30 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’ITALIA NEL FUTURO DELLA UE. SLALOM TRA SOVRANISMO, STATALISMO E POPULISMO

30 Luglio 2017

Nel consueto incontro estivo a Camaldoli di un gruppo di ex fucini (Stefano Ceccanti, Giorgio Tonini e altri), tenutosi tra il 21 e il 23 luglio, è di particolare rilievo la relazione di Enrico Morando, vice ministro dell’Economia, su “L’Italia nel futuro della UE. Slalom tra sovranismo, statalismo e populismo”. Interessante anche la relazione di Salvador Pié-Ninot (professore emerito della Pontificia Università Gregoriana e della Facoltà Teologica di Catalogna a Barcellona) su “La Chiesa di Francesco oggi”. Stefano Ceccanti ha introdotto un dibattito su “Pd e moderno riformismo di centrosinistra tra Italia e Europa” con un intervento che ha intitolato “Cornice cronologica e giuridica in tre punti”. I testi sono tratti dal sito www.landino.it.

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28 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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BRUNELLI, POMBENI, DE RITA, PEZZOTTA, DALLA TORRE, MAGATTI, ZAMAGNI, AMMANNITI…

28 Luglio 2017

Severo editoriale di Gianfranco Brunelli su Il Regno a proposito del libro di Matteo Renzi: “L’Avanti di Renzi”. Paolo Pombeni, “I limiti dell’Ulivo e la ricostruzione dell’area progressista” (Sole 24 ore). Giuseppe De Rita, “Il declino dei leader (politici)” (Corriere della sera). A proposito di un articolo di Francesco Giavazzi (“Quelle ricette sbagliate dei populisti senza crescita”, Corriere della Sera), Sabino Pezzotta scrive: “Caro Giavazzi, non va dimenticato il valore delle singole persone” (Il Dubbio). Giuseppe Dalla Torre, in polemica con un articolo di Angelo Panebianco sulla riforma della Costituzione e in difesa del principio di solidarietà, “Il principio tradito” (Avvenire). Mauro Magatti, “PIL, lavoro e politica: una relazione complicata” (Corriere della Sera). Stefano Zamagni, “Famiglia e lavoro in armonia. Un nuovo modello” (Avvenire). Stefano Folli commenta le parole di Sergio Mattarella su una ancora possibile riforma elettorale: “La spinta del presidente e il miracolo delle coalizioni” (Repubblica). Stefano Ceccanti, “Mattarella, tra realismo e rammarico” (QN). Massimo Ammanniti, su Repubblica, commenta il dibattito sul segretario Pd: “Renzi e la stagione del risentimento”. Mauro Calise, da sempre ammiratore di Renzi, riduce, ma non troppo, le aspettative: “Renzi e il renzismo, anatomia di una leadership” (Mattino).

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30 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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IL PD E IL RIFIUTO DELLE COALIZIONI

30 Giugno 2017

Franco Monaco su Il Fatto chiede: “Pur di vincere, il Pd è disposto a perdersi?”.  Per Stefano Folli, su Repubblica, “Il gesto più utile che Renzi può fare” è dichiarare che non correrà per Palazzo Chigi. Maria Teresa Meli, sul Corriere: “Il sospetto di Renzi: non mi vogliono in piedi alle politiche”. Gianni Cuperlo a Repubblica: “Ora basta, con Renzi leader rischiamo una sconfitta storica”. Pierluigi Bersani:Ora i dem vadano dove li porta il cuore” (intervista al Corriere). Dario Franceschini: “Nati per unire non per dividere. Si è rotto qualcosa con il paese” e  Arturo Parisi: “Troppe liti nel partito. Si faccia la coalizione” (entrambi a Repubblica). Ma la richiesta di fare una coalizione a sinistra non è accolta nel Pd: Ettore Rosato, “Non chiudiamo a nessuno ma non si parli di coalizione” (al Corriere della sera); Stefano Ceccanti, “Coalizioni immaginarie” (Quotidiano nazionale), in cui fa riferimento al voto sull’accordo economico CETA tra Ue e Canada; Giuliano Ferrara, “Unire le sinistre, ovvero la morte del Pd” (Foglio); e sul Foglio giorni fa Francesco Cundari scriveva un articolo (“L’Ulivo come un dramma”) che molto è piaciuto a  Matteo Renzi (E-news del 27/6); e Claudio Cerasa scrive su “Il falso dramma della congiura nel Pd” (Foglio). Anche Enrico Morando guarda più alla convergenza con Berlusconi: “Forza Italia fra chi vuole l’Europa e chi i referendum” (intervista al Foglio). E Beppe Vacca dice al Mattino: “Criticatelo, ma il Pd di Renzi ha una vera identità europea

