25 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Mancano le idee, manca il dibattito, e la strada è in salita. L’incontro tra Prodi e la rete c3dem

25 Gennaio 2017
di Giampiero Forcesi

 

L’assemblea della rete c3dem dello scorso 21 gennaio a Bologna ha avuto due momenti: uno pubblico, incentrato sull’incontro e il dialogo con Romano Prodi, con lo scopo di riflettere sui principali nodi dello scenario internazionale, l’altro ristretto ai membri della rete (seppur aperto a chi fosse interessato), con lo scopo di eleggere un nuovo gruppo di coordinamento e ragionare sulle prospettive future.

Il tema scelto per l’incontro con Prodi era amplissimo. Diviso in tre parti: lo scenario mondiale (“Globalizzazione, conflitti, disuguaglianze: la situazione nel mondo…”),  il da farsi (“… le possibili vie da percorrere…”) e il nodo di sempre (“ …  il possibile contributo dei cattolici democratici”).

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16 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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L’AMERICA DI TRUMP E LA CINA. CONFLITTO?

16 Gennaio 2017

Romano Prodi mette in guardia, ma senza indulgere a troppo pessimismo, sul nascente conflitto tra gli Usa di Trump e la Cina: “Perché la guerra tra la Cina e l’America si può evitare” (Messaggero). Alberto Alesina, anch’egli assai preoccupato per il protezionismo di Trump, contesta sul Corriere della Sera “L’illusione che Trump sia Reagan”. Federico Rampini, su Repubblica, è più possibilista e riferisce che secondo Stiglitz il protezionismo di Trump potrebbe funzionare: “L’economia di Trump”. Il citato Joseph Stiglitz, su Repubblica, scrive che cresce la rabbia dei cittadini contro la troppa disuguaglianza e suggerisce il che fare: “La rabbia è già esplosa. Urgenti nuove regole su tasse, bonus e lobby”. Sulle forti disuguaglianze sociali nell’Occidente è uscito il Rapporto Oxfam (“Quando la ricchezza di pochi è un freno per il benessere di tutti”). Sul Corriere Slavoy Zizek sostiene che, paradossalmente, la destra americana è l’unica forza che sostiene seriamente i lavoratori: “Trump sorpassa a sinistra le arroganti elite liberali”.

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2 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL CAMPO MINATO AI CONFINI DELL’EUROPA

2 Gennaio 2017

Stefano Stefanini, su La Stampa, ricorda che da ieri l’Italia è membro del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e che ha la presidenza del G7, e avverte di quanti e quanto gravi problemi internazionali dovrebbero vedere l’Italia impegnata per la loro risoluzione se non anche protagonista (“Il campo minato ai confini dell’Europa”). L’intervista di Staffan De Mistura (Onu) sulla situazione in Siria: “La tregua in Siria questa volta può funzionare” (Corriere della Sera). Alessandro Orsini, “Il nodo della Siria che spaventa anche l’Europa” (Messaggeto). Bernardo Valli, “I nuovi nemici di Erdogan” (Repubblica). Adriana Cerretelli, “I ventotto e quel lusso pericoloso dell’inazione” (Sole 24 ore). Sul confronto tra Obama, Trump e Putin, Michael Walzer dice al Corriere della Sera: “Ma questo è soltanto l’inizio. C’è un piano americano per mostrare ai russi l’arroganza dello zar”; e alla Stampa: “I fantasmi del passato si riaffacciano sull’Europa”. Mario Del Pero, “Due debolezze nascose dietro i muscoli” (Messaggero). Diverso il giudizio di Mario Platero sul Sole: “Trump apre al dialogo per voltare pagina”.

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15 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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MEDIA, SIATE PIÙ UMILI

15 Novembre 2016

Interessante segnalazione di Francesco Verderami: “Così cresce il partito del proporzionale” (Corriere della sera). Stefano Folli descrive “L’ora del disordine” nella politica italiana, dopo la vittoria di Trump (Repubblica). Mauro Magatti dice della necessità per i media di riconoscere la difficoltà di raccontare e spiegare la realtà (“La battaglia dell’umiltà”, Corriere della sera). Alessandro Portelli sul Manifesto descrive le miopie con cui si legge la realtà americana (“Troppe etichette, troppi sondaggi, poca vita reale”). Ernesto Galli Della Loggia spiega la vittoria del trumpismo con l’indifferenza di destra e sinistra verso valori, abitudini, e vita quotidiana degli strati popolari (“La politica e gli ideali perduti”, Corriere della sera). Non del tutto dissimile “L’amaca” di Michele Serra su Repubblica. Angelo Cannatà, sul Fatto, rimprovera a Scalfari di dar ragione al papa ma poi difendere le oligarchie del potere (“Scalfari e il papa: due posizioni contrastanti”). Negare i diritti umani ai migranti, ci ricorda Michele Ainis, significa diminuire, non aumentare, la nostra insicurezza (“L’esorcismo dei diritti per fermare la paura”, Repubblica). In un’intervista a Repubblica Giulio Tremonti esalta il populismo: “Il populismo è la rivoluzione”. Su una lunghezza d’onda non lontana anche Paolo Favilli sul Manifesto: “Trump, il populismo e la misura del consenso”. Su Il Fatto un drastico Fabrizio D’Esposito esalta papa Francesco populista: “Populismo parola maltrattata. La scossa del papa rivoluzionario”.

