24 Febbraio 2018
by Vittorio Sammarco
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SE DI MAIO SALE AL QUIRINALE

24 Febbraio 2018

Due letture molto diverse dell’iniziativa grillina di andare al Quirinale a presentare la propria lista di ministri: per Stefano Folli è uno sgarbo a Mattarella, oltre che un’incomprensione delle norme istituzionali (“Regole minime di democrazia parlamentare”, Repubblica), per Massimo Franco è un atto di gentilezza istituzionale nei confronti del presidente (“M5s, i piani di governo”, Corriere della sera). Repubblica pubblica un’intervista al filosofo e senatore Pd Mario Tronti, che mostra la buona dose di saggezza di un vecchio operaista ex comunista (“L’antipolitica che fregatura. Ha coperto le colpe dei padroni”). Ancora sul Corriere della sera un editoriale di Maurizio Ferrera che spiega chi sono (e perché valgono) gli elettori “centristi” e si augura un governo, di centrodestra o centrosinistra, che raccolga quel che di buono pur c’è nei vari programmi elettorali (“Un’agenda Italia è possibile”). Roberto Esposito, su Repubblica, si rifà a Timothy Garton Ash di ieri, critico verso le larghe intese tedesche perché favorirebbero antipolitica e destre estreme (“Il matrimonio sbagliato di Angela”), e si augura per l’Italia un rilancio della sinistra (“La lezione del paradosso di Weimar”). Opposto parere quello di Michele Salvati, sul Corriere, che pensa che il voto vada dato in base al giudizio sui precedenti governi e all’adesione o meno alla prospettiva europea e si augura un’alleanza Pd-Forza Italia (“Una scelta per l’Europa. I partiti non sono uguali“). Bel contributo di Emilio Reyneri, su Repubblica, in tema di lavoro (“Più che sull’orario ripensare alle politiche attive”).

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4 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA SPARATORIA RAZZISTA DI MACERATA, E IL MOMENTO POLITICO

4 Febbraio 2018

Molto sbilanciato a sottolineare l’esigenza (reale) di risanare la piaga di un’immigrazione mal contenuta e lasciata ai margini il commento di Antonio Polito alla sparatoria razzista di Macerata (“Ora niente sia più come prima”, Corriere della Sera). Opposto il taglio del commento di Massimo Giannini, su Repubblica, molto polemico con Lega e destre (“Chi fa finta di condannare”). Gianni Riotta su La Stampa tiene in qualche equilibrio la condanna del gesto e l’attenzione all’insicurezza provocata anche dall’immigrazione non integrata (“Dove nasce il seme dell’odio”). Forte e limpido il commento di Giuseppe Anzani su Avvenire, senza equilibrismi e senza sconti (“Il barile di polvere”). Cauto e pensoso l’intervento di Paolo Pombeni sul Sole 24 ore (“Il rischio delle parole e la forza dei fatti”).

SUL MOMENTO POLITICO: il testo completo del programma del Pd; i commenti di Chiara Saraceno (“Una positiva rottura, ma con diversi punti oscuri”) e Carlo Cottarelli (“Non è chiaro dove si faranno i tagli per risanare il bilancio”) su Repubblica. L’ironia di Marcello Sorgi sulla campagna elettorale: “Il fascino immortale della DC” (La Stampa) e i saggi consigli di Stefano Folli al Pd: “Alla rincorsa del partito degli indecisi” (Repubblica). Una nota che guarda con una qualche fiducia al futuro quella di Nunzio Galantino, segretario della Cei, sul Sole 24 ore (“La triplice urgenza sulla via del voto”). Il come la pensa Giuseppe De Rita nell’intervista fattagli da Alberto Abruzzese su Il Dubbio (“Meno odio più libido”). Ritratto-intervista di Andrea Riccardi fatto da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera (“Quando Wojtyla mi disse: soltanto io difendo l’Italia”).