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19 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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LA TELA DI PRODI E IL NODO DELLA LEADERSHIP

19 Giugno 2017

“Né listone frontista delle sinistre, né listone PD che si illudesse di risolvere un nodo politico ricorrendo alla scorciatoia di mere cooptazioni nominali. Due opposte vie che, entrambe, sancirebbero la divisione, non l’unità”, così conclude un suo articolo sul blog dell’Huffington post Franco Monaco, che riprende le posizioni di Prodi (“Le prediche utili del Professore”). Goffredo De Marchis su Repubblica riferisce: “Prodi: basta divisioni, faccio il vinavil. Renzi e Letta tornino a parlarsi”. Mauro Calise,  sul Mattino, osserva che il lavoro di tessitura di Prodi si scontra con un limite: l’accettazione di Renzi come leader (“La tela di Prodi e il nodo della leadership”). Alessandro Di Matteo, su La Stampa, dà conto di un incontro a Roma dei gruppi della sinistra: “A sinistra fallisce la prova di unità. La platea anti-Renzi sfida Pisapia”. Per Massimo Cacciari, intervista dal Quotidiano nazionale, “L’Ulivo è fallito. Prodi non può incollare i cocci”. Paolo Mieli sul Corriere della Sera scrive un’ampia analisi: “Qualcosa non quadra a sinistra di Matteo Renzi”.  Sul Foglio Claudio Cerasa sembra dire che, se le cose stanno così: “Andare al voto senza alleati. Renzi e il Cav. firmino un patto riformista”. INVECE MACRON: Bernardo Valli su Repubblica appare ammirato de “Il monarca repubblicano”. Segolene Royal, intervistata dal Corriere, afferma: “Pochi alle urne? Non è contestazione, io ci leggo un segnale di fiducia nel centro”. Stefano Ceccanti offre un commento sul sistema politico-elettorale in Francia: “Macron: il sistema post 2002 funziona anche con un outsider” (italiaincammino.it).

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3 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER STEFANO CECCANTI QUESTA LEGGE È IL MENO PEGGIO. MA…

3 Giugno 2017

Nel suo blog Stefano Ceccanti spiega perché il meno peggio è la legge elettorale su cui ci si è accordati e il voto anticipato (“Attenzione al gioco allo sfascio”), se la prende con il Corriere della Sera e la Repubblica, e dissente da Walter Veltroni (“Con il proporzionale si ritorna agli anni 80”, intervista al Corriere della Sera) e da Luigi Zanda (“Camere, prima del voto cambiamo i regolamenti”, Sole 24 ore); mentre concorda con Luigi Covatta sul fatto che è meglio votare presto (“Legge elettorale. Ora chi staccherà la spina?”, Mattino). La Repubblica pubblica una lettera di Graziano Delrio, ministro che dissente dal voto anticipato e vuole la legge sulla cittadinanza (“Il 2 giugno di tutti“), e un’intervista a Pierluigi Bersani (“Irresponsabile votare senza mettere al sicuro i conti. Gentiloni recuperi la sua dignità”). Stefano Folli mostra come “Non tutto è già scontato sulla strada delle elezioni” (ancora Repubblica). Carlo Bertini, su la Stampa, dice: “Anche nel pd tanti dubbi sul voto. Renzi contestato sulle liste bloccate”. E Vannino Chiti interviene sul Dubbio: “Vi spiego perché Matteo vuole questo mini-Porcellum”.  Arturo Parisi twitta con le parole di Ungaretti (“Alla fine di un ciclo politico”). Fabio Martini riferisce: “La svolta di Pisapia: una sinistra non rancorosa. Prodi e Letta come patron” (La Stampa). Roberto Mannheimer su Il Giornale riferisce: “Il paese chiede le urne ma il 30% è indeciso”.

