Mario Tronti sull’Unità di domenica 11 agosto (“La sinistra ritrovi il suo vero avversario”) polemizza con garbo con il “partito di Repubblica” e invita a non sfasciare il governo per la fisima antiberlusconiana. Michele Salvati, sull’inserto letterario del Corriere (“La modernità inafferrabile”), propone la lettura di un libro dello storico Giovanni Orsina, “Il berlusconismo nella storia d’Italia” (edizioni Marsilio), di cui sottolinea la serietà, oltre il consueto scontro tra intellettuali berlusconiani e antiberlusconiani. Su Repubblica Eugenio Scalfari, che pure vuole salvare il governo, parla di Berlusconi come “carismatico buffone” e come “gangster” (“Il 25 luglio è arrivato, il cavaliere si rassegni”). Sul Fatto Quotidiano Furio Colombo polemizza con Angelo Panebianco in un pezzo intitolato “Il condannato B. detta, e Panebianco trascrive”, e Giancarlo Caselli denuncia: “Persino sulla giustizia il Pd insegue i berluscones”. In tema di legge elettorale il Corriere pubblica un articolo di Valerio Onida: “Per una nuova legge elettorale che valorizzi il doppio turno” (e l’autore prospetta anche l’adozione di un proporzionale con robuste clausole di sbarramento). Non la pensa così Roberto D’Alimonte che sul Sole 24Ore fa la sua proposta: “Premio al 40% o doppio turno”. Luciano Violante sabato ha rilasciato un’intervista al Corriere intitolata: “Cancellare il Porcellum e cambiare la Costituzione. Poi si potrà andare al voto”. Franco Monaco, sempre sabato, è intervenuto su Europa nel dibattito sulla Direzione del Pd: “Una direzione in silenzio, con un finale kafkiano”. Più a sinistra, Marco Revelli dice che è ora di fondare un nuovo partito: “Se non ora mai più” (il Manifesto). Bell’articolo di Mario Deaglio sulla Stampa su come uscire dalla crisi: “Dalla crisi un Paese diverso”. E ancora: “Temperanza” di Luigino Bruni su Avvenire, e “Asilanti come clandestini. Scandalo italiano”, intervista del Manifesto a Fulvio Vassallo Paleologo.