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26 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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RECUPERARE LA CREDIBILITÀ PERDUTA

26 Gennaio 2018

Stefano Folli sostiene che il Pd, almeno, una classe dirigente decente de l’ha; non così, per ora, gli altri (“Pd e destra, quale classe dirigente”). Però Federico Geremicca, su La Stampa, ragionando sulla tesi di D’Alema a favore di un governo del Presidente, si chiede chi mai potrà assumere questo incarico: “Se il governo del presidente è un miraggio”. Luca Bergamo, già collaboratore delle giunte Rutelli e Veltroni e oggi vicesindaco con Virginia Raggi, ha rilasciato ieri un’intervista a Il Fatto (“Il M5S ha valori di sinistra, non può andare con la Lega”); oggi Emanuele Macaluso s’arrabbia: “La sapete l’ultima? Di Maio erede di Parri” (Il Dubbio). Claudio Cerasa sul Il Foglio spiega “Perché Grillo e Gentiloni hanno ragione a vedere lontana la vittoria di Di Maio”. Sempre su Il Foglio David Allegranti racconta le liti in casa Leu: “Il favoloso romanzo della scissione annunciata di Liberi e Uguali”. Intanto, “Sorpresa: Leoluca Orlando entra nel Pd”(su Italia Oggi). Una ricerca sui giovani dell’Istituto Toniolo ci conferma: “I giovani lontani dai partiti”; Alessandro Rosina commenta: “Recuperare la credibilità perduta” (Repubblica).

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12 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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“IL SEME DELL’UNITÀ” E IL PARADOSSO DELLE ALLEANZE

12 Gennaio 2018

Nella sua nota politica su “La sinistra e il paradosso delle alleanze” (Repubblica) Stefano Folli cita, con qualche scetticismo, l’invito di Franco Monaco, in un articolo sull’edizione milanese di Repubblica, perché Liberi e Uguali e Pd trovino l’unità nelle elezioni in Lombardia (“Piantiamo in Lombardia il seme dell’unità”). Su La Stampa un’intervista al prodiano Giulio Santagata: “Comincio a pensare che Renzi non sia interessato a una coalizione attorno al Pd”. Dopo Bill Emmott altri analisti politici stranieri giudicano Berlusconi  l’uomo-chiave delle prossime elezioni: Jean-Paul Fitoussi, “Il cavaliere ago della bilancia contro i populismi”, David Gros, “L’Europa guarda alle forze moderate perché teme i grillini” (intervista al Quotidiano Nazionale). Marco Bentivogli, leader Fim-Cisl, sul Corriere della Sera giudica “Il salario minimo, bandiera ideologica”, e con Carlo Calenda firma sul Sole 24 ore “Un Piano industriale per l’Italia delle competenze”. Irene Tinagli, su La Stampa, auspica “Una riforma del lavoro che metta al centro i giovani”. Michele Salvati legge l’avvio della campagna elettorale: “Le fandonie demagogiche e la democrazia possibile” (Corriere della sera); così pure Dario Franceschini, intervistato dal Corriere: “Dai leader alle squadre”. Claudio Cerasa sul Foglio spiega “Perché il partito della ragione deve essere alternativo a Di Maio e Salvini”. Alesina e Giavazzi, sul Corriere, intervengono su “Le favole da evitare sul debito pubblico”.

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17 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL “CASO” BOSCHI

17 Dicembre 2017

Repubblica, con il commento di ieri di Stefano Folli ha accusato il clima pessimo del confronto politico in atto, ma ha criticato l’operato del sottosegretario (“L’evidenza di un conflitto”). Oggi il Sole 24 Ore pubblica un intervento di Paolo Pombeni, che ritiene discutibile l’opportunità dei comportamenti della Boschi ma dice che gli interventi del Colle, di Gentiloni e di Padoan indicano quali sono i rischi della campagna in atto (“Non regoliamo i conti politici a spese delle banche”), un analogo e più severo articolo di Sergio Fabbrini critico verso la politica che guarda dal buco della serratura (“Ritorniamo alla politica che affronta i nodi del paese”) e un’intervista a Luigi Zanda (“C’è accanimento su Maria Elena Boschi”). Sul Corriere della sera un articolo di Federico Fubini e Fiorella Sarzanini (“Gli incontri con i ministri e i controlli, ecco che cosa chiederanno a Visco”), un’intervista a Andrea Orlando (“Candidare Maria Elena? Ci dobbiamo ragionare. Serve chi prende più voti”) e un editoriale di Antonio Polito che fa il bilancio della legislatura (in parte positivo) ma giudica che la Boschi avrebbe dovuto dimettersi dopo il referendum del 2016 (“La ripresa e le ombre. La fine di un progetto”). Sul Mattino Luciano Violante, intervistato, dice: “Sulla Boschi clima di veleni, ma il Pd ha sbagliato”.

