Per Marco Revelli il Pd è irrecuperabile (“Lontano da Bisanzio”, il Manifesto). Sofia Ventura su Europa, si spende per “Un segretario a vocazione maggioritaria”, e chiede di non separare leadership di partito e leadership di governo; così pure Antonio Funiciello, area liberal del Pd: “Come nasce un capo” (Il Foglio). Critico con la politica della sinistra Giuseppe De Rita (“Basso merito, zero ambizioni”), che lamenta una certa demagogia egualitaria; idee simili nel dibattito tra Cicchitto e la Lanzillotta (“Basta populismo carezzevole”, Il Foglio). Critico con la presidenza Rai è Ugo Volli: “Rai. Il guaio è la cultura non l’Isola dei famosi” (Il Mattino). Prodi e gli asili di Bologna: “Anche Prodi si schiera: Sì a fondi per asili paritari” (Giulia Gentile, l’Unità). La relazione di Bagnasco all’assemblea della Cei è variamente, ma similmente, commentata: “Bagnasco: basta con populismi e contrapposizioni” (R. Monteforte, l’Unità), “I vescovi in attesa della svolta” (A. Tornielli, La Stampa), “Bagnasco avverte: raduno di popolo contro la latitanza dello Stato” (L. Kocci, il Manifesto), “Il fare” (Marina Corradi, Avvenire). Non piace l’iniziativa di Zanda e Finocchiaro per una legge che riservi la partecipazione le elezioni solo ai partiti : “L’autogol che aiuta l’antipolitica” (M. Brambilla, La Stampa), “Vietare la corsa ai movimenti è anti istituzionale” (P. A. Capotosti intervistato sul Corriere). Né piace la via scelta dal governo per la riforma della Costituzione: “Art. 138, la deroga viola la Costituzione” (A. Pace, Il Manifesto). Guido Carandini allerta il Pd: “Il voto nella trappola delle larghe intese” (Repubblica).