COSCIENZA: in ascolto delle relazioni di amore – ORIENTAMENTI SOCIALI SARDI: l’ottantesimo anniversario “dei laureati cattolici”- CIVILTA’ CATTOLICA: il senso e il valore del lavoro – IL GALLO: “Teologia e violenza”.

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Un’appassionante invocazione a “mettersi in ascolto delle relazioni di amore” è pubblicata sul numero 3/4 di Coscienza, la rivista del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale. Si tratta di un articolo molto ampio e articolato scritto a quattro mani da due coniugi, sposati da 50 anni (medico specializzato in bioetica il marito, psicologa e psicoterapeuta la moglie). L’articolo costituisce un esempio di come i credenti (seguendo anche l’esortazione di papa Francesco) possano e debbano cercare di capire i problemi che oggi si pongono alla coscienza cristiana interrogando la propria coscienza e scrutando con scrupolo i segni del tempo e l’esperienza dei fratelli. Nell’articolo si parla così dell’educazione dei giovani all’incontro con l’affettività e la sessualità, delle esperienze di convivenza, delle relazioni omo-affettive, fino alle relazioni e alle crisi coniugali e familiari. Insomma: cercare e dare fiducia a tutto ciò che è segnato dall’amore. Molto significativa la conclusione dell’ampia riflessione: “chiediamo alla nostra Chiesa di porsi in ascolto”. Sullo stesso fascicolo, preparato in occasione della 47° settimana sociale sulla famiglia, si segnala anche un intervento sul ruolo della famiglia nella Costituzione italiana; un ricordo di padre Enrico di Rovasenda e di padre Pino Puglisi.

Sempre a proposito del Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale , il numero speciale di Orientamenti sociali sardi (ottobre 2013) ricorda l’ottantesimo anniversario di fondazione del Movimento (allora chiamato “dei laureati cattolici”) avvenuta proprio alla fine del 1932 a Cagliari ad opera di Igino Righetti e G.B. Montini. Il fascicolo della rivista ospita anche altri importanti articoli del presidente nazionale Carlo Cirotto, del vescovo Arrigo Miglio e di studiosi e responsabili del Movimento.

La società italiana deve, e urgentemente, riscoprire il senso e il valore del lavoro. È una riflessione importante e impegnativa contenuta nel Rapporto sulla situazione italiana elaborato dal Comitato per il progetto culturale della Cei. Lo rivela padre Michele Simone sul n 3919 di Civiltà Cattolica. Diciamo “lo rivela” non perché la notizia fosse segreta, ma perché non se ne è parlato molto, sinora, in ambito ecclesiale. C’è invece, assai diffusa, una crisi del senso del lavoro ed è quindi molto importante che il famoso comitato per il progetto culturale dedichi la sua attenzione a questo tema, capace di unire anziché dividere. Il tema del lavoro ha certo una grande importanza e attualità, tanto più nella stagione della priorità della finanza sull’economia e della retorica sulla politica. La perdita del senso del lavoro, scrive p. Simone, “si presenta come passività rispetto all’ambiente, scarsa capacità di innovazione, appiattimento sul presente … perdita della speranza per il futuro”. E certo non bastano affermazioni retoriche sul valore del lavoro; è necessario che l’esperienza e lo sforzo del lavoro diventi esso stessa fonte di significato, di consapevolezza e per la vita delle persone …

Come distinguere l’interpretazione del cristianesimo che apre le porte alla contrapposizione e alla violenza e quella che esprime piuttosto una teologia fedele al Dio della misericordia? Ne parla Enrico Peyretti in un articolo su Il Gallo (ottobre 2013) che prende le mosse dal recente saggio di Roberto Mancini “Teologia e violenza”. La teologia compromessa con la violenza, secondo Peyretti si caratterizza per l’uso delle categorie: logica sacrificale, primato dell’ortodossia, esclusivismo, enfasi sulla missionarietà, maschilismo, centralità dell’obbedienza, conservatorismo, quietismo, oblio delle vittime … La teologia fedele a Dio sottolinea invece il Dio vivente e irriducibile alle immagini sacrali, estraneo a ogni violenza, amore misericordioso, Dio che invita alla scelta della nonviolenza, della fraternità e sororità, nell’infinita dignità umana, la destinazione di tutta l’umanità alla felicità e alla comunione universale, l’interesse di Dio a salvare chiunque e non a punire.

Una straordinaria panoramica sul mondo, visto in un’ottica essenzialmente ecumenica, è proposta da Mauro Castagnaro e da Brunetto Salvarani su Missione Oggi (n 8, ottobre). Gli autori offrono una lettura sintetica ma assai acuta e lungimirante su quel che unisce gli uomini religiosi di vari continenti. Ne emerge una visione certo variegata, ma di grande speranza. In Europa, ad esempio, si sottolinea il ricco ecumenismo popolare e istituzionale; in America Latina una vivacità interetnica e multi confessionale, in Medioriente e NordAfrica la fratellanza tra le chiese delle origini. In Asia emerge la sfida del dialogo interreligioso; in molte regioni dell’Africa occorre fare i conti con l’influenza dell’inculturazione mentre in nord America mancano organismi ecumenici regionali, ma nella zona dei Caraibi la chiesa cattolica partecipa al consiglio nazionale delle Chiese … Sarah Numico e Brunetto Salvarani firmano inoltre alcune interviste che confermano lo sviluppo del dialogo ecumenico su scala europea specie al livello del CEC (consiglio ecumenico delle Chiese)

(a.bert.)

 

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