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27 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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STEFANO CECCANTI SULLO SCIOGLIMENTO DEI CRISTIANO SOCIALI

27 Maggio 2017

“Adista Segni Nuovi” ha chiesto a Stefano Ceccanti un commento sullo scioglimento dei Cristiano Sociali, di cui c3dem ha dato di recente notizia pubblicando una nota di Mimmo Lucà. Ceccanti ricostruisce brevemente la storia del movimento sostenendo che con la nascita del Pd nel 2007 non vi era più ragione di mantenere un’identità separata (“Cristiano Sociali: una decisione presa con dieci anni di ritardo”).

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19 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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DISUGUAGLIANZE. RIFORMA ELETTORALE DEL PD. L’EUROPA DI MACRON

19 Maggio 2017

DISUGUAGLIANZE: la sintesi di Giorgio Alleva del rapporto Istat sulla condizione del paese; “L’Italia più povera e disuguale” (Davide Colombo, Sole 24 ore); Salvatore Bragantini, “Una politica economica contro le disuguaglianze” (Corriere della Sera). Savino Pezzotta, “La disuguaglianza dilaga, e questa è modernità?” (Il dubbio). LEGGE ELETTORALE E PD: Ugo Magri su La Stampa: “Legge elettorale bis, la scommessa di Renzi fa infuriare Fi e grillini”; il testo della “proposta elettorale del Pd”; Stefano Ceccanti offre una “Guida alla proposta di riforma elettorale del Pd”; e Lina Palmerini sul Sole commenta: “Legge elettorale, tra i partiti inizia il gioco del cerino”. Giuliano Pisapia, intervistato dal Corriere: “Unità a sinistra o una lista nuova”. Romano Prodi, “Io e il Pd? Vivo in una tenda vicino al partito” (intervista al Corriere). MACRON E L’EUROPA: Emmanuel Macron, “Dopo la Francia cambierò l’Europa” (intervista al Foglio); Bernardo Valli, “La piccola Rivoluzione del monarca repubblicano” (Repubblica). Stefano Micossi,Nell’Europa di Macron non c’è spazio per i deficit” (Sole 24 ore); Claudio Cerasa, “L’Europa non teme più i populisti” (Foglio); Stefano Ceccanti,Governo Philippe: en marche verso le legislative”.

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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UNA LEGGE ELETTORALE MIGLIORE È IMPOSSIBILE FARLA? E IL PD LA VUOLE DAVVERO?

10 Maggio 2017

Una legge elettorale dignitosa, come chiede il presidente, davvero non si potrà fare per i veti incrociati, come torna a dire Stefano Ceccanti (“Nodi senza soluzione”, Quotidiano nazionale)? Oppure è il Pd di Renzi che preferisce lo status quo, come sembrano pensare in molti? Ieri sul Sole 24 ore Emilia Patta scriveva: “Legge elettorale, prove di dialogo Pd-M5S”; e Dario Franceschini, in un’intervista al Corriere della Sera, dichiarava: “Legge elettorale, a Berlusconi dico di farla con il Pd”. Oggi Paola Di Caro, sul Corriere, scrive: “Legge elettorale ‘tedesca’: dialogo Pd-Fi”; ma Marco Conti sul Messaggero annota: “Berlusconi ringrazia Franceschini. Ma chiude”. E Lorenzo Guerini, intervistato da La Stampa, dice: “Ultimo appello per Silvio. Ora deve dire se vuole scrivere le regole insieme”. Quanto al M5S, Giovanna Casadio su Repubblica riferisce: “Legge elettorale, offerta M5S al Pd”; ma Danilo Toninelli, intervistato dal Corriere, avverte: “Noi ci siamo; ma si vuole un altro patto del Nazareno”. La proposta del deputato Pd Gian Mario Fragomeli (quella che piace a Toninelli) la espone lo stesso Fragomeli sull’Unità: “Ecco come col mio ballottaggio metto d’accordo Pd e M5S”. Con ciò sembrano giustificati i due editoriali di Antonio Polito, sul Corriere (“Troppi bluff sulla legge elettorale”) e di Marcello Sorgi su La Stampa (“I due forni del leader Pd e i due forni”), e la nota ieri di Federico Geremicca (“La prova della verità per Renzi”). E non sembra aver torto Francesco Bei su La Stampa a dire che “Si prepara l’estate dei veleni”.

