16 Gennaio 2013
by Vittorio Sammarco
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16 Gennaio 2013
Abbiamo ricevuto un contributo sul rapporto tra politica e questioni etiche. Lo pubblichiamo augurandoci che altri vogliano intervenire
Se è vero che il previsto “Todi 3” romano è saltato per evitare contrasti sui principi non negoziabili e per abbandonare il lancio di un’ Opa cattolica sul centro di Monti, vuol dire che in questa occasione la ragione ha prevalso sulla passione. Impedire conflitti religiosi e divisioni sulla tutela di quei “principi” che spesso convincono anche non credenti, così come abbandonare l’illusione di un ritorno all’unità politica che non convince nessuno, specie l’ormai maturo pluralismo delle scelte, vuole anche dire stare con i piedi per terra della storia. Prudenza somma è infine tenere bassa la voce su questioni che interessano l’antropologia dei nostri tempi. La donna e l’uomo. La vita e la morte. La famiglia.
1) Dunque le attese di alcune associazioni cattoliche todine, decise a fare delle leggi “eticamente sensibili” un punto prioritario del programma politico dei partiti di centro nel corso della tornata elettorale – quasi a farne una bandiera identitaria del montismo – sono andate deluse. E benché la contrarietà di Monti alle nozze gay, ribadita anche nei comizi, fosse da tempo nota, allo stesso Monti e a tutti coloro che hanno suggerito di soprassedere va dunque il merito di avere allentate le possibili tensioni.
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