L’editoriale del fascicolo aprile-giugno di Vita Somasca (il periodico dei Padri Somaschi) è dedicato al tema della santità; si va sa san Girolamo alla santa Benedetta Cambiagio Frassinello (beatificata da Giovanni Paolo II). E il dossier è dedicato a Paolo VI, che il 14 ottobre sarà dichiarato Santo. Ne scrive padre Luigi Amigoni, e varie testimonianze arricchiscono il dossier, molto bello.
Il problema dei rifugiati, che spesso è considerato solo per i problemi che comporta nei Paesi che li accolgono, viene opportunamente presentato da La Civiltà Cattolica (n 4033, 21 luglio) anche nelle sue ragioni, nelle cause drammatiche che ne sono alla fonte: le crisi umanitarie, il problema dei rifugiati, le “migrazioni obbligate”…. Leggendo le pagine dell’articolo del gesuita padre Hollenbach, e soprattutto partecipando allo spirito di Papa Francesco, si comprende quanto sia necessario l’impegno generoso dei Paesi sviluppati. Se questo impegno mancasse ne verrebbero tristi conseguenze per i popoli migranti ma anche per i popoli egoisti, così ciechi da non saper guardare al futuro.
S’intitola “Sessantotto. L’utopia tradita?” il fascicolo di giugno di Dialoghi, la bella rivista di riflessione e progetto promossa dall’Azione cattolica. La riflessione prende le mosse dal “sogno” del Sessantotto e giunge a leggere i segni di speranza e di utopia che si sono via via sviluppati fino ad oggi. Ne scrivono Pina De Simone, Luciano Caimi, Enzo Romeo, Anna T. Borrelli, Piero Pisarra, Giancarlo Grossi, Luca Diliberto. Un’attenta e documentata riflessione sul Sessantotto (… “l’anno fatale”) è offerta da Paolo Pombeni, che conclude: “… del fatto che allora si sia avviata una transizione di grande portata in cui siamo immersi c’è oggi consapevolezza, anche se non sappiamo dove si approderà”.
Anche Appunti di cultura e politica, la rivista che nacque nell’area di Lega democratica e che dal 2002 è pubblicata a cura di “Città dell’uomo” (fondata da Giuseppe Lazzati), dedica al Sessantotto l’editoriale di maggio-giugno a firma di Guido Formigoni. Molto interessante anche l’articolo di Enzo Balboni “in memoria di Roberto Ruffilli”: purtroppo la sua morte, per mano delle Brigate rosse, ha fatto mancare un intellettuale che aveva chiaro il cammino che si sarebbe dovuto compiere per creare e vivere una democrazia reale e rinnovata, secondo il pensiero di Moro, poco capito dai più e mai realizzato con coerenza.
Il Convento San Domenico di Pistoia, dove nasceva ogni mese il periodico Koinonia, è stato canonicamente soppresso. Ne dà notizia la stessa rivista sul fascicolo di luglio, spiegando che il periodico continuerà tuttavia il suo impegno per riflettere, dialogare e cercare strade nuove, o rinnovate, di vivere e annunciare il Vangelo nella concretezza della vita. Lo sperano anche tutti quelli che in Koinonia hanno trovato nutrimento culturale e spirituale (e un clima di libertà e comunione degni della Chiesa del postConcilio … e del pontificato di Francesco).
E una bella e autorevole rivista “di ricerca spirituale” come Servitium dedica, infatti, il numero di maggio-giugno al tema “Oscurità e chiarezza”. E i vari articoli (di Accattoli, Benzoni, Campana, De Sandre, Derungs, Gnecchi, Bolpin, Guasco, La Valle, Trivellato e altri…) dimostrano proprio come in questo momento si mescolino segni positivi e negativi sia nella vita ecclesiale che in quella civile e culturale. In realtà il fascicolo mette al centro dell’attenzione il pontificato di Papa Francesco. Egli, secondo gli Autori, offre una prospettiva rinnovata e aperta al futuro, all’ecumenismo, all’ascolto reciproco, al cammino di unità fra gli uomini…. Ma il Vescovo di Roma, afferma la rivista, “quale interprete di questo nuovo paradigma, vive sotto assedio da parte di persone e gruppi che sembrano voler fare ripiombare questa primavera evangelica in logiche di invalidazione e vicendevole scomunica”.
(a.bert.)