23 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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RIFORMA DELLA COSTITUZIONE. RITORNA IL DIBATTITO

23 Luglio 2017

L’articolo, messo ieri qui in rassegna, di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, che auspicava una riforma della prima parte della Costituzione insieme a una serie di riforme liberali ispirate alla proposta di tassa unica al 25% formulata dall’Istituto Bruno Leoni (vedi qui Nicola Rossi, “Una flat tax al 25% per salvare il Paese dal fisco”,  una sua intervista al Sole 24 ore “Piaccia o no, la flat tax è trasparente”, e sul Foglio l’articolo di Carlo Stagnaro, “Una flat tax di sinistra”), ha suscitato un interessante dibattito. Ieri sul Corriere è intervenuto Valerio Onida dicendo che della flat tax si può discutere, benché egli sia contrario, ma non già di riforma dei principi della Costituzione (“La Costituzione garantisce i diritti sociali dei cittadini”). Oggi, di nuovo sul Corriere interviene Sabino Cassese, favorevole a una riforma del fisco, e non del tutto contrario a una revisione della prima parte della Costituzione, che però rinvia a tempi più maturi, proponendo invece interventi riformatori “minori” sulla pubblica amministrazione (“Riformiamo i ‘rami bassi’ delle nostre istituzioni”). Sul Mattino, invece, Biagio De Giovanni, filosofo di sinistra ora vicino al Pd, sostiene che la difesa a oltranza della Costituzione del 1946 rischia di fare da sentinella a una postazione sempre più vuota, e sostiene che è tempo di nuovo potere costituente, da mediare però con il livello costituzionale europeo (“Costituzione, le ragioni per cambiare”). Non si inserisce in questo dibattito, ma tocca temi vicini l’intervento di Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore, che descrive i guasti prodotti dall’esito del referendum del 4 dicembre e si augura un’intesa di governo tra le principali forze politiche non populiste, dopo le prossime elezioni, che riprenda in mano la riforma costituzionale con l’obiettivo di assicurare la stabilità del governo (“Un patto di governo per le riforme”). Anche un arruffato articolo di Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere di due gioni fa, va in direzione di un’esigenza di maggior efficienza delle istituzioni (“La politica senza potere nell’Italia del non fare”).

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7 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PROPORZIONALE SÌ, PROPORZIONALE NO

7 Giugno 2017

Della legge elettorale Stefano Ceccanti offre “Una guida aggiornata ai testi”. Angelo Panebianco, sul Corriere della sera, parla di “Una legge dannosa” (perché il proporzionale ora “non è in grado di fermare i partiti antisistema”). Gustavo Zagrebelsky evoca “la nave dei folli” e ci vede il primato de“Gli interessi di bottega”, non quelli del bene comune (Repubblica). Anche Ezio Mauro evoca “La talpa cieca della sinistra” (Repubblica). Marcello Sorgi vi legge “L’incoscienza dei leader” (La Stampa). Roberto D’Alimonte dice: “Il patto proporzionale salvato a discapito della governabilità” e poi illustra “Chi vince e chi perde con il rebus proporzionale” (Sole 24 ore). Mauro Calise, invece, dice che è “L’unica (mediocre) risposta possibile” (Mattino). E anche Paolo Pombeni in sostanza la difende contro troppi luoghi comuni: “Proporzionale per davvero”. La difende Piero Fassino in un colloquio sul Foglio (“Legge elettorale, il Pd, la sindaco Appendino”). Torna a difenderla Valerio Onida, che spiega: “Un buon sistema elettorale deve favorire convergenze” (Corriere della Sera). Claudio Cerasa ironizza su “La fine del romanzo politico del maggioritario” (Il Foglio). Sabino Cassese riprende la proposta di Luigi Zanda di lavorare soprattutto sui regolamenti parlamentari: “Dare al Parlamento il ruolo che gli spetta” (Corriere). Mentre Ugo De Siervo paventa la “Trappola bocciatura” (La Stampa). Sulla questione dei nominati, il pd Dario Perrini scrive: “La grande bufala dei nominati” (italiaincammino), Walter Tocci insiste: “Il rischio di un Parlamento devoto ai capi partito”. Il Fatto e il Manifesto pubblicano un documento di Anna Falcone e Tommaso Montanari: “Un’alleanza popolare per la democrazia e l’uguaglianza”. Sul Foglio Marianna Rizzini avverte: “L’ircocervo Grillo-Salvini esiste. Parlano Orsina, De Giovanni e Adinolfi”.

