30 Aprile 2015
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LO STRAPPO DI RENZI

30 Aprile 2015

Dice Arturo Parisi: “Il Pd di oggi è l’Ulivo”(intervista a Repubblica). Il quotidiano pubblica anche un editoriale di Claudio Tito (“Il destino di un partito”), un retroscena di Francesco Bei sui commenti di Renzi (“Non voglio morire democristiano”) e un’intervista a Roberto Speranza (“I no al voto finale saranno di più. Adesso possiamo sfidare il premier”). Sul Corriere della Sera un’intervista a Piero Fassino che dice invece: “Assurdo che non si accetti la leadership di Matteo”. Nel suo “Rendiconto” il direttore uscente del Corriere, Ferruccio de Bortoli, parla di Renzi come di “un maleducato di talento” e giudica sbagliata la legge elettorale. Altri commenti: Emilia Patta, “Rivoluzione bipartitica”, Lina Palmerini, “I numeri esili della sfida dei big”, e Paolo Pombeni, “Ora migliorate il nuovo Senato” (Sole 24 Ore); Alessandro Campi, “Una riforma per costruire un partito”, e Nino Bartoloni Meli, “Frondisti dem frastornati” e un’intervista a Gianni Cuperlo, “Cercheremo di rimanere nel partito, ma…” (Messaggero);  Marcello Sorgi, “Il malessere interno al Pd non indebolisce premier e partito”, e Federico Geremicca, L’incoerenza dei separati in casa del Pd” (La Stampa); Giuliano Ferrara, “Lo squadrismo, che risate” (Il Foglio). E due interventi di costituzionalisti: Michele Ainis, “Le regole come atto di fede” (Corriere della Sera), e Stefano Ceccanti, “Giudicare l’Italicum per quello che è” (rivistailmulino.it).

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27 Aprile 2015
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“RIBELLATEVI ALL’ITALICUM”

27 Aprile 2015

Ilvo Diamanti vede nell’Italicum una sorta di opzione per il premierato: “E intanto avanza il premier Italicum” (Repubblica). Ma Roberto d’Alimonte dice: “Premier più forte ma nessun presidenzialismo” (Sole 24 Ore). Stefano Fassina, intervistato dal Fatto: “Il metodo Renzi sfascia Pd e Paese”. Invece Dario Franceschini si appella a Bersani e dice “Basta con i toni apocalittici” (intervista a Repubblica). Comunque, “Un elettore su due dice no all’talicum”, fa osservare Nando Pagnoncelli sul Corriere. Giuliano Ferrara loda Augusto Barbera (di cui giorni fa abbiamo riportato l’audizione alla Camera) e scrive: “Barbera contro i mamelucchi che fanno guerra fanatica all’Italicum” (Il Foglio). Di Augusto Barbera è anche un’intervista a formiche.it (“Minoranze poco decorose sull’Italicum”). Mauro Calise: “Ma le riforme non frenano i ras dei voti” (Mattino). Stefano Folli guarda alle aspettative delle opposizioni: “Il pressing sul Colle per l’ultimo soccorso” (Repubblica). Mattia Feltri, sul Gazzettino, ricorda “Quando Prodi disse: ‘Cambieremo il Porcellum’”. Stefano Ceccanti fa il (suo) punto: “Italicum. Sette obiezioni che non reggono” (Il Giorno). Infine una lettera-appello di un gruppo brindisino in difesa della Costituzione: “Appello al Parlamento. Ribellatevi all’Italicum” e una lettera aperta ai parlamentari di Grazia Portoghesi Tuzi.

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21 Aprile 2015
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LA VIA STRETTA DI RENZI

21 Aprile 2015

Massimo Franco, “I democratici e una deriva che conduce alla fiducia” (Corriere della Sera). Stefano Folli, “Il bivio del premier e il rischio di perdere voti” (Repubblica). Antonio Polito, “La ferita dell’Italicum” (Corriere della Sera). Rosy Bindi, “Se mettono la fiducia, altro che i 101 di Prodi” (intervista a La Stampa). Stefano Ceccanti, “Realtà capovolta” (Il Giorno). Emilia Patta, “La via stretta di Renzi e il rischio urne prima del 2018” (Sole 24 Ore). Ilvo Diamanti, “La forza del presidente non protagonista” (Gazzettino). Guido M. Rey, “Nostalgia dell’IRI? No, ma allora serve qualcos’altro” (eguaglianzaeliberta.it)

