglio David Allegranti riferisce: “Orsina spiega perché Berlusconi dice bugie ma è più credibile di altri”. Saggia riflessione di Marco Ruffolo, l’altro ieri, su Repubblica: “In politica non si vince con lo sberleffo al perdente”.

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14 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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I DEMOCRATICI E LA SINISTRA. SE LA RIVALITÀ SI TRASFORMA IN TRAPPOLA

14 Novembre 2017

Eugenio Scalfari, dopo la Direzione del Pd, prova credere in una possibile riunificazione a sinistra, e critica Grasso e Boldrini: “I democratici e la sinistra” (Repubblica). Ma è quasi l’unico. Meno ottimista è Stefano Folli: “A chi resta in mano il cerino del Nazareno” (Repubblica). Franco Monaco, oggi, sul Manifesto, chiede a Veltroni (autore ieri di un’amara intervista a Libero: “Siamo allo sbando”) di riconoscere i suoi errori: “Caro Veltroni, facciamo autocritica”; e, ieri, sull’Huffington Post, si mostra scettico sull’intesa con il Pd di Renzi, e commenta l’assemblea di domenica di Campo Progressista: “Boldrini e Pisapia non sono in contraddizione”. A Monica Guerzoni sul Corriere la contraddizione era invece parsa evidente: “Pisapia: unire. Ma Boldrini: non con il Pd”. Critico con la Boldrini Paolo Pombeni sul Sole 24 ore: “Se la bandiera identitaria vanifica le riforme”. Francesco Bei scrive su La Stampa un lucido articolo: “La rivalità si trasforma in trappola”. Lucido anche Antonio Polito sul Corriere della sera: “L’apertura di Renzi e il gioco del cerino”. Mauro Calise, politologo da sempre ammiratore di Renzi, ne interpreta l’animo e dubita dei risultati: “Buon viso a cattivo gioco” (Mattino). Giuliano Ferrara chiede a Renzi di essere se stesso fino in fondo: “Meglio l’uomo forte” (Il Foglio). Goffredo De Marchis riferisce che “Il leader del Pd stringe il patto con Bonino ma difende Minniti” (Repubblica), Ma Emilia Patta osserva che “Renzi apre ma non convince” (Sole 24 ore). E Marcello Sorgi prevede una debacle e spiega il calcolo delle convenienze per la sinistra MDP: “Ma nei collegi la sconfitta è vicina” (La Stampa). Alessandro Campi, sul Mattino, avanza una spiegazione della strategia anti Visco (e anti Draghi) di Renzi: “Un azzardo e sei ragioni fondate” (sul calcolo elettorale). Sergio Fabbrini, ieri, ha spiegato bene l’impasse: “Le elezioni e il dilemma della grande coalizione” (Sole 24 ore) e Mauro Magatti ha offerto la sua interpretazione del perché “Questa politica è lontana dai problemi del Paese” (Corriere della sera).

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11 Novembre 2017
by c3dem_admin
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IL PD E LA SINDROME DI SANSONE

11 Novembre 2017

Franco Monaco interpreta Pietro Grasso e la rottura col Pd: “La mutazione genetica del Pd in tre profili” (Il Fatto), mentre Nando Pagnoncelli offre i dati sul Corriere della Sera: “Sondaggio: il Pd cala, sale M5S, al Centro destra quasi la metà dei seggi”. Ma sono alcuni altri articoli che a preoccupare di più, in particolare sul ruolo del Pd nella questione banche: Stefano Folli, “Il tempio di Draghi e i nuovi  Sansone” (Repubblica); Francesco Verderami, “Giochi pericolosi sulle banche” (Corriere); Alessandro Barbera, “Draghi e l’allarme ignorato: ‘Fatto quel che andava fatto’” (La Stampa); Marcello Sorgi, “Banca Etruria dietro la rottura Visco-Renzi” (La Stampa). E Renzi? Stefano Cappellini, “Renzi cerca nuovi alleati: ‘Una coalizione ci sarà e varrà almeno il 30%” (Repubblica). E a sinistra del Pd? Giovanna Casadio, “Da Bersani a Pisapia a Boldrini: al via la lista di sinistra” (Repubblica); Piero Bevilacqua, “Partiti autoreferenziali a caccia di leader. E l’Italia che nessuno vede” (Manifesto). E Emma Bonino? “Nessun accordo col Pd se non cambia linea sui migranti” (intervista a Repubblica). E sui migranti Nello Scavo su Avvenire racconta: “Libia, la salvezza in mare è diventata una lotteria”. Stefano Ceccanti, intervistato da Rai News, propone “Una coalizione europeista per il centro sinistra”. Su Appunti Alessandrini (area c3dem) Agostino Pietrasanta è sconsolato: “Progetto cadavere (se Prodi rinuncia e Berlusconi risorge)”. Il dem Giorgio Merlo dice: “Pd, valida lezione di Martinazzoli: recuperiamo la ‘cultura delle alleanze” (Il Dubbio).