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14 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RASSEGNARSI AL POPULISMO (MAGARI QUELLO INCLUSIVO)?

14 Novembre 2016

Paolo Pombeni, sul mulino online, dice che in Italia bisogna smetterla tutti di fomentare il populismo e riportare la razionalità in politica (“Un’altra politica”). Roberto Esposito pare invece orientarsi a distinguere tra populismo inclusivo (che non fa muri contro gli immigrati) e populismo esclusivo, e a contentarsi del primo (“L’altro populismo”, Repubblica). Claudio Cerasa difende i media che hanno contrastato Trump, anche se hanno sbagliato le previsioni sull’esito del voto (“L’America, Trump e la grande lezione del giornalismo obiettivo”, Il Foglio). Enzo Moavero Milanesi esamina “L’impatto del fattore Trump sui fragili equilibri della Ue” (Corriere della Sera). Giovanni Sabbatucci scrive su “I rapporti Usa-Ue e il ruolo chiave della Germania” (La Stampa). Paolo Onofri valuta “L’effetto Trump sulla ripresa italiana” (Repubblica). Gianni Riotta s’aggira “Tra gli ex operai di Detroit che hanno tradito Hillary” (La Stampa). Sabino Cassese sottolinea che Hillary ha preso 600.000 voti popolari più di Trump (“Democrazia americana. I paradossi del voto popolare”), Corriere della Sera). Per l’analista Joseph Nye Trump “Non potrà governare con le minacce. E l’eredità di Obama resterà” (intervista a Repubblica). Per il giornalista Michael WolffDonald non ha idea di cosa fare, ma è genuino, non sarà un mostro” (intervista al Corriere della sera). Salvatore Cannavò, su Il Fatto, rifila un giudizio drastico (e filo-M5S): “La vecchia socialdemocrazia non ha più nulla da dire”).

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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ILLUDERSI SU TRUMP?

13 Novembre 2016

Lucrezia Reichlin critica la solo apparente politica economica keynesiana di Trump: “America: un errore illudersi” (Corriere della Sera). Sergio Fabbrini teme l’effetto Trump sulle relazioni internazionali: “L’America isolazionista e l’Europa senza politica” (Sole 24 ore). Anche Romano Prodi esorta l’Europa a decidersi per una maggiore unità: “Ma l’Europa non pensi di delegare il suo futuro” (Messaggero). Luigi Zingales sul Sole 24 Ore ritiene che Trump finirà per fare la politica di Bush con effetti negativi per l’Europa e l’Italia: “La via americana di una ‘nuova’ crescita e i rischi per l’Italia”. Fabrizio Tonello sul Manifesto difende Hillary e Obama ma li giudica subalterni alle politiche neoliberiste:“La fine dell’illusione democratica”. Il direttore del Wall Street Journal, Gerard Baker, definisce Trump un populista e non un conservatore ma afferma: “Sorpresi dal vento populista, ma Trump non odia la finanza” (intervista al Corriere della Sera). Ezio Mauro sull’Espresso fa un’analisi molto fosca e parla di “una destra al cubo salita in cima al mondo” e di una sinistra e di un Occidente ridotti a gusci vuoti: “Cosa insegna all’Europa Trump”. Diversa la lettura del voto americano nell’editoriale di Maurizio Molinari su La Stampa che parla di un paese che dà voce alle sue diverse anime in un dinamismo che resta vitale: “L’eccezione che distingue gli Stati Uniti”. E Gianni Riotta scrive: “Se l’Europa non capisce l’America”.  Bernie Sanders si impegna a riformare il Partito democratico e dare voce alle istanze degli strati popolari emarginati: “Addolorato ma non sorpreso” (Repubblica).

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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I CATTOLICI USA, DONALD TRUMP E RONALD REAGAN

13 Novembre 2016

Massimo Franco, “Quei cardinali che tifano per Trump” (Corriere della Sera). John Allen jr., “I cattolici hanno scelto Trump per dire no al sistema” (intervista a Repubblica). Massimo Faggioli, “E’ riuscito a far leva sulle paure del fronte bianco e cristiano” (intervista all’Avvenire) e “Trump presidente: vescovi troppo ‘timidi’ nel criticarlo” (intervista all’Huffington post). Danielle Bean, “I cattolici si sono sentiti disprezzati sotto Obama” (La Croix). Matteo Matzuzzi, “Cattolici per Trump” (Foglio). Eugenio Scalfari dialoga con papa Francesco: “Trump? Non giudico. Mi interessa soltanto se farà soffrire i poveri” (colloquio su Repubblica). Michael Novak, “Ha le qualità per essere il nuovo Reagan” (intervista a La Stampa). Sergio Fabbrini, “Non è Ronald Reagan. Ha vinto con la destra estrema” (intervista all’Unità). Angelo Panebianco, “Trump come Reagan? Paragone sbagliato” (Corriere della Sera). Giovanni Orsina, “Il laboratorio dove nasce la nuova destra” (La Stampa). Leonardo Becchetti, “Con Trump l’ombra del conflitto di interessi” (Avvenire).