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10 Aprile 2015
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RIFORME. EUROPA. STRAGI E MARTIRIO DEI CRISTIANI

10 Aprile 2015

Repubblica pubblica un editoriale di Claudio Tito in tema di riforma elettorale: “Non abusare della fiducia”. Stefano Ceccanti, sul suo blog, replica con alcune sue considerazioni e rinviando a due documenti: un discorso di De Gasperi nel ’53 e un articolo di Pietro Scoppola scritto il 10 aprile 1990 per Repubblica (leggi qui). Enzo Cheli recensisce sul Corriere della Sera il nuovo libro di Francesco Paolo Casavola, edito dalla Cittadella (“Riforme costituzionali. La nostra carta d’identità”). Andrea Manzella sul futuro europeo: “La legittimazione dell’Europa” (Repubblica). Su La Stampa Enzo Bianchi pubblica un articolo sulla strage all’università di Garissa (“Kenya, questi volti non sono una statistica”). Alberto Melloni sul Corriere della Sera: “I martiri ci riportano alla serietà della fede”. Un’intervista all’Avvenire del giordano Hassan bin Talal: “Cristiani necessari per il Medio Oriente”. Il procuratore nazionale aggiunto antimafia, Giusto Sciacchitano, scrive su Avvenire in merito al rapporto con l’Islam: “Perchè possiamo convergere su diritti umani universali”.

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8 Aprile 2015
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LA SOLITUDINE DI MATTEO

8 Aprile 2015

Ilvo Diamanti descrive su Repubblica un sistema politico desertificato e un vuoto di corpi intermedi ( “La solitudine di Matteo”). Riflessioni complementari di Stefano Folli, “Il buio a destra e la calamita Renzi”, sempre su Repubblica. Sul Corriere della Sera Antonio Polito dice dell’Italicum che è una brutta legge elettorale, ma necessaria per colmare un vuoto (“Un gigante con tanti cespugli”). Stefano Ceccanti replica sull’Huffington Post e parla di “incubo del tiranno” (“Italicum e dintorni”); e in un’intervista al settimanale diocesano di Treviso risponde alle obiezioni sulla riforma (“L’Italicum ora o mai più“). Luca Ricolfi critica il governo: “Renzi sfascia i conti pubblici e la barca affonda” (intervista al Giorno); ma Oscar Giannino è meno pessimista: “Ecco come Renzi può far quadrare i conti” (Gazzettino); e Enrico Morando, sottosegretario all’Economia, sul Giorno, spiega la politica economica del governo (“Via alla spending review”).

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29 Marzo 2015
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Le riforme ineludibili. Peggior peccato sarebbe l’omissione

29 Marzo 2015

Dopo l’articolo di Raniero La Valle, scritto per il prossimo numero di “Coscienza” e da lui inviatoci con l’autorizzazione ad anticiparne la pubblicazione sul nostro sito, ci è pervenuto questo articolo di Stefano Ceccanti, anch’esso in corso di pubblicazione su “Coscienza” e del quale l’autore ci ha ugualmente autorizzato l’anticipazione su c3dem

  1. Una valutazione d‘insieme

Per valutare il percorso delle attuali riforme costituzionali ed elettorali, compreso il cosiddetto clima in cui maturano, non si possono isolare i singoli passaggi, ma occorre tenere presente anzitutto lo sviluppo dell’attuale legislatura repubblicana e, a ritroso, il percorso della trasformazione costituzionale e del sistema dei partiti.

  1. I tempi nella legislatura attuale: se tre anni per riformare sembrano pochi

La XVII legislatura repubblicana è iniziata con alcune difficoltà che hanno rivelato una malattia profonda del sistema…

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29 Marzo 2015
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Costituzione di destra e questione cattolica

29 Marzo 2015
di Raniero La Valle

 

Questo articolo è stato scritto per il numero del mensile dei Laureati cattolici, “Coscienza”, che uscirà in aprile. L’autore ce ne ha consentito la pubblicazione. L’articolo riprende il dibattito aperto su c3dem da Franco Monaco

 

La nuova Costituzione di destra della Repubblica italiana è stata provvisoriamente approvata dalla Camera dei Deputati il 10 marzo scorso, e ancora non si sa perché.

