22 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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ONIDA E CECCANTI: OPINIONI A CONFRONTO SUL CASO MINZOLINI

22 Marzo 2017

Sul caso Minzolini il Sole 24 ore ospita il parere di Valerio Onida (“Una votazione contra legem”) e quello di Stefano Ceccanti (“Ma le Camere hanno potere di giudizio”). Sullo stesso tema Franco Monaco scrive al Fatto quotidiano: “Dai ‘garantisti’ la gogna contro Sinisi”. Invece Luigi Manconi dice: “Contrario alla decadenza perché valuto il merito” (intervista alla Repubblica). Due interventi in tema di populismo: Moises Naim a colloquio con il Foglio (“Il populismo impotente”) e Angelo Panebianco sul Corriere della Sera (“Chi odia la società aperta”). Sabino Cassese stigmatizza “Il vuoto della politica” (colloquio con il Foglio). Nando Pagnoncelli, intanto, avverte: “I Cinque Stelle staccano il Pd” (Corriere della sera). E Claudio Cerasa invoca: “Fate presto, non fate Grillo” (Il Foglio). E Pippo Civati ci dice “Perché la sinistra punta sul modello Pizzarotti” (al Foglio).

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11 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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Nella crisi del Pd la crisi di un modello di democrazia

11 Marzo 2017
di Guido Formigoni

 

La crisi attuale del Pd non sembra solo la crisi di un partito. Mi pare non si comprenda la dinamica che si è messa in gioco se si guarda solo al comportamento dei singoli attori e alle loro scelte (o non scelte). Il Pd appare il punto di catalizzazione di una crisi sistemica molto più profonda e generale. Che è l’implosione di un certo modello di transizione della democrazia italiana fuori dalle secche che si erano aperte negli anni Novanta.

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21 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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DOPO L’ASSEMBLEA PD / 20 FEBBRAIO

21 Febbraio 2017

Per Massimo Giannini, su Repubblica, “Tutti colpevoli in una scissione senza valori”, ma è Renzi il più colpevole di tutti. Sullo stesso giornale Ilvo Diamanti avanza un’ipotesi azzardata: “… E contro il PdR sta nascendo il Pd’A” (di D’Alema), mentre Stefano Folli consiglia Renzi, della cui statura dubita, di non cercare il rilancio con “un anti-europeismo di maniera” ma invece di imitare il francese Emmanuel Macron (“Il modello Macron per il nuovo partito”). Marcello Sorgi su La Stampa descrive quelli che chiama “Gli effetti del suicidio perfetto”. Ma Luigi Covatta sul Mattino scrive: “Il coraggio di sfidare il sistema”. Claudio Cerasa ironizza: “La scissione del Pd aiuterà la nascita del movimento 5 sinistre” (Foglio). Giuliano Ferrara parla di “Sinistra nuda”. Alessandro Campi, sul Messaggero, parla de “La fine degli equivoci per le due sinistre”. Per Luciana CastellinaEra prevedibile, moriranno democristiani. Da decenni non fanno qualcosa di sinistra” (intervista a Il Giornale).

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10 Febbraio 2017
by Vittorio Sammarco
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NASCE  IL “CAMPO PROGRESSISTA”, PROMOSSO DA GIULIANO PISAPIA

10 Febbraio 2017

“Vogliamo riunire chi vuole fare qualcosa per la società e non trova il modo”, così Giuliano Pisapia in un’intervista a Aldo Cazzullo sul Corriere della sera  (“Ecco il mio Campo progressista. Con il Pd possiamo fare il 40%”). Giovanni Orsina critica Renzi (e Berlusconi) perché cercano di competere con Grillo scendendo sul suo stesso terreno (“Dove porta l’imitazione di Grillo”, Il Mattino). Franco Monaco, sul Fatto, si augura che la minoranza dem, a questo punto, resti dentro e metta in minoranza Renzi (“L’Ulivo cos’era e cosa non può essere”). Piero Bevilacqua sul Manifesto parla del progetto di Sinistra italiana, non disposto ad alleanze con il Pd (“Per fare il centrosinistra bisogna unire la sinistra”). Emilia Patta, sul Sole, fa il punto sul Pd: “Renzi: voto a giugno o subito il congresso”. Vannino Chiti: “Confronto sui temi e poi la conta. Se Renzi vince sarà leader di tutti” (Unità). Per Mauro Calise, sul Mattino, la posta in gioco del congresso Pd sarà la testa di Renzi (“La sfida a Renzi posta in gioco del congresso”). Pessimista Claudio Cerasa sulle sorti di Renzi (“No voto, no party, no Renzi”, Il Foglio). Critica Renzi ma allarga lo sguardo Guido Crainz: “L’impotenza del riformismo”. Guido Tabellini sul Sole 24 ore spiega perché sarebbe meglio votare subito (“Il voto ravvicinato e la lezione dello spread”). Quanto alla sentenza della Consulta: Stefano Ceccanti, “La riforma possibile” (Il Giorno); Roberto D’Alimonte, “La Corte lascia ai partiti la responsabilità di una nuova legge” (Sole 24 ore); al contrario per Liana MilellaOmogeneità tra Camera e Senato. La Consulta detta la legge elettorale” (Repubblica).

