Sul portale della rete dei “Viandanti” è pubblicata una riflessione di Paolo Dall’Oglio, gesuita, laureato in lingua araba e teologia, sui Lineamenta del prossimo Sinodo su “La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana” (ottobre 2012). Si tratta della riduzione, a cura di Franco Ferrari, di un testo più ampio che si può trovare sul sito del monastero siriano in cui padre Dall’Oglio vive (http://www.deirmarmusa.org/it/node/223 ). Il gesuita avanza una serie di rilievi critici. “L’intento di creare nuove sicurezze, d’offrire un sistema definito d’appartenenze – scrive Dall’Oglio -, è preoccupante: in un mondo pluralista la Chiesa sceglie di costruire la sua isola globale”. Sui temi della povertà scrive: “la Chiesa rinuncia ad accompagnare l’umanità sui sentieri degli escatologismi liberatori sociali e delle utopie egualitarie, e si assume in modo stabile la funzione di correttivo sociale e di balsamo per le piaghe più scandalose”. Sulla questione antropologica e sul rapporto uomo-natura osserva che “nei Lineamenta sembrerebbe che i doveri dei figli di Adamo verso l’ambiente naturale siano coniugati con un’idea della natura umana considerata acriticamente stabile e non evolutiva”; mentre, secondo Dall’Oglio, “il proprio dell’uomo sembra invece quello di essere artificiale per natura”. Vedi in: http://www.viandanti.org/?p=2328#more-2328