Eugenio Scalfari pone a Renzi (di cui racconta la rivalità con Macron) una sfida precisa: gli dice che ha una sola possibilità per portare l’Italia ad una qualche autorevolezza in Europa, unendo cioè nel centrosinistra le figure di Prodi, Letta e Veltroni (“Macron ha in mano l’Europa. E Renzi come risponde?”). Romano Prodi, a sua volta, sul Messaggero, scrive che l’europeismo va bene, ma di fronte alle attuali scelte di Macron bisogna reagire in senso nazionale (“Ma l’Italia non può fare la crocerossina dell’Europa”). Ugo Magri descrive “La strategia del Quirinale per rompere l’isolamento” dell’Italia (La Stampa). Federico Fubini descrive “L’insostenibile costo della linea Macron” (Corriere della sera). Bill Emmott giustifica il nazionalismo di Macron ma gli imputa troppa fretta e unilateralità (“La tentazione di tornare a De Gaulle”, La Stampa). Maurizio Molinari spiega, su La Stampa, le ragioni geopolitiche dell’ostilità francese nei confronti dell’Italia nello scenario libico (“Nel Maghreb la contesa fra europei”). Emma Bonino mette in questione l’accordo Italia-Libia: “L’accordo con Sarraj, senza le 150 milizie e Haftar, è già fragile” (intervista a Il Fatto). Stefano Folli auspica che in Italia si facciano sentire le voci che credono nell’Europa (“Manca l’Europa nel dibattito del nostro paese”, Repubblica). Marcello Messori invita a guardare all’essenziale: “Europa, perché serve l’unione fiscale” (Repubblica).
30 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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