«Todi 2». Il manifesto dei cattolici per la «buona politica»

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I giornali informano che lunedì prossimo Acli, Coldiretti, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative, Cisl e Mcl – già protagoniste dell’incontro di Todi nell’ottobre 2011 – si riuniranno di nuovo per presentare un manifesto in dieci cartelle intitilato “La buona politica per tornare a crescere” e lanciare un nuovo incontro nazionale per il prossimo ottobre: una Todi 2.. Riportiamo l’articolo apparso oggi 25 maggio sul “Corriere della Sera” , a firma di r. zuc. (Roberto Zuccolini), che riproduce anche i passi principali del Manifesto.

 

Il titolo è «La buona politica per tornare a crescere». Ed è un manifesto di 10 cartelle che spaziano dall’economia ai valori, dall’Europa alla centralità della famiglia. Verrà presentato a Roma lunedì prossimo. Ma è già stato ribattezzato «Todi 2» dal convegno dei cattolici che nell’ottobre scorso contribuì a dare uno scossone al governo Berlusconi e porre la premessa del governo Monti. Allora, se non fu una rivoluzione, fu almeno una novità di rilievo. Non segnò la rinascita di un partito cristiano però diede voce al desiderio di mobilitazione culturale e politica dei cattolici riunendo per la prima volta le organizzazioni del lavoro insieme ai principali movimenti e associazioni.

La «fase due» è molto diversa. Perché nel frattempo è cambiato lo scenario. È nato il governo Monti e alcuni tra i protagonisti di quell’incontro (Passera, Riccardi e Ornaghi) sono diventati ministri, la Cisl si è riavvicinata, almeno per un tratto di strada, a Cgil e Uil, e anche la Chiesa ha mutato atteggiamento, senza contare la lezione data ai partiti dalle amministrative. Ma il desiderio di continuare quel discorso, seppure in forme diverse, e trasformarlo in Manifesto è stato ereditato in prevalenza da sette sigle, quelle del mondo del lavoro (Acli, Coldiretti, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative, Cisl e Mcl), coordinate dal portavoce del Forum di Todi, Natale Forlani. Pagine che fanno pensare a un lavoro di formazione culturale per rendere più incisivo il contributo dei cattolici nelle istituzioni, magari anche nei partiti, anche in vista delle prossime elezioni, ma senza lanciare una nuova aggregazione politica. Lunedì verranno presentati anche gli atti di «Todi 1» e 29 contributi elaborati da esperti, intellettuali e professori di area cattolica. Si tratta comunque solo di una prima tappa. Al Manifesto seguirà il tentativo di una sua articolazione sul territorio e, in autunno, un convegno nazionale, nella stessa cittadina umbra, per lanciare in modo più organico «Todi 2».

 I principali passaggi del progetto “La buona politica per tornare a crescere”:

 «Noi pensiamo la politica come spazio privilegiato per la costruzione del bene comune, ovvero del bene di tutti e di ciascuno, e quindi come forma di carità. Noi sosteniamo la buona politica che promuove la libertà e la giustizia, sa rispettare i valori e interpretare i bisogni del popolo, sa tenere nel giusto equilibrio le dimensioni dei diritti e dei doveri, sa trovare la strada della crescita nell’equità senza lasciare indietro i poveri, sa promuovere la vita e valorizzare la ricchezza come motore dello sviluppo, sa riconoscere il merito e mettere a frutto i talenti.

Noi difendiamo la democrazia come valore costituente del nostro patto sociale e contrastiamo quelle spinte autoritarie che, mai sopite, possono sempre riaffiorare in Italia come in Europa…

Di fronte ad un mondo che cambia tanto rapidamente, noi avvertiamo l’urgenza di un nuovo impegno e la necessità di preoccuparci e occuparci dei problemi della nostra comunità…

Sentiamo che la nostra responsabilità ci spinge a partecipare alla costruzione di un ambiente favorevole alla libera espressione delle persone, alla ricerca di una più alta e sapiente mediazione sociale tra opzioni e interessi diversi nella direzione del bene comune…

Noi vogliamo restituire ai cittadini, alle comunità, ai territori, pur in un contesto di grande difficoltà sociale ed economica, l’orgoglio di essere italiani, portatori di cultura, professionalità e creatività uniche e apprezzate in tutto il mondo. Noi crediamo nella capacità dell’Italia di avviare una nuova stagione di crescita, nel quadro della globalizzazione contemporanea, così da riaprire il futuro dei nostri giovani, delle nostre famiglie, dei nostri territori…

Noi guardiamo con speranza all’Europa dei popoli come alla nostra Patria comune perché sappiamo che da essa dipende il futuro dei nostri figli. Il nostro paradigma di riferimento è fondato sugli insegnamenti della Dottrina sociale della Chiesa…».

 Dai valori al bene comune

 «…Nessuna autorità politica può immaginare di costruire un orizzonte di sviluppo per il proprio popolo senza interrogarsi a fondo sui suoi valori fondanti e condivisi. Nell’amore e nel rispetto per la vita in ogni sua fase; nella predilezione della famiglia naturale come luogo per la piena realizzazione della persona umana; nel lavoro come mezzo per affermare la libertà e la dignità delle persone; nel legame con il territorio e la sua storia; nella capacità di tenere insieme universale e particolare sta il genius loci del nostro popolo…».