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9 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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I TRAVAGLI DEL PD IN ITALIA E DEL PS IN FRANCIA (E LA NASCITA DI DEMA A NAPOLI)

9 Febbraio 2017

Stefano Folli, “La fine del partito personale di Renzi” (Repubblica). Carlo Bertini,Esplode la rivolta nel Pd. Renzi userà il congresso per evitare la scissione” (La Stampa). Giovanna Casadio, “Pd, 41 senatori si sfilano da Renzi” (Repubblica). L’Unità pubblica il documento di 40 senatori del Pd (tra i firmatari Tronti, Tocci, Corsini, Dirindin, Borioli). Massimo D’Alema è intervistato dalla Repubblica: “Niente scissione del Pd, ma guai a votare adesso. L’Italia è seduta su una polveriera”.  L’interessante relazione integrale di Enrico Morando, vice-ministro dell’Economia, al convegno di LibertàEguale (area riformista del Pd) lo scorso 27 gennaio sulla situazione politica. Una settimana fa a Napoli si è tenuta l’assemblea della nuova creatura del sindaco Luigi De Magistris, “DemA”, trasformatasi in movimento politico (qui la cronaca dell’evento e l’audio dell’intervento “rivoluzionario” del sindaco). Su La Stampa un’intervista a Benoit Hamon, vincitore delle primarie del partito socialista in Francia: “Lavoro, utopia, ambiente per sconfiggere i populismi”. Sull’Unità.tv un intervento di Stefano Ceccanti: “Chi è Emmanuel Macron e cosa propone l’uomo nuovo francese”.

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2 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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Il vicolo cieco della sinistra

2 Febbraio 2017
di Guido Formigoni

 

Siamo in una fase curiosa della vicenda politica: si avverte un movimento sotterraneo di opzioni e di scelte che possono anche far cambiare molte cose nelle forme del sistema politico (tutto in stretto rapporto alla vicenda della legge elettorale): partiti, scissioni, alleanze, liste, convergenze e divergenze. Ma è proporzionalmente molto modesto un dibattito altrettanto aperto e franco sulle prospettive di cultura politica che possono reggere le eventuali novità, più o meno marcate, che si delineano. Tale confronto invece appare decisivo, se si vuole costruire su terreno solido.

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29 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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ARTURO PARISI: UN DOVERE RIFARE IL CENTROSINISTRA, O ALMENO PROVARCI

29 Gennaio 2017

Emilia Patta,Il ritorno di Renzi: obiettivo 40%” (Sole 24 ore). Arturo Parisi, intervistato dal Mattino, invita Renzi a cercare alleanze a sinistra: “Un dovere rifare il centrosinistra. L’alternativa è governare con Berlusconi”. Roberto D’Alimonte fa i conti e dice: “La governabilità resta lontana” e, in un altro articolo sempre sul Sole 24 ore, analizza “Il rebus del premio di maggioranza”. Francesco Bei su La Stampa, dopo il discorso di D’Alema a Rimini, scrive: “La convivenza impossibile delle sinistre”. Marco Conti disegna un retroscena: “La trattativa sulle liste per spaccare la sinistra” (Messaggero). A sinistra-sinistra Salvatore Settis, su Il Fatto, scrive: “Ripartiamo dai cittadini del No, quella è la politica”. Claudio Cerasa è avvilito: “Tornata la democrazia parlamentare”. Giuseppe De Rita sul Corriere, a proposito dell’opzione degli italiani per l’uomo forte,  scrive: “La retorica dell’uomo forte e gli errori da non ripetere”. Romano Prodi interviene sul Messaggero in tema di sindacati: “Il cambiamento di rotta del sindacato che verrà”.