Dicesi “la nuova Costituzione” perché al di là dell’alto numero degli articoli modificati (più di 50), è l’intera figura della Repubblica che viene cambiata. È ciò che sostengono Bersani, Rosi Bindi e gli esponenti della minoranza del PD, che pure l’hanno votata; ed è ciò che risulta dal passaggio, per nulla secondario, dal bicameralismo al monocameralismo e dal cambiamento di verso del circuito della fiducia, che non correrà più in senso orario dal Parlamento al governo, ma in senso inverso fluirà dal capo del governo al Parlamento, ovvero ai parlamentari che, grazie alla legge elettorale in gestazione, saranno scelti da lui.

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26 Marzo 2015
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LEGGE ELETTORALE, SINISTRA, LEGALITA’

26 Marzo 2015

Stefano Ceccanti: “Legge elettorale. Finale di partita?” (Quaderni del riformismo); Sabino Cassese: “Ma l’Italicum non è un modello da esportare” (Corriere della Sera).  Mario Ajello: “Il premier e l’elogio del decisionismo”. Matteo Renzi, “No a dimissioni per gli avvisi di garanzia” (intervista a Repubblica). Marc Lazar: “Le tre sinistre” (Repubblica). Stefano Ceccanti: “Lo spazio a sinistra” (Quotidiano nazionale”). Nadia Urbinati scrive su “L’insegnamento di Platone: il politico sia senza famiglia” (Repubblica). Giacomo Vaciago, “I quattro passi verso la legalità” (Sole 24 ore).

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23 Marzo 2015
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STEFANO CECCANTI: “COME NASCE LA PAURA DEL TIRANNO”

23 Marzo 2015

In un lungo articolo pubblicato da Il Foglio del 20 marzo, Stefano Ceccanti ripercorre i tentativi di riforma costituzionale che si sono avuti in Italia nei decenni scorsi e spiega i lati positivi del testo di riforma Renzi-Boschi. La sua analisi parte da quelli che considera i limiti stessi della Costituzione, rispetto alla possibilità di dare al Paese governi stabili, e fa perno su un convegno della Lega Democratica tenuto nel 1979 ad Arezzo, con Pietro Scoppola, Niccolò Lipari e Augusto Barbera (“Come nasce la paura del tiranno”).

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16 Marzo 2015
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LANDINI, UNICA OPPOSIZIONE POSSIBILE?

16 Marzo 2015

Dice Luca Ricolfi, in un editoriale sul Sole 24 Ore, che l’Italia ha bisogno di un’opposizione di sinistra, perché “Renzi è già abbastanza di destra da lasciare ben poco spazio a un’opposizione dello stesso tipo”. E ancora: Tutta la destra che l’Italia può realisticamente concedersi sta già nell’agenda di Renzi”. Mentre il punto debole di Renzi “sono gli esclusi, gli outsider, le donne, i giovani” (“Di quale opposizione ha bisogno l’Italia”). Ilvo Diamanti analizza su Repubblica la “Coalizione sociale” messa in piedi dal leader della Fiom, Landini, ritenendo che diverrà presto una forza politica anche elettorale (“Una nuova sinistra extra-parlamentare”). Gianni Ferrara commenta sul Manifesto: “La coalizione necessaria”. Su Repubblica un articolo di Stefano Rodotà con un titolo lapidario: “Coalizione sociale“. Ma l’iniziativa di Landini incontra resistenze (Giuseppe Berta, “La mossa politica della Fiom ha radicalizzato il contrasto”, intervista al Messaggero; Mattia Feltri, “Moderati, arrabbiati di lotta o di governo: la carica degli antirenziani”, La Stampa). Sui nemici di Renzi scrive Claudio Cerasa sul Foglio (“Il nemico invisibile di Renzi”); Cerasa spiega anche che “La chiave del successo renziano è in una sola parola: contemporaneità”. Infine, sull’idea renziana di una nuova legge su partiti e sindacati scrivono Dario Di Vico (“L’urgenza è ripartire, non fare altre norme”, Corriere della Sera) e Stefano Ceccanti (“Forze sociali: il fai da te non basta”, intervista al Mattino).

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