 Stato, economia e società civile

 «…Le istituzioni di cui abbiamo bisogno devono saper manifestare tutta la propria autorevolezza senza divenire invasive. Alla luce del principio di sussidiarietà, il loro compito è quello di favorire la libera iniziativa economica e sociale delle persone, della famiglia, delle imprese e delle associazioni…

Ciò concretamente significa:

– Rimodellare profondamente il sistema fiscale, con gradualità e determinazione, allo scopo di agevolare gli investimenti, il lavoro e la famiglia.

– Promuovere una forte cooperazione tra istituzioni pubbliche, sistema finanziario e rappresentanze sociali per rendere attrattivo il nostro territorio…

– Sostenere l’impresa come risorsa fondamentale per la comunità che è chiamata ad offrire le condizioni materiali e immateriali per promuoverne lo sviluppo competitivo…

– Rimuovere gli ostacoli che impediscono un ingresso adeguato dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro. È necessario assumere la crescita del tasso di occupazione come obiettivo fondamentale della politica economica e come fonte primaria di inclusione sociale.

 – Rilanciare l’impegno per il Mezzogiorno, con profonde innovazioni nelle politiche…

– Mettere al centro la famiglia, come motore valoriale, relazionale ed economico della società, perno del sistema educativo, della cura dei figli e delle persone non autosufficienti…

– Costruire un Welfare moderno e sussidiario, capace di usare in modo efficiente le risorse…»

Le riforme del sistema Italia

«Gli Stati nazionali sono stati fortemente indeboliti dalla globalizzazione economica degli ultimi decenni…

…In questo contesto, occorre altresì completare a livello nazionale la trasformazione istituzionale che in questi anni è stata iniziata e mai completata, puntando in modo particolare su:

– Ridisegnare l’intero sistema dei rapporti istituzionali che vanno dal Comune fino al governonazionale, sciogliendo contraddizioni e carenze nel quadro di una visione autonomistica, nazionaleed europea.

– Attuare il Federalismo fiscale…

– Promuovere una radicale semplificazione dei processi amministrativi.

– Adottare un nuovo assetto istituzionale fondato sul superamento del bicameralismo perfetto, sulla riforma del governo e su una nuova legge elettorale…

– Attivare quanto disposto dalla Costituzione sul riconoscimento dei partiti come pilastro fondamentale della vita democratica…

– Ripristinare il voto di preferenza degli elettori al fine di favorire la selezione democratica dei candidati…».

 Per una politica buona e moderata

Noi chiediamo e sosteniamo una politica capace di rafforzare valori popolari condivisi e di mobilitare grandi energie comunitarie… Una politica saggia, buona e moderata capace di:

– Esprimere una visione sobria dell’esercizio del potere…

– Sostenere, sulla base del principio di solidarietà, la cooperazione tra persone, famiglie, imprese, organizzazioni sociali, istituzioni pubbliche nel perseguimento del bene comune…

– Contrastare, in ogni ambito, il radicalismo culturale e ideologico…»

 Da cattolici per la politica

 «Siamo consapevoli che è urgente rinnovare i contenuti e la qualità del nostro impegno al servizio del bene comune alla ricerca di una via originale per l’uscita dalla crisi economica, che valorizzi e riconosca la straordinaria qualità delle reti familiari, sociali ed economiche, che caratterizzano la vita delle nostre comunità locali…

Nell’ottica della responsabilità, vogliamo dunque occuparci di politica, contribuendo alla ricostruzione del senso dello Stato e al rafforzamento della qualità morale della vita pubblica, nel pieno rispetto della laicità delle istituzioni, ma anche nella serena consapevolezza che l’ispirazione religiosa, lungi dall’essere delimitata alla sfera privata, possa e debba arricchire la qualità della vita politica e delle istituzioni e rendere lo spazio pubblico di tutti e di ciascuno.

Siamo convinti che questo percorso, soprattutto in Italia e in Europa, possa essere favorito dalla vitalità delle comuni radici cristiane che hanno contribuito, in modo determinante, a edificare le esperienze storiche delle economie sociali di mercato.

Il nostro contribuito al rinnovamento della politica si articolerà piuttosto in modo innovativo, attraverso due canali principali: per un verso, la partecipazione alla formazione dei programmi e delle linee di azione di governo; per l’altro verso, il miglioramento della qualità delle classi dirigenti, a partire da un lavoro di condivisione e coesione all’interno del variegato mondo cattolico, su valori, contenuti e modalità di presenza. Sempre nel rispetto della specificità dei ruoli, delle differenti missioni associative e delle opzioni elettorali.

Nel dialogo aperto con le altre principali culture ed esperienze sociali e politiche presenti nel Paese, il nostro sforzo sarà teso a confrontare le posizioni e a costruire convergenze e unità di intenti in vista del bene comune dell’Italia.

Al fine di conseguire questi ambiziosi ma possibili obiettivi è necessario dotarci di modalità organizzative: per formare le persone, in particolare le nuove generazioni, all’attività politica; per produrre analisi e proposte condivise; per operare scelte vincolanti in base a pratiche di democrazia deliberativa; per interloquire con le rappresentanze che intendono condividerle; per sostenere il dialogo strutturato con le varie istituzioni».

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