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23 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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RITORNI. DIALOGO A DISTANZA TRA PRODI E BERLUSCONI

23 Gennaio 2017

La Stampa pubblica due interviste: l’una a Romano Prodi (“I progressisti devono rispondere al malessere della classe media”) e l’altra a Silvio Berlusconi (“Trump ha ragione su Putin. Ma l’isolazionismo è un errore”); con un editoriale di Marcello Sorgi: “Raro dialogo a distanza tra due ex rivali”. Un interessante articolo di Mauro Calise, che ripropone la sua tesi dell’inevitabilità di un leader carismatico per poter governare oggi (“Le armi spuntate contro i populisti”, Mattino). Molto realismo nell’articolo di Andrea Bonanni sui limiti dell’eterna disputa tra filo-austerity e anti-austerity in Europa (“Ue, la sfida dei conti”, Repubblica). Aldo Cazzullo, sul Corriere, individua “Le tante parole in comune tra M5S e Lega”. Jacopo Iacoboni si sofferma invece su “Grillo e gli idoli Putin e Trump” (La Stampa). Nichi Vendola dichiara a Il Fatto: “Pisapia sbaglia. Il centrosinistra è finito. E il vero radicale è il Papa”. Angelo Panebianco, sul Corriere, spiega perché, a suo dire, è necessario “Cambiare i Trattati per salvare l’Unione europea”. Leonardo Martinelli, su La Stampa, spiega chi è il vincitore (al primo turno) delle primarie dei socialisti francesi: “Quell’outsider della sinistra paladino del reddito di cittadinanza”.

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16 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E LA QUESTIONE DI UNA NUOVA CULTURA DELLA SINISTRA

16 Gennaio 2017

Alle interviste in contemporanea di Matteo Renzi a Ezio Mauro su Repubblica (“Io, la sinistra e i miei errori. Così cambierò il partito”) e di Silvio Berlusconi a Francesco Verderami sul Corriere (“Non si può votare subito”), segue quella di Pierluigi Bersani,  su Repubblica, il quale critica Renzi (“La lezione non è servita. Su lavoro, fisco e welfare bisogna svoltare a sinistra”); di Bersani si veda anche un più ampio scritto sul suo blog: “Il centrosinistra deve dare vita a una nuova piattaforma politica. La via seguita finora è sbagliata” (ilcampodelleidee.it). Critico anche Eugenio Scalfari in coda al suo editoriale domenicale, che definisce Renzi “un perfetto giocatore di roulette”, ma non un leader (“Lo scudo di Draghi è il ministro del Tesoro europeo”). Dubbioso Giuseppe Sala che scrive al Corriere: “Il Paese è fermo da mesi. Completiamo la legislatura”. Sulle interviste di Renzi e di Berlusconi ragionano Mauro Calise sul Mattino (“La partita dei due capi solitari” e Stefano Folli su Repubblica (“Le convergenze obbligatorie”). Su Renzi si sofferma, sul Mattino, Biagio de Giovanni, con una valutazione in sostanza positiva del suo sforzo di dar vita a una nuova sinistra fuori dai dogmi del passato, e con un appello all’esigenza di nuovo riformismo non sistemico ma incisivo (“Che senso ha una teoria della sinistra?”). Accenti diversi, su natura e compiti della sinistra, in Laura Pennacchi, “Polarizzazione democratica, la via per rinascere” (Manifesto), come pure in Daniela Preziosi, “Sinistra italiana, parte il congresso” (Manifesto). Sui percorsi della sinistra scrive anche Marc Lazar su Repubblica (“La sfida da vincere per essere leader”). Interessante l’intervista al candidato indipendente alle presidenziali francesi Emmanuel Macron (“Io all’Eliseo senza partito. Le Pen mente, l’Europa ci salverà”, Repubblica).

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10 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL FUTURO DI RENZI E DEL PD. SULLA LEGGE ELETTORALE

10 Gennaio 2017

Su Repubblica Goffredo De Marchis ipotizza: “Renzi cambia squadra. Nuova ricetta per il Pd: giovani e intellettuali”; Matteo Pucciarelli guarda alla sinistra del Pd e scrive: “Pisapia lancia Boldrini”. Michele Salvati, sul mulino online, ripubblica l’articolo, già uscito sul Corriere, in cui esortava, “a questo punto, a rassegnarsi a una coalizione riformista contro i populismi” (“Meglio meno, ma meglio”), e vi aggiunge il link al duro commento di Mauro Barberis sul Fatto online (“Ecco gli ultimi giapponesi del renzismo”), e il commento pur critico ma utile alla discussione di Massimo Mucchetti sull’Huffington post (“All’apprendista stregone servono chierici vaganti”). Quanto alla legge elettorale, su Adista Marcello Vigli, storico esponente delle comunità cristiane di base, propone il proporzionale (“Quale legge elettorale?”); Stefano Ceccanti scrive invece: “Mattarellum o premio, se no sarà un caos”.

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