Si è aperta ieri, durerà un anno e tende a coinvolgere tutti i cittadini la Conferenza sull’Europa per riprogettarne il volto, l’identità e il funzionamento. Francesca Basso, “Il futuro dell’Unione tra partecipazione e modifiche dei trattati” (La Stampa). Gianfranco Pasquino, Roberto Santaniello, “Discutere il futuro dell’Europa si può (e si deve)” (il Mulino). Sergio Fabbrini, “La Ue, un progetto artificiale che guarda al futuro” (Sole 24 ore). Romano Prodi, “Il futuro dell’Europa e le beghe che dividono” (Messaggero). Maurizio Ferrera, “Il welfare al di là dei confini” (Corriere della sera). E anche l’ex premier dice la sua: Giuseppe Conte, “I miei cinque punti sul futuro dell’Europa” (Corriere). Nell’Europa dell’Est le acque, per fortuna, si muovono: Wlodek Goldkorn, “Se l’altra Europa si fa sentire” (Repubblica). Ad ovest, però (Spagna, Inghilterra, Francia. Italia…): Enrico Franceschini, “La sinistra senza identità” (Repubblica); e Isabella Bufacchi: “La SPD cerca di recuperare il terreno perduto” (Sole 24 ore). E poi Lucio Caracciolo: La scommessa degli scozzesi” (La Stampa). NEL MONDO: Carlo Bastasin, “Gli stimoli di Biden per riavvicinare le due Americhe” (Repubblica). Laura Pennacchi, “Stato e lavoro, Biden un esempio di radicalismo” (Manifesto, qualche settimana fa). Danilo Taino, “Ancora l’inflazione? Il ritorno del mostro” (Corriere della sera). Zvi Schuldiner, “Israele-Palestina, un’escalation di pulizia etnica” (Manifesto). Gad Lerner, “Gerusalemme, lo sfratto che calpesta la storia” (Il Fatto). Gerardo Stabile, “L’Afghanistan piange le sue studentesse” (La Stampa). Paola Severino, “Non lasciamo sole le donne di Kabul” (la Stampa). Olga Misik, “In Russia le idee fanno paura” (intervista a Repubblica).