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12 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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SIAMO MAESTRI O VITTIME DEL POPULISMO?

12 Novembre 2016

Così Romano Prodi: “Siamo noi europei i cattivi maestri del populismo” (intervista a La Stampa), e “Senza regole l’economia globalizzata genera mostri” (intervista a Il Giorno). Barbara Spinelli, sul Fatto, critica i democratici Usa e tutte le sinistre europee, e guarda con simpatia a Grillo: “Le vecchie sinistre si sono suicidate”. Guido Moltedo, sul Manifesto, dà credito invece ai giovani che manifestano nelle città americane contro Trump: “Un conflitto permanente li seppellirà”. Sempre sul Manifesto Leonardo Paggi parla de “La creatività malefica di Donald Trump”. Anche Roberto Toscano non è indulgente con Trump: “Allacciamo le cinture” (Repubblica). Sulla stessa linea è Timothy Garton Ash, “Demoliremo le barriere” (Repubblica). Come la Spinelli, Marco Gervasoni rifiuta di parlare di populismo e nel voto americano legge “Una lezione per la sinistra mondiale” (Gazzettino). Idem Mauro Barberis  sul Secolo XIX: “La vera destra batte sul campo la falsa sinistra”. Sul quotidiano liberale L’Opinione Cristofaro Sola titola: “Donald Trump e la rivincita della democrazia”. Giuliano Ferrara ironizza su “Lo spettacolo dell’Italia ‘de sinistra’ e antipolitica che si sveglia trumpista” e ci ritorna sopra: “Mi dispiace ma non capisco certo trumpismo” (Il Foglio).  Claudio Cerasa sul Foglio avanza un’ipotesi ardita: “Il nuovo bipolarismo dopo Trump“. Gianni Riotta spiega: “Alle origini della rivolta. Il popolo di Trump” (La Stampa). Ian Bremmer s’interroga: “Le crisi globali. Che farà Trump” (Corriere della sera). Francesco Daveri rileva “L’incoerenza economica delle ricette di Donald Trump” (lavoce.info). Giulio Sapelli sostiene che “Torna strategico il dialogo con il Cremlino” (Messaggero). Per Marta Dassù, “Per i governi europei la Casa Bianca è rischiosa sul fronte interno” (La Stampa). Per Donald Sassoon: “Ha vinto con le promesse, ma governare è un’altra cosa” (intervista all’Unità).

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10 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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DONALD TRUMP, L’EUROPA E L’ITALIA

10 Novembre 2016

Guido Rampoldi,I rischi per la Ue e l’esultanza dei duri” (Il Fatto). Marco Olivetti, “Ora tocca agli europei riprendersi la storia” (Avvenire). Moises Naim, “L’Europa è rimasta sola a difendere i valori comuni” (La Stampa). Luciana Castellina, “Un campanello d’allarme per i governanti europei” (Manifesto). Mauro Calise, “L’Europa fermi il contagio con il lavoro” (Il Mattino). Antonio Polito, “E’ nata la nuova destra” (Corriere della Sera). E L’ITALIA? Lina Palmerini, “L’onda populista affonda l’Italicum” (Sole 24 ore). Carlo Bertini, “Renzi: ‘Trump ha rappresentato il cambiamento rispetto ai Clinton. Ma il referendum è altra storia’” (La Stampa)”. E LA CHIESA? Secondo Sandro Magister, intervistato da Italia Oggi, “Per la chiesa cattolica Trump è meglio della Clinton”.

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10 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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DONALD TRUMP E L’AMERICA CHE VERRÀ

10 Novembre 2016

Enrico Letta, “Ormai l’antipolitica governa il mondo” (intervista a La Stampa). Giorgio Napolitano, “Pericolo da non sottovalutare” (Unità). Giuseppe Berta, “L’ombra lunga di protezionismo e recessione” (Secolo XIX). Massimo Salvadori, “E’ un terremoto politico” (intervista all’Unità). Meno preoccupato Vittorio E. Parsi, sull’Avvenire: “Ma The Donald era già in mezzo a noi”. Luigi Zingales, “Perché Hillary ha fallito” (Sole 24 ore). Alexander Stille, “L’errore delle elite” (Repubblica). Gianni Riotta, “Se l’istinto è più forte dei sondaggi” (La Stampa). Massimo Gaggi, “L’America che verrà” (Corriere della Sera). Mario Platero, “Quale sarà il vero Donald?” (Sole 24 ore). Due interviste piuttosto filo-Trump pubblicate da Vita: Marco Luigi Bassani, “Capire Trump o perderci per sempre” e Michael Gecan, “L’elezione di Trump? Colpa del flop di Obama sul welfare”.

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