Stefano Ceccanti | c3dem

Già pochi giorni fa, lo scorso 11 aprile, Sandro Magister aveva recensito l’ultimo libro del sociologo Luca Diotallevi, protagonista delle ultime Settimane sociali dei cattolici italiani organizzate dalla Cei, mettendo in luce una evidente affinità con l’impostazione di papa Francesco per quanto riguarda il rapporto del Vangelo con la società e la politica (e ne avevamo dato conto qui). Ora è intervenuto sulla stessa linea Stefano Ceccanti: “Per capire papa Francesco leggere il sociologo Diotallevi” (si può provare a farlo; ma sembra che papa Francesco si sappia far capire da solo…). Il libro è La pretesa. Quale rapporto tra vangelo e ordine sociale. Editore Rubbettino.

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Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli, uomo di diritto, un democratico progressista, un cristiano laico, amico e partecipe dei percorsi del cattolicesimo democratico negli anni ’70 e ’80 (come testimonia Grazia Villa in altra parte del sito). Su qdrmagazine.it lo ricorda Stefano Ceccanti (“Ruffilli. 25 anni dopo”) che, tracciando un rapido bilancio del suo impegno riformista, scrive: “purtroppo, i nodi lasciati allora irrisolti, buone leggi elettorali e alcune riforme costituzionali coerenti con esse, sono in larga parte gli stessi (…) in sostanza siamo inchiodati ancora lì”. Augusto Barbera lo ricorda in un articolo sulla edizione online della rivista Il Mulino. Di Fulvio De Giorgi sono usciti due articoli: uno sull’Unità (“L’intellettuale che precorse la strada verso il Pd”) e uno sull’Avvenire (“Roberto Ruffilli, le istituzioni come bene comune”).

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Prima Magister, ora Ceccanti. C’è davvero affinità tra papa Francesco e il sociologo Diotallevi?

16 aprile 1988, l’uccisione di Roberto Ruffilli. Il ricordo di Stefano Ceccanti, Augusto Barbera e Fulvio De Giorgi