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7 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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IL PD SOLO E SCOPERTO A SINISTRA

7 Dicembre 2017

Pietro Saccò, su Avvenire, analizza i recenti dati Istat: “Rischio povertà per 18 milioni. Paese spaccato”. Intanto, sul piano politico interno, “La coalizione del Pd si svuota” (Giovanna Casadio, Repubblica); è “Rebus alleanze per il Pd”, come scrive Emilia Patta sul Sole 24 ore. Stefano Folli: “Il Pd solo e scoperto a sinistra” (Repubblica). Massimo Adinolfi sul Mattino spiega: “Pisapia, il progetto impossibile”. Davide Allegranti, su Il Foglio, racconta: “Per il Pd l’addio di Pisapia è un guaio più per la tattica che per i voti”. Poi c’è la Boschi: Piero Sansonetti, “S’indaga sul bisnonno della Boschi” (Il Dubbio). Ma il problema vero è il rapporto con l’Europa: così segnala l’intervento conclusivo di Enrico Morando all’assemblea di “Libertà eguale”; Federico Fubini scrive: “Europa e riforma: una partita senza l’Italia” (Corriere della sera). Luigi Di Maio, intervistato da La Stampa, dice: “C’è una guerra sociale in corso. Solo l’Europa può salvarci”. Ilario Lombardo annota: “I parlamentari M5S: meglio la sinistra della Lega di Salvini” (La Stampa); Andrea Carugati riferisce: “Bersani: Io ci sono se i grillini vogliono discutere”; così che Marcello Sorgi, sempre su La Stampa, individua “Prove di alleanza all’ombra del Colle”. Infine i discorsi di Piero Grasso e di Roberto Speranza alla manifestazione di lancio di “Liberi e uguali”.

 

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4 Dicembre 2017
by Giampiero Forcesi
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NASCE “LIBERI E UGUALI”. A UN ANNO DAL REFERENDUM. RIFORME ANCORA POSSIBILI

4 Dicembre 2017

“LIBERI E UGUALI”: Stefano Folli, “L’arcipelago della sinistra sulle orme della Germania” (Repubblica); Claudio Tito, “Cade il velo del grande inganno” (Repubblica), dove l’inganno è che ci siano davvero dei candidati, come Grasso, a capo del governo; Massimo Adinolfi, “Il moralismo come offerta” (Il Mattino); Federico Geremicca, “La sinistra si allontana dal governo” (la Stampa); Luciano Canfora, “Dopo i disastri del Pd c’è qualcosa di sinistra” (intervista a Il Fatto); l’editoriale de Il Regno, di Gianfranco Brunelli, “Italia – Politica: mancanza di politica. Verso le elezioni del 2018”; Roberto Speranza, “Sfideremo il Pd collegio per collegio. Siamo dalla parte giusta” (intervista al Corriere della Sera); Gianni Cuperlo, “Incollare i cocci non sarebbe servito, ora bisogna dialogare” (intervista a Repubblica). A UN ANNO DAL REFERENDUM: Gianfranco Pasquino, “Il No del 4 dicembre 2016, una delle nostre migliori giornate” (Il Fatto); Massimo Villone, “Un anno dopo la battaglia non è ancora finita” (Manifesto); Alessandro Pace, “Basta riforme monstre, tanto non passano” Il Fatto). Matteo Renzi, invece, si appella al 41% dei Sì al referendum per il voto alle elezioni  (Enews n. 502). IUS CULTURAE, BIOTESTAMENTO: Luigi Manconi, “Riparte la mobilitazione sullo ius culturae” (Manifesto). Mario Marazziti, lettera all’Avvenire sul biotestamento: “Una visione personalista e non solo individualista” (Avvenire). ILVA: Mons. Filippo Santoro, arcivescovo di Taranto: “Sull’Ilva l’ambiente viene prima. Emiliano e Calenda si siedano al tavolo” (intervista a Repubblica).