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6 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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NAZIONALISMI E POPULISMI. E IL VOTO IN SICILIA

6 Novembre 2017

Un articolo di Sergio Fabbrini fa il punto sulla situazione europea e invita le forze europeiste italiane a dichiarare il loro sostegno alla Ue e il loro impegno a riformarla senza alcuna concessione al populismo degli anti-europeisti (“Forza e debolezza dei nazionalismi”, Sole 24 ore). Ugo Magri sul ruolo di Mattarella e l’imperizia di Renzi e 5Stelle: “L’argine al populismo istituzionale” (La Stampa). Gustavo Zagrebelsky, invece, critica Mattarella, e non solo (“Anche il Rosatellum è incostituzionale. E’ la stagione dell’impolitica. Grasso sarà un buon leader”, intervista a La Stampa). SICILIA: Marcello Sorgi, “L’urna premia Berlusconi antipopulista” (La Stampa); Fabio Martini, “Pd, una doppia sconfitta che viene da lontano” (La Stampa); Stefano Folli,Il Pd e il rischio dell’irrilevanza”; Massimo Adinolfi, “Se la partita del paese si gioca a due” (Mattino); Mauro Calise, “Renzi, un leader alla prova dell’assedio” (Mattino); Pierluigi Bersani, “Non credo alla svolta dentro i democratici” (intervista a Repubblica). Massimo Villone, “Renzi al capolinea. La sinistra e l’occasione di ritrovare un ruolo” (Manifesto). Claudio Cerasa, “Storia di una non notizia: Renzi non è più il candidato del centrosinistra” (Foglio).

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3 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LA SINISTRA POPULISTA DI MELENCHON

3 Novembre 2017

“La nuova contrapposizione non è più tra destra e sinistra ma tra oligarchia e popolo”: così Jean-Luc Melenchon intervistato da Repubblica (“Modello Melenchon. ‘Illusa da Macron la Francia lotterà’”). Michael Walzer a La Stampa: “La grande disillusione: il bolscevismo ha corrotto la sinistra”. L’intervista di Luigi Di Maio all’Avvenire: “Sbagliato temerci. Via il fiscal compact”. Antonio Bassolino: “Bene Grasso, anche io me ne vado” (intervista al Corriere della Sera); la replica di Biagio De Giovanni: “Bassolino sbaglia. Solo il Pd può governare” (Il Mattino). Gianni Cuperlo, “Riuniamo la sinistra o nessuno ce lo perdonerà” (intervista a Il Dubbio). Carlo Calenda, “Pensioni, un errore il rinvio” (intervista al Corriere). Giorgio Tonini,Pensioni, no a scelte irresponsabili” (intervista a Repubblica). Claudio Cerasa, “Sicilia, succederà di tutto, ma non succederà nulla” e “Il voto inutile e pericoloso” (Foglio). Stefano Ceccanti spiega il prossimo convegno di LibertàEguale: “Riformisti a rapporto” (Foglio).

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29 Ottobre 2017
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO PER UN NUOVO ULIVO, E PER UN’ALTERNATIVA AL SISTEMA (SEGUENDO FRANCESCO)

29 Ottobre 2017

Tre interventi, in un solo giorno, di Franco Monaco. Sull’Huffington post sostiene che “solo arricchendo e differenziando l’offerta politica del centrosinistra ben oltre quella di un PD oggi minoritario e autoreferenziale si può sperare di non consegnare il paese a destra e populismi” (“Il corso renziano è stato smentito, ora si chiarisca il perimetro della coalizione”). In un’intervista al Manifesto ribadisce questa tesi, e il titolo lo esplicita: “A Bersani e Grasso dico: con Bonino, e con il Pd, un nuovo Ulivo”. Infine scrive al direttore dell’Avvenire, Marco Tarquinio, ponendo l’istanza, per il cattolicesimo democratico e sociale, di lavorare per un’alternativa di sistema all’attuale ordine sociale ed economico, sulle orme di papa Francesco: “La ‘profezia politica’ di papa Francesco e l’alternativa al mortale (dis)ordine”.

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