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3 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL RITORNO DI RENZI. TANTI DUBBI …

3 Maggio 2017

Paolo Pombeni  vede il Pd di Renzi sulle orme della Dc (“Napoleone e il bipartitismo imperfetto”, mentepolitica.it). Pierluigi Castagnetti, intervistato da Avvenire: “Lavoro, unica priorità. Il governo e il Pd ci mettano ogni forza”. Sui giornali molte perplessità sul Renzi del dopo primarie e sulla avvenuta trasformazione del Pd. Sul Sole 24 Ore: Roberto D’Alimonte,Il ritorno di Renzi e le carte di Gentiloni”. Sul Corriere della Sera:  Antonio Polito, “Un partito specchio del capo”; Massimo Franco, “La vittoria è netta, ma con il rischio dell’isolamento”. Su Repubblica: Stefano Folli, “Pisapia, primo ostacolo sulla strada del segretario Pd”; Massimo Giannini, “I tre elefanti  di Matteo”. Sull’Unità: le interviste a Marco Bentivogli (“Il Pd valorizzi i sindacati anti-populisti”) e Mauro Calise (“Renzi rivolti il partito come un calzino”). Stefano Ceccanti dà un consiglio a Renzi: “E adesso pensare solo alle elezioni amministrative” (intervista a Italia Oggi). Michele Salvati gli consiglia di dedicarsi a rimettere in sesto il partito: “Perché un leader ricorre alle primarie aperte” (Corriere). Matteo Renzi si racconta (E-news di martedì 2/5). Sull’analisi del voto: Fabio Martini, “Regioni rosse giù l’affluenza. Ma Renzi si prende la ‘ditta’” (La Stampa); Ilvo Diamanti, “Il popolo dei capelli grigi” (Repubblica); Massimo Rebotti, “Ai gazebo i veterani e pochi esterni” (Corriere).

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2 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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VITTORIA DI RENZI ALLE PRIMARIE. INTERPRETAZIONI

2 Maggio 2017

Ampia analisi di Lucia Annunziata sull’Huffington post: “Transizione finita. Le primarie Pd concludono il processo di assestamento del centrosinistra iniziato con la non vittoria del 2013”. Mauro Calise, sul Mattino, offre un’interpretazione positiva del risultato di Renzi ma non priva di numerosi saggi avvertimenti: “Un plebiscito ma ora cambi il partito”. Michele Salvati offre la sua interpretazione in un’intervista a La Stampa: “La maggioranza liberale di sinistra ha rigenerato il Pd”. L’editoriale di Mario Calabresi su Repubblica dice: “Elezioni subito, una tentazione da evitare”. Poi i commenti di: Stefano Folli, “Non è una rivincita sul referendum” (Repubblica); Federico Geremicca, “Una sorpresa che impone un nuovo inizio”; Massimo Franco, “La doppia agenda” (Corriere della sera). In un’intervista al Corriere Arturo Parisi così commenta le primarie Pd: “Strumento vivo. Ora Mattei si allei con i fuoriusciti”. SULLE PRIMARIE Stefano Ceccanti scrive: “Le primarie sono una grande chance per il paese”. Prima Luciano Violante aveva scritto sul Corriere: “Un patto di azione unitaria dei candidati alle primarie”; e Sabino Cassese: “Se ricorrere alle primarie indebolisce il partito”.

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