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5 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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PER VALERIO ONIDA LA RIFORMA ELETTORALE ORA VA BENE

5 Giugno 2017

Dopo le ultime modifiche della legge elettorale, per Valerio OnidaOra il testo è ok, rispecchia la nostra realtà politica” (intervista a Repubblica). Massimo Villone spiega sul Manifesto “Perché alla sinistra conviene il proporzionale”. Ma, sempre su Repubblica, Rosy Bindi dice: “Il Pd si fermi su questa legge o non sarà più il mio partito”. Romano Prodi in un’intervista a Il Fatto dice “La mia tenda è vicina al Pd, ma se Renzi si mette con B. io vado altrove”; e sul Messaggero di domenica: “Senza stabilità questo Paese non aggancia la ripresa”. Silvio Berlusconi, intervistato da Il Giornale, dice: “Mai con Renzi. Il centrodestra diviso alle urne tornerà unito al governo”. Su Repubblica Eugenio Scalfari contesta alla legge elettorale che renderebbe inutile il Senato, ma soprattutto invita Renzi a cercare l’alleanza con la sinistra e con il centro di Alfano e Parisi e a non andare a elezioni anticipate (“La riforma che mette la camicia di forza al Senato”). Francesca Schianchi riferisce: “Pisapia inaugura la competizione: ‘complicata un’alleanza con il Pd’” (La Stampa). Goffredo Bettini, della minoranza dem, scrive a Pisapia sul Manifesto e fa una proposta: “Caro Pisapia, pratichiamo ora il futuro centrosinistra”. Claudio Cerasa lancia di nuovo il suo allarme: “L’establishment che non si oppone al grillismo” (Il Foglio). Da Luigi Di Maio, intervistato dal Sole 24 ore, il programma economico di governo: “Sì al taglio del cuneo, più investimenti e calo dell’iva”. E sul Mattino G.A. Falci informa: “Napoli, De Mita prova a rifare la balena bianca”. Biagio De Giovanni sul Mattino: “L’Italia debole nel caos globale”.

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12 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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SUL CASO GRILLO. SUL CASO CONSIP. SULLE PRIMARIE PD

12 Aprile 2017

SUL CASO GRILLO: “Gran lettera al Foglio del vicepresidente dei senatori Pd”: così il direttore del Foglio presenta sul suo giornale una lettera di Alessandro Maran (“Contro i grillismi, meno male che c’è anche Berlusconi”). E Claudio Cerasa scrive poi un suo commento: “Manifesto del buon senso antisfascista”. Valerio Onida, intervistato da Repubblica, dice di Grillo: “Il fondatore vittima delle sue stesse norme. Non ha l’ultima parola”. Anche Massimo Villone sul Manifesto commenta la sentenza della magistratura sul caso Grillo a Genova: “Se la forma fa a pugni con la sostanza”. Matteo Marcelli su Avvenire: “I giuristi: la votazione va ripetuta. Serve la legge sui partiti”. Più in generale sui 5 Stelle un interessante articolo di Alessandro Campi sul Mattino: “Se operai e imprenditori votano M5S”. SUL CASO CONSIP: Marcello Sorgi, “Una svolta che riapre la partita” (La Stampa). Luciano Violante, in un’intervista al Corriere Fiorentino: “Qualcuno ha chiesto a quel carabiniere di falsare le prove”. Mauro Calise, “Le carriere sotto la ghigliottina del fattore ‘M’” (Mattino). Claudio Cerasa sul Foglio: “Dramma italiano, la Repubblica delle patacche”. SUL PD E LA SINISTRA: l’editoriale di Stefano Folli su Repubblica sul Pd e la legge elettorale (“Il colpo d’ala che non c’è“) e quello di Marcello Sorgi su la Stampa (“La pantomima incrociata sulla legge lettorale“). Un’intervista di Andrea Orlando al Manifesto: “Pd, assurdo correre soli alla sconfitta”. Paolo Delgado, “L’addio di Rosy Bindi, la pasionaria amata e odiata” (Il Dubbio). Goffredo Bettini sul Manifesto (“La rete a 5 stelle non è la soluzione alla crisi della rappresentanza”) replica con considerazioni interessanti a un articolo di Aldo Carra (“Le primarie lanciano un leader, non rigenerano la democrazia”).