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11 Novembre 2017
by c3dem_admin
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IL PD E LA SINDROME DI SANSONE

11 Novembre 2017

Franco Monaco interpreta Pietro Grasso e la rottura col Pd: “La mutazione genetica del Pd in tre profili” (Il Fatto), mentre Nando Pagnoncelli offre i dati sul Corriere della Sera: “Sondaggio: il Pd cala, sale M5S, al Centro destra quasi la metà dei seggi”. Ma sono alcuni altri articoli che a preoccupare di più, in particolare sul ruolo del Pd nella questione banche: Stefano Folli, “Il tempio di Draghi e i nuovi  Sansone” (Repubblica); Francesco Verderami, “Giochi pericolosi sulle banche” (Corriere); Alessandro Barbera, “Draghi e l’allarme ignorato: ‘Fatto quel che andava fatto’” (La Stampa); Marcello Sorgi, “Banca Etruria dietro la rottura Visco-Renzi” (La Stampa). E Renzi? Stefano Cappellini, “Renzi cerca nuovi alleati: ‘Una coalizione ci sarà e varrà almeno il 30%” (Repubblica). E a sinistra del Pd? Giovanna Casadio, “Da Bersani a Pisapia a Boldrini: al via la lista di sinistra” (Repubblica); Piero Bevilacqua, “Partiti autoreferenziali a caccia di leader. E l’Italia che nessuno vede” (Manifesto). E Emma Bonino? “Nessun accordo col Pd se non cambia linea sui migranti” (intervista a Repubblica). E sui migranti Nello Scavo su Avvenire racconta: “Libia, la salvezza in mare è diventata una lotteria”. Stefano Ceccanti, intervistato da Rai News, propone “Una coalizione europeista per il centro sinistra”. Su Appunti Alessandrini (area c3dem) Agostino Pietrasanta è sconsolato: “Progetto cadavere (se Prodi rinuncia e Berlusconi risorge)”. Il dem Giorgio Merlo dice: “Pd, valida lezione di Martinazzoli: recuperiamo la ‘cultura delle alleanze” (Il Dubbio).

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27 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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IL ‘FORGOTTEN MAN’ È ANCHE TEDESCO

27 Settembre 2017

Federico Fubini,Il ‘forgotten man’ è anche tedesco” (Corriere della Sera). Giorgio Napolitano, “La cancelliera paga scelte coraggiose, e la sinistra ha smesso di funzionare” (intervista al Corriere della Sera). Stefano Folli, “Da Berlino una lettera per Renzi sul futuro della sinistra” (Repubblica). Beda Romano, “Bruxelles teme i liberali al governo” (Sole 24 ore). Lucrezia Reichlin,Gli sconti che Berlino non farà” (Corriere della sera). Gian Enrico Rusconi, “I tre allarmi che arrivano da Berlino” (La Stampa). ALCUNE PIÙ AMPIE RIFLESSIONI: Corrado Ocone, “Socialismo scompare ovunque” (Il Mattino). Mauro Magatti, “La sfida di uno sviluppo che argini i populismi” (Avvenire). Gian Enrico Rusconi, “Rafforzare il diritto di cittadinanza” (La Stampa). Cesare Lanzetti, “Europa in cerca di un nuovo umanesimo” (Avvenire).

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13 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LO IUS SOLI SOFFOCATO DALLE PAURE (DEGLI ELETTORI E DEI POLITICI)

13 Settembre 2017

Alessandro Trocino: “Fermata la legge sullo ius soli: mancano i voti” (Corriere della sera). Stefano Folli spiega le reticenze del Pd sulla legge (e il suo uso strumentale): “Ius soli, il bivio per il voto utile” (Repubblica). Ancora su Repubblica Fabio Bordignon fa il punto sui consensi nel Paese: “Cittadinanza, crollano i sì dal 70% al 50 in pochi mesi”, e, del resto, Ilvo Diamanti dice: “Immigrati, cresce la paura. Il 46% si sente in pericolo”. Però qualcuno nel Pd ancora spera, e forse lo stesso Gentiloni: Goffredo De Marchis, “Gentiloni detta le priorità: Prima blindiamo la manovra”. Gianni Cuperlo, intervistato dal Corriere della Sera: “Questo impegno non può essere archiviato”. Marcello Sorgi, su La Stampa, elogia il Parlamento e il Governo per le molte riforme fatte e invita a proseguire nel cammino, ma ritiene troppo divisivo il tema dello ius soli: “Le occasioni da non sprecare”. Luigi Manconi sul Manifesto dice: “Senza ius soli una democrazia più povera”. Sempre sul Manifesto Guido Viale discute l’intervento del papa sui migranti: “’Quanti posti ho?’ Dipende dalla febbre della politica”.

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