“Todi 2, ma a carte scoperte” titola “Europa” del 25 ottobre un fondo di Franco Monaco nel quale l’esponente del Pd rivolge alcune obiezioni all’articolo del presidente delle Acli, Andrea Olivero, pubblicato il giorno prima su “Europa”, a conclusione dell’incontro di Todi 2 (vedi qui). Cinque le obiezioni: che un’organizzazione cattolica come le Acli (ma anche la Cisl) faccia una scelta politico-elettorale; che stia in compagnia …della Compagnia delle Opere; che stia in compagnia anche di liberisti e tecnocrati; la continuità con un Monti che però non ha il coraggio di candidarsi e metterci la faccia, come fece Prodi; il parlare di travaglio dei cattolici negli anni scorsi, tacendo che gli attuali ministri “cattolici” Monti compreso se ne “stavano acquattati nelle loro professioni”. Replica a Monaco, sempre su “Europa”, il 26 ottobre, Stefano Ceccanti (Ceccanti. La Terza via delle Acli), il quale concorda sui primi due rilievi di Monaco, in tema di pluralismo interno alle organizzazioni cattoliche e di convergenze discutibili, ma dissente sugli altri tre, e soprattutto critica l’interpretazione che Franco Monaco dà della dottrina sociale della Chiesa: per ceccanti è sbagliata “l’idea di un ‘primato della politica’ e di una sorta di suo monopolio nei confronti del bene comune”; tale idea “fa a pugni” con l’ispirazione della Centesimus Annus.