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22 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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ONIDA E CECCANTI: OPINIONI A CONFRONTO SUL CASO MINZOLINI

22 Marzo 2017

Sul caso Minzolini il Sole 24 ore ospita il parere di Valerio Onida (“Una votazione contra legem”) e quello di Stefano Ceccanti (“Ma le Camere hanno potere di giudizio”). Sullo stesso tema Franco Monaco scrive al Fatto quotidiano: “Dai ‘garantisti’ la gogna contro Sinisi”. Invece Luigi Manconi dice: “Contrario alla decadenza perché valuto il merito” (intervista alla Repubblica). Due interventi in tema di populismo: Moises Naim a colloquio con il Foglio (“Il populismo impotente”) e Angelo Panebianco sul Corriere della Sera (“Chi odia la società aperta”). Sabino Cassese stigmatizza “Il vuoto della politica” (colloquio con il Foglio). Nando Pagnoncelli, intanto, avverte: “I Cinque Stelle staccano il Pd” (Corriere della sera). E Claudio Cerasa invoca: “Fate presto, non fate Grillo” (Il Foglio). E Pippo Civati ci dice “Perché la sinistra punta sul modello Pizzarotti” (al Foglio).

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29 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL SÌ CON RABBIA DI ARTURO PARISI. L’APPELLO DI ZAGREBELSKY A FERMARE GLI APPRENDISTI STREGONI

29 Novembre 2016

Parola a Prodi”, esclama il direttore de La Nazione Andrea Cangini, augurandosi che l’ex premier dica come voterà il 4 dicembre. Come vota lo ripete il prodiano Arturo Parisi in un’intervista a Repubblica: “Dico Sì con rabbia. Renzi deve smetterla di sentirsi l’unico che cambia le cose”. Sul Sole, Valerio Onida dice che con la riforma “Si rischia un capo dello Stato eletto da una minoranza”, mentre Roberto D’Alimonte dice l’opposto: “Scelta di garanzia che bilancia il maggioritario”. Intervistato da La Stampa, Gustavo Zagrebelsky dice: “Costituzione indifesa come a Weimar. Fermiamo gli apprendisti stregoni”. E l’antropologa Amelia Signorelli, intervistata da Il Fatto, esclama: “Fermiamoli, voglio distruggere la democrazia”. Invece, per Tony Blair, intervistato dal Corriere della Sera, “Il voto italiano è contro la burocrazia, non contro la democrazia”. Il punto odierno lo delinea Maria Teresa Meli sul Corriere: “Renzi e l’ipotesi delle dimissioni anche se vince”. E Paolo Pombeni guarda al dopo: “Il tempo lungo per ricomporre le divisioni” (Sole 24 ore).

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6 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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UNA LETTERA DI FRANCO MONACO SUI DOVERI DEI CITTADINI. E ALCUNE NOTE ECCLESIALI

6 Novembre 2016

Franco Monaco riprende la proposta di Valerio Onida di un incremento temporaneo dell’imposta sui redditi per finanziare la ricostruzione dei territori terremotati (“La Costituzione e i doveri dei cittadini”, lettera al Corriere della sera). Nunzio Galantino, sul Sole 24 ore, difende il papa dalle critiche mossegli per l’attenzione data ai carcerati (“Il carcere e la fatica del perdono”). Reso noto il nuovo statuto della Pontificia Accademia per la Vita, voluto da papa Francesco: mons. Vincenzo Paglia parla di “Un disegno umanistico” (intervista alla Radio vaticana), e Sandro Magister titola: “Nuovo statuto … E ora via alle epurazioni”. Sul Foglio inizio di un’inchiesta di Mattia Ferraresi: “La Chiesa vive meglio nel mondo di Trump o di Hillary?”. Paolo Ricca, “La riforma protestante e le prospettive dell’unità” (intervista a Riforma); Adriano Prosperi, “La lezione di Lutero che non abbiamo mai imparato” (Repubblica); Fulvio Ferrario,500 anni dalla riforma. Il Cristo inattuale” (Il Regno). Paolo Rodari, “Il terremoto di Radio Maria” (Repubblica).

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3 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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LA BUFERA SULL’IPOTESI DEL RINVIO DEL REFERENDUM

3 Novembre 2016

Carlo Bertini, “Dimissioni e reincarico a tempo. Il piano di Renzi se vince il No” (La Stampa). Emilia Patta, “La difficile intesa sull’Italicum e lo strappo di Bersani” (Sole 24 ore). Famiglia Cristiana intervista Sabino Cassese (“La riforma dà un segnale alla Ue. Dimostra che sappiamo aggiornarci”) e a Valerio Onida (“La Carta è fatta per durare, non per provare il dinamismo del paese”): leggi qui entrambe le intervisteFerdinando Giugliano, “La London School scommette sulla vittoria del No” (Repubblica). Alessandro Pace, su Repubblica: “Riforma illegittima di un Parlamento legittimo”. Poi, sul tema di un possibile rinvio del voto (aperto da un intervento di Pierluigi Castagnetti: vedi qui), ancora Alessandro Pace in un’intervista a La Stampa: “Rimandarlo è una violazione delle norme costituzionali”; Massimo Villone, “L’illusione che rinviare significhi vincere”; Massimo Adinolfi, “La democrazia e i giochi pericolosi” (Mattino); Stefano Folli, “Il segno della debolezza”. E ancora: Marcello Sorgi, “Il voto sotto la lente dei giudici” (La Stampa); Stefano Ceccanti, “Deriva giustizialista” (Il Giorno); Luigi Ferrarella, “Così la giudice Dorigo può inviare alla Consulta il ricorso di Onida” (Corriere della sera).

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3 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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VALERIO ONIDA: PER IL SISMA IL GOVERNO VARI UN AUMENTO TEMPORANEO DELL’IMPOSTA SUI REDDITI

3 Novembre 2016

Valerio Onida, riprendendo sul Corriere della Sera un articolo di qualche giorno fa di Mauro Magatti (“Solidarietà e innovazione per farci sentire più sicuri”), critica l’approccio del governo Renzi ai drammi del terremoto, dicendo che, invece di distribuire rassicurazioni e illusioni a buon mercato, meglio sarebbe far approvare una legge speciale che introduca un aumento temporaneo dell’imposta sui redditi, e far ricorso così alla solidarietà di tutti i cittadini (“Una politica di ampio respiro, non di sole rassicurazioni”). In qualche modo simile, ma non universalistica, la proposta di Gianni Cuperlo sull’Unità (“Dopo il sisma, una proposta”). Di un altro ordine, più modesto ma utile e pratico, il suggerimento di Dario Di Vico, che ricorda come i borghi appenninici siano in crisi da tempo e si vadano spopolando di giovani (“Un futuro alle imprese”, Corriere della sera). Un intervento di Giuliano Pisapia su Repubblica: “Il mestiere di sindaco, garante della comunità”.

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27 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LA VALLE REPLICA A SERRA. MONACO A CISL E ACLI. E I DOSSETTIANI SI DIVIDONO SU RENZI

27 Ottobre 2016

I dossettiani si dividono su Renzi” (così Raffaele Porrisini su Italia Oggi). “Ho l’impressione che nella partita delle riforme istituzionali – scrive Franco Monaco al direttore dell’Avvenire – un po’ tutti rischiamo di sacrificare una parte del patrimonio di idealità e di democrazia di cui siamo eredi”; Monaco si riferisce in particolare alla Cisl e alle Acli, cui rimprovera la scelta pubblica per il Sì al referendum (“Tra verticalizzazione e collateralismi?”): l’articolo è nella stessa pagina dell’interessante articolo di Marco Olivetti in difesa di un certo ritorno al centralismo dello Stato (cliccare su “Andare oltre la ‘vetocrazia’ con un nuovo regionalismo”). Su Repubblica, a confronto le opinioni di Valerio Onida e di Tiziano Treu: “Stato e regioni: perché Sì Treu e perché No Onida”. Di Valerio Onida e Barbara Randazzo il testo del ricorso al Tribunale civile di Milano contro il referendum perché pone un solo quesito a fronte di molti e diversi articoli della Costituzione modificati. Ancora su Repubblica la risposta di Raniero La Valle a Michele Serra, che lo aveva criticato in una sua Amaca, e la replica di Serra: “Riforma, democrazia e ruolo del mercato”. Laura Ronchetti presenta un numero di “Democrazia e Diritto” a sostegno delle ragioni del No. Un articolo fuori dal coro di Pietro Ichino: “Perchè la campagna referendaria è tutt’altro che brutta” (Foglio). Salvatore Settis scrive al direttore del Corriere: “Oltre le ragioni e i torti del Sì e del No”. Biagio De Giovanni si meraviglia che si ritenga separato dal contesto politico-sociale europeo il voto al referendum: “La sovranità nel destino di un voto” (Mattino).

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