Il testo è tratto dal blog dell’autore che ce lo ha segnalato
Il movimento dei Poissons Roses (e il connesso laboratorio Esprit Civique) è un’interessante esperienza francese che si muove sul filone del cattolicesimo della sinistra non comunista che risale a Emmanuel Mounier e Paul Ricoeur passando per Jacques Delors.
I siti di riferimento, per capire meglio, sono questi:
http://www.espritcivique.org/index/
Hanno chiesto e ottenuto un’udienza dal papa, a cui hanno avuto la gentilezza di invitarmi e per la quale non li ringrazierò mai abbastanza. L’oggetto del dialogo era l’impegno politico oggi in un quadro globale e con specifico riferimento all’Europa e alla Francia.
Propongo qui un riassunto del dialogo di un’ora e mezzo, credo fedele, per quanto molto informale e quindi non facilmente riproducibile.
Gli amici francesi, il fondatore De Roux e i tre deputati socialisti, introducono la loro esperienza che il papa vuole conoscere puntualmente.
Il Papa spiega, subito dopo, come lui imposta il problema. Sia la fede sia la politica si comprendono meglio a partire dalle periferie (il primo termine chiave), intese sia in senso geografico sia esistenziale. Dalle periferie si capisce che la politica è “aprire processi più che occupare spazi” e anche la fede ne esce purificata. Connaturata alla politica è comunque una dimensione di rischio: “meglio chiedere perdono dopo per una scelta sbagliata che chiedere permesso prima di agire”. La seconda parola chiave è quindi “uscire da sé”, con responsabilità.
In un vivace scambio di domande e risposte offre poi sia un parametro alto (“la politica come forma più alta di carità”, citando Paolo VI, che non si esaurisce mai quindi nelle sole intese contingenti) sia un metodo pragmatico (la politica come tavolo in cui ci si siede e si deve essere disponibili a cedere qualcosa in nome del bene comune che richiede convergenze). Qui c’è una nota a doppio taglio per gli italiani, che sono tra i più capaci di trovare punti di equilibrio ma che sono anche i più pronti a cominciare a litigare di nuovo subito dopo.
Il contesto globale è ricco di potenzialità purché comprendiamo che la globalizzazione virtuosa è quella poliedrica, che mette tutti in connessione senza appiattire le differenze. Molti conflitti nel mondo hanno cause plurime, e varie sono le minoranze estremiste: per questo è importante il dialogo cristiano-islamico a cui si sta lavorando con l’imam della moschea El-Ahzar del Cairo.
L’Europa come tale, per il papa ha gradi capacità di svolgere un ruolo positivo in questa globalizzazione poliedrica perché un patrimonio prezioso di radici che vanno rinnovate e riproposte in modo moderno seguendo “tre grandi umanisti moderni: Mounier, Ricoeur e Lévinas. “
La Francia ha una specifica eredità religiosa: nell’ordine dei gesuiti era fondamentale il riferimento a De Lubac e De Certeau, un filone più fecondo anche di quello spagnolo. Nel dibattito pubblico si fa fatica talora a far capire che lo Stato laico, che va benissimo come concetto, non può essere visto come ostile alle scelte religiose delle persone, all’apertura libera alla trascendenza che è un diritto fondamentale della persona. Gli amici francesi segnalano che questo dibattito tra posizioni diverse è vivo e vitale in questi mesi; le posizioni diverse sono trasparentemente in campo. Sul piano politico, però, c’è una specificità positiva, secondo il papa, che va mantenuta: la politica pro-famiglia e pro-natalità che conduce a un equilibrio migliore tra le generazioni rispetto a Italia e Spagna.
L’incontro doveva durare mezz’ora. Si è allungato a un’ora e mezzo perché, come ha detto il papa, “questi incontri fanno entrare qui aria fresca”. Certo non è stato un incontro che abbia precedenti. Almeno con questi interlocutori e queste modalità.
Grazie a Papa Francesco, grazie agli amici francesi. Che dire di più?
Stefano Ceccanti
www.stefanoceccanti.wordpress.com
La composizione della delegazione
Délégation – Audience Pape François.
- Bruno-Nestor Azérot (Martinique), chef d’entreprise, député de la Martinique (Gauche Démocrate et Républicaine) et maire de Sainte-Marie, Membre du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Dominique Potier (Meurthe-et-Moselle), agriculteur, député de la Meurthe-et-Moselle (Parti Socialiste), président et co-fondateur du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Jean-Philippe Mallé (St-Cyr-l’Ecole), attaché territoriale en Ile de France, ancien député des Yvelines (Parti Socialiste), co-fondateur du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Monique Rabin (Loire-Atlantique), cadre de la fonction publique territoriale, députée PS de Loire-Atlantique, membre du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Jérôme Vignon (Paris), Président des Semaines Sociales de France, co-fondateur du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Pierre-Yves Gomez (Lyon), économiste, professeur à l’EM Lyon, fondateur des parcours Zachée, co-fondateur du Mouvement pour une Ecologie Humaine, « conseil des sages » des Poissons roses.
- Philippe de Roux (Versailles), co-directeur de l’ONG Eau et Vie, membre du Parti Socialiste, fondateur des Poissons roses et co-fondateur du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Emmanuelle de Roux (Versailles), assistante sociale entreprise d’insertion.
- Karima Berger (Paris), écrivain, présidente d’Ecriture et Spiritualité.
- Philippe Segretain (Loire-Atlantique), ancien chef d’entreprise dans les transports publics et l’ingénierie, membre du Parti Socialiste, d’Esprit Civique et du CA des Semaines Sociales de France.
- Patrice Obert (Paris), délégué à l’éthique à la RATP, membre du Parti Socialiste et président des Poissons roses.
- Pascal Ollive (Nîmes), entrepreneur, pasteur à Nîmes, ancien responsable du Mouvement Jeunes Socialistes et Poisson rose.
- Alexis Bavitot (Lyon), avocat, enseignant-chercheur, membre du Parti Socialiste et Poisson rose.
- Foucauld Giuliani (Lyon), étudiant en Sciences Politique et en Philosophie, Poisson rose.
- Nathanaël Mion (Paris), étudiant en Sciences Politique et Poisson rose.
- Philippe Roux-Salembien (Bordeaux), chercheur en biotechnologies, ingénieur en informatique et Poisson rose.
- Etienne Faucon (Aubervilliers), Directeur de la santé publique de la ville d’Aubervilliers, membre du Parti Socialiste et Poisson rose.
- François Comets (Paris), consultant des organisations publiques, membre du Parti Socialiste et vice-président du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Delphine Chouvet (Châlons-sur-Saône), entrepreneur sociale, fondatrice de l’atelier d’insertion des Valoristes Bourguignons, Poisson rose.
- Stefano Ceccanti (Rome), ancien sénateur du Parti Démocrate italien, professeur de droit constitutionnel.
- Flora Gruau (Paris), conseillère municipale, chargée d’études et vice-présidente du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Pascal Margueritte (Martinique), journaliste, attaché parlementaire de Bruno-Nestor Azérot.
- Marie de Colbert (Montpellier), chef d’entreprise et viticultrice, Poisson rose à Montpellier. Marie sera accompagnée de sa fille, Rose, 8 ans.
- Michel Simonnet (Rueil-Malmaison), entrepreneur et créateur de sociétés de services en informatique, membre du Parti Socialiste et Poisson Rose.
- Clément Margueritte (Brétigny), collaborateur parlementaire, étudiant en économie, conseiller municipal à Brétigny.
- Jean-Pierre Denis (Paris), Directeur de la Rédaction hebdomadaire La Vie.
- Patrice Dunoyer de Segonzac (Paris), urbaniste spécialisé dans l’intervention dans les quartiers en difficulté et Poisson rose.
- Anne-Claude Viotty (Paris), cadre à la Mairie de Paris, Poisson rose.
- Carmen Bouley de Santiago (Paris), consultante en démocratie participative, membre du Laboratoire d’Idées Esprit Civique.
- Hélène Roy (Dijon), pharmacienne et conseillère municipale de Dijon (PS), vice-présidente des Poissons roses.
- Michelle Foucauld (Paris), représentante syndicale (Force Ouvrière) à La Poste et Poisson Rose.
- François Vercelletto (Rennes), journaliste Ouest-France.
2 Marzo 2016 at 16:45
No, forse bisognerebbe aggiungere e dire qualcosa di più.
Almeno a mio parere.
Quando in Italia avremo qualcosa di analogo al P.R. ( Poissons Roses) che non sia il P.R. ( il… Partito di Renzi), sarà allora il momento che il personalismo comunitario di Mounier nei suoi epigoni italiani cattolico democratici – sino a Scoppola , Aldo Moro e oltre, non escludendo Achille Ardigò con le sue “…periferie di quartiere” – che privilegiava il gioco di squadra, la collegialità e le “…convergenze”, avrà ancora il suo diritto di testimonianza culturale e ideale per interpretare i segni dei tempi e per vivere la storia nella Polis del Duemila che verrà.
Sono, non da oggi , convinto che lo stesso Renzi ne possa trarre beneficio per la sua azione di governo.
Ma non vedo all’orizzonte nessun “Laboratorio di Spirito Civico” che possa essere invitato da Francesco, e ne possa eguagliare le intenzioni e le finalità, chiusi come sono gli ultimi giapponesi cattolici democratici nel guscio della propria isola felice.
Un gran peccato.
3 Marzo 2016 at 09:26
Con tutto il rispetto di Nino Labate, i Poissons Roses, con cui collaboro sin dalla loro nascita per motivi amicali, esistono e sono nati nella speranza che il Psf diventi come il nostro Pd attuale, che loro considerano il modello positivo di riferimento. Il Pd di Renzi. Non cercano quindi micro componenti analoghe a loro, ma qualcuno che gli spieghi bene questo Pd e l’azione di Governo che reputano più coerente di quella di Hollande e Valls. Magari mi potrai dire che visti da fuori ci idealizzano (in buona compagnia di Le Monde e La Croix), però è così.
8 Marzo 2016 at 15:27
Grazie, Stefano per questa bella segnalazione. Per chi volesse completare l’informazione, consiglio di leggere anche l’articolo scritto da Jean-Pierre Denis apparso su L’Osservatore romano del 3 marzo.
Papa Francesco non finisce mai di sorprenderci; ha citato tre nomi che, penso per noi tutti, costituiscono un punto di riferimento di cui dobbiamo sentirci orgogliosi: Mounier, Ricoeur, Levinas.